Politiche di genere: Programma per l'incremento e la qualificazione dell'occupazione femminile

Pari opportunità - immagine di Everaldo Coelho e YellowIconPubblicato in Gazzetta Ufficiale il Provvedimento del 9 giugno 2010 del Ministero del lavoro e delle politiche sociale relativo al Programma-obiettivo per l'incremento e la qualificazione dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparità salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili e per la creazione di progetti integrati di rete.

Le caratteristiche del Programma per l'anno 2010, formulato dal Comitato nazionale di parità e pari opportunità nel lavoro, riguardano:

  • un investimento qualitativo su un numero più limitato di progetti di azioni positive;
  • la ripresa di azioni positive all'interno delle aziende e delle organizzazioni rivolte alle donne entrate in questi ultimi anni nel mondo del lavoro;
  • la promozione di azioni positive nell'ambito di interventi di sviluppo locale e derivanti dalla programmazione negoziata.

Si ritiene inoltre essenziale incidere sui fattori che creano condizioni di disparità al fine di eliminarli per favorire la permanenza, il consolidamento e l'avanzamento professionale delle donne attraverso:

  • azioni di sistema che tengano conto del complesso contesto in cui le donne agiscono;
  • azioni intensive che continuino nel tempo;
  • azioni innovative rispetto agli obiettivi che si vogliono perseguire;
  • azioni di sistema che tengano conto delle indicazioni della strategia di Lisbona, del Piano Italia 2020 e della Carta delle pari opportunità.

A seconda delle azioni previste dal Programma, sono destinatarie/i:

  • occupate/i, iscritte/i, associate/i;
  • lavoratrici con contratti di lavoro non a tempo indeterminato, in particolare giovani neolaureate e neodiplomate;
  • disoccupate, inattive, in cassa integrazione e/o in mobilità, con particolare attenzione a quelle di età maggiore di quarantacinque anni;
  • lavoratrici in situazioni di precarietà, disoccupate madri, immigrate;
  • imprese femminili attive da almeno due anni.

I soggetti finanziabili sono i datori di lavoro pubblici e privati, le cooperative e i loro consorzi, i centri di formazione professionale accreditati, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, le associazioni.

E' previsto un tetto massimo di finanziamento per progetto di € 200.000.

La durata massima dei progetti non potrà essere superiore a ventiquattro mesi.

GURI n. 159 del 10 luglio 2010

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
PROVVEDIMENTO 9 giugno 2010

Programma-obiettivo   per   l'incremento    e    la    qualificazione
dell'occupazione femminile, per il superamento delle disparita'
salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo sviluppo e
il consolidamento di imprese femminili e per la creazione di progetti
integrati di rete. (10A08176)

 


IL PRESIDENTE
del Comitato nazionale di parita'
e pari opportunita' nel lavoro

Vista la legge 10 aprile 1991, n. 125, concernente «Azioni positive
per la realizzazione della parita' uomo-donna nel lavoro»;
Visto il decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, concernente
«Codice delle pari opportunita' tra uomo e donna, a norma dell'art. 6
della legge 28 novembre 2005, n. 246»;
Visto l'art. 10, lettera c) del predetto decreto ove si stabilisce
che il Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parita' di
trattamento ed uguaglianza di opportunita' tra lavoratori e
lavoratrici di cui all'art. 8, primo comma del medesimo decreto,
formuli, entro il 31 maggio di ogni anno, un programma-obiettivo nel
quale vengono indicate le tipologie di progetti di azioni positive
che intende promuovere, i soggetti ammessi per le singole tipologie
ed i criteri di valutazione;
Visto il decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 5, e in
particolare l'art. 1, comma 4, lettera i-ter) ai sensi del quale il
Comitato nazionale per l'attuazione dei principi di parita' di
trattamento ed uguaglianza di opportunita' tra lavoratori e
lavoratrici provvede, anche attraverso la promozione di azioni
positive, alla rimozione degli ostacoli che limitino l'uguaglianza
tra uomo e donna nella progressione professionale e di carriera, allo
sviluppo di misure per il reinserimento della donna lavoratrice dopo
la maternita', alla piu' ampia diffusione del part-time e degli altri
strumenti di flessibilita' a livello aziendale che consentano una
migliore conciliazione tra vita lavorativa e impegni familiari;
Visto il decreto interministeriale 15 marzo 2001, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 132 del 9 giugno 2001, concernente «Disciplina
delle modalita' di presentazione, valutazione e finanziamento dei
progetti di azioni positive per la parita' uomo-donna nel lavoro di
cui alla legge 10 aprile 1991, n. 125», successivamente modificato
dal decreto interministeriale 22 settembre 2005, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 296 del 21 dicembre 2005;
Visto il decreto 23 maggio 2008 concernente «Delega di attribuzione
del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per
taluni atti di competenza dell'Amministrazione, al Sottosegretario di
Stato sen. Pasquale Viespoli»;
Considerato che le caratteristiche del programma-obiettivo
riguardano:
un investimento qualitativo su un numero piu' limitato di
progetti di azioni positive;
la ripresa di azioni positive all'interno delle aziende e delle
organizzazioni rivolte alle donne entrate in questi ultimi anni nel
mondo del lavoro;
la promozione di azioni positive nell'ambito di interventi di
sviluppo locale e derivanti dalla programmazione negoziata;
Considerato che per quanto riguarda gli aspetti di qualita' e la
necessaria ottica di genere e' essenziale incidere sui fattori che
creano condizioni di disparita' al fine di eliminarli per favorire la
permanenza, il consolidamento e l'avanzamento professionale delle
donne attraverso:
azioni di sistema che tengano conto del complesso contesto in cui
le donne agiscono;
azioni intensive che continuino nel tempo;
azioni innovative rispetto agli obiettivi che si vogliono
perseguire;
azioni di sistema che tengano conto delle indicazioni della
strategia di Lisbona, del Piano Italia 2020 e della Carta delle pari
opportunita';
Il Comitato nazionale di parita' e pari opportunita' nel lavoro
formula per l'anno 2010 il «Programma-obiettivo per l'incremento e la
qualificazione della occupazione femminile, per il superamento delle
disparita' salariali e nei percorsi di carriera, per la creazione, lo
sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, per la creazione
di progetti integrati di rete.».
Si tratta di azioni positive che hanno l'obiettivo di:
1) promuovere, al proprio interno, la presenza delle donne negli
ambiti dirigenziali e gestionali mediante la realizzazione di
specifici percorsi formativi volti all'acquisizione di competenze di
vertice e/o di responsabilita' e l'attuazione di buone e nuove prassi
per un piano di concreto inserimento nelle strutture esecutive. Il
piano va validato da lettera di impegno del legale rappresentante.
Per gli organismi di carattere elettivo non e' vincolante la stesura
del piano di inserimento, bensi' viene richiesta l'individuazione di
azioni positive per aumentare la rappresentanza di genere.
Destinatarie/i delle azioni sono: occupate/i, iscritte/i,
associate/i;
2) modificare l'organizzazione del lavoro, del sistema di
valutazione delle prestazioni e del sistema premiante aziendale,
adottando la certificazione di genere, sperimentando nuove prassi per
favorire la conciliazione e attuando azioni integrate che producano
effetti concreti misurabili e documentabili in termini di:
superamento delle discriminazioni di genere;
superamento del differenziale retributivo tra donne e uomini;
progressione delle carriere femminili anche per un'equa
distribuzione degli incarichi;
adozione della strategia comunitaria in materia di
occupabilita' femminile con i criteri di flessicurezza;
adozione di strumenti di valutazione e di autovalutazione nei
sistemi organizzativi aziendali per misurare e valutare i livelli di
attuazione di politiche di pari opportunita' (certificazione di
genere).
I progetti dovranno prevedere almeno due delle azioni
sopraelencate.
Destinatarie/i delle azioni sono: occupate/i;
3) sostenere iniziative per:
a. lavoratrici con contratti di lavoro non a tempo
indeterminato in particolare giovani neolaureate e neodiplomate. Le
azioni proposte dovranno mirare a stabilizzare la situazione
occupazionale, in una percentuale non inferiore al 50% delle
destinatarie dell'azione, favorendo anche la crescita professionale e
implementando percorsi formativi qualificanti, che ne migliorino le
competenze e l'occupabilita'. La stabilizzazione va effettuata entro
i termini di chiusura del progetto;
b. disoccupate, inattive, in cassa integrazione e/o in
mobilita', con particolare attenzione a quelle di eta' maggiore di
quarantacinque anni. Il progetto puo' essere proposto da aziende, o
per conto di aziende, o da quanti intendano effettivamente attuare
iniziative mirate all'inserimento e/o reinserimento lavorativo di
almeno il 50% delle destinatarie di questo specifico target
attraverso azioni di formazione, orientamento e accompagnamento.
L'assunzione va effettuata entro i termini di chiusura del progetto;
c. agevolare l'inserimento e/o il reinserimento lavorativo di
donne attraverso azioni di formazione, di
qualificazione/riqualificazione, orientamento e accompagnamento
finalizzate all'acquisizione di competenze per la creazione di
imprese da costituirsi entro i termini di chiusura del progetto.
Destinatarie delle azioni sono giovani laureate e neodiplomate,
lavoratrici in situazioni di precarieta', disoccupate madri, donne di
eta' maggiore di quarantacinque anni, immigrate.
I progetti dovranno prevedere solamente una tra le iniziative
sopraelencate;
4) consolidare imprese a titolarita' e/o prevalenza femminile
nella compagine societaria attraverso:
studi di fattibilita' per lo sviluppo di nuovi prodotti,
servizi e mercati anche in settori emergenti come la Green Economy;
azioni di supervisione, supporto e accompagnamento secondo la
tecnica del mentoring (imprenditori/imprenditrici che accompagnano
altre imprenditrici), e con supporto all'accesso al credito;
counselling alla gestione di impresa;
formazione, mirata all'attivita' che si intende svolgere,
altamente professionalizzante rivolta alla titolare o alla compagine
societaria;
iniziative tra piu' imprese femminili per la definizione e la
promozione dei propri prodotti/servizi anche attraverso la fruizione
in comune di servizi di supporto; la creazione e la promozione di
marchi; la creazione di sistemi consorziati di distribuzione e
promozione nel mercato.
I progetti dovranno prevedere almeno due delle azioni
sopraelencate.
Destinatarie/i delle azioni sono: imprese femminili attive da
almeno due anni (con documentazione camerale che lo attesti),
preventivamente identificate e indicate nel progetto. E' necessaria
lettera di adesione al progetto in originale di ogni singola impresa
partecipante;
5) Promuovere la qualita' della vita personale e professionale,
anche per le lavoratrici migranti, a partire dalla rimozione dei
pregiudizi culturali, attraverso la rimozione degli stereotipi, in
un'ottica di pari opportunita', con azioni di sistema integrate che
tengano conto delle indicazioni delle strategie comunitarie, che
producano effetti concreti sul territorio (incidendo anche sui tempi
delle citta'), concordate e attuate da almeno tre tra i seguenti
differenti soggetti, (rete formalizzata da un protocollo di intesa
sottoscritto dalle parti): associazioni di genere, organizzazioni
sindacali, organizzazioni datoriali, enti pubblici, associazioni di
migranti, ordini professionali. L'associazione femminile e l'ente
pubblico dovranno essere obbligatoriamente tra i soggetti proponenti.
Destinatarie/i delle azioni sono persone che risiedono nell'ambito
del territorio/i di riferimento dell'ente pubblico.
I soggetti finanziabili sono i datori di lavoro pubblici e privati,
le cooperative e i loro consorzi, i centri di formazione
professionale accreditati, le organizzazioni sindacali nazionali e
territoriali, le associazioni.
L'invio del progetto puo' avvenire anche in formato digitale
utilizzando la Posta elettronica certificata (PEC).
Ai progetti inviati in formato cartaceo deve essere allegato un
CD-rom con il documento in formato digitale.
La durata massima dei progetti non potra' essere superiore a
ventiquattro mesi.
Il punto del programma obiettivo prescelto deve essere
espressamente indicato dopo il titolo del progetto.
La descrizione del progetto, articolato nelle sue varie fasi e
comprensivo della scheda finanziaria, dovra' essere contenuta in un
testo massimo di venti pagine.
Non possono essere presentati progetti da parte di enti pubblici
sia come soggetti proponenti che come soggetti partner di una rete
(di cui al punto 5) qualora essi non abbiano approvato il piano
triennale di azioni positive: tale piano deve essere allegato alla
domanda presentata.
Nel progetto devono essere documentate le competenze specifiche del
personale impegnato (in particolare formatori e mentor), rilevabili
dai curricula allegati e firmati in originale.
Gli accordi sindacali sulla cui base sono presentati i progetti
devono essere allegati al progetto stesso.
Nei processi formativi vanno definite le competenze in entrata e in
uscita.
Tenuto conto delle risorse a disposizione e per poter soddisfare un
maggior numero di proposte e' previsto un tetto massimo di
finanziamento per progetto di € 200.000,00.


Parte di provvedimento in formato grafico


Roma, 9 giugno 2010

p. Il Presidente del Comitato
Il Sottosegretario di Stato
Viespoli

Questo sito web utilizza i cookie! Acconsenti ai nostri cookie, se continui ad utilizzare questo sito web.