Digitalia: la bozza del decreto per l'Agenda digitale in Italia. E-commerce, ricerca e innovazione

Computer - foto di Paul WorthingtonA pochi giorni dalla presentazione del Digitalia, attesa per il 13 settembre, una bozza pubblicata sul sito Tech Economy anticipa le proposte che il Governo affiderà al decreto-legge in materia di attuazione dell’agenda digitale italiana e di start-up innovative. Tra misure per l'e-government e digitalizzazione di sanità e istruzione, spuntano anche misure a sostegno della crescita: ecco i principali contenuti della bozza in tema di commercio elettronico, start-up, investimenti esteri, ricerca e innovazione.

Contratti di rete

Tra i criteri di asseverazione dei programmi comuni di rete di cui al dl 78/2010, è data priorità a quelli che prevedono una maggiore presenza sui mercati internazionali, anche attraverso l'utilizzo di strumenti di e-commerce.

Agevolazioni alle micro e piccole imprese e e-commerce

Per l'anno 2013 le micro e piccole imprese potranno accedere a un contributo di mille euro per il primo accesso alle attività di commercio elettronico. Le modalità per l'accesso al contributo saranno definite dal ministero dello Sviluppo economico con decreto da emanarsi entro 60 giorni dall'entrata in vigore del Digitalia. Per le imprese che avviano per la prima volta attività di e-commerce, a partire dall'anno fiscale 2013, è prevista inoltre, solo per il primo anno, la detassazione dei ricavi generati dalla cessione elettronica di beni e servizi.

Attrazione di investimenti esteri

Il decreto istituisce il Desk Italia per accrescere la capacità del paese di attrarre investimenti esteri, in base agli indirizzi elaboratori dalla cabina di regia per l'internazionalizzazione e in raccordo con le iniziative dell'Istituto per il commercio estero e di altri soggetti pubblici centrali e locali.

Ricerca e innovazione

L'Agenzia per l'Italia digitale promuove lo sviluppo di grandi progetti strategici di ricerca e innovazione connessi agli obiettivi della Digital agenda. Tali progetti dovranno incidere sulla produzione di beni pubblici rilevanti quali:

  • rete a banda larga fissa e mobile,
  • valorizzazione digitale di beni paesaggistici e culturali,
  • sostenibilità ambientale,
  • salute,
  • mobilità,
  • difesa e sicurezza,
  • smart cities e communities.

Per la loro realizzazione, l'Agenzia effettuerà una chiamata alla manifestazione di interesse da parte di aziende singole o in partenariato.
Le proposte dovranno attraversare un processo negoziale che prevede due fasi:

  1. la valutazione tecnico-scientifica di ammissibilità al finanziamento,
  2. la definizione della soluzione per la copertura finanziaria, attraverso contributi pubblici e privati, prestiti agevolati e altri strumenti di debito e garanzia, compreso un meccanismo di finanziamento con ripartizione del rischio denominato Risk sharing facility per l'innovazione digitale. All'implementazione di tale meccanismo i ministeri dello Sviluppo economico, della Ricerca e della Coesione territoriale provvederanno attraverso un accordo di collaborazione con Banca europea degli investimenti, Cassa depositi e prestiti o altri investitori istituzionali.

Acquisti pubblici innovativi e appalti precommerciali delle amministrazioni locali

Mse e Miur pubblicheranno, entro 12 giorni dall'entrata in vigore del Digitalia, le linee guida per la promozione degli acquisti pubblici innovativi e degli appalti precommerciali delle amministrazioni locali.

I due ministeri provvederanno poi a disciplinare l'accesso a un fondo di cofinanziamento per gli appalti precommerciali, prevedendo anche misure premiali per le aggregazioni di amministrazioni locali con l'obiettivo di raggiungere un livello adeguato di domanda di prodotti, servizi e tecnologie innovativi.

Ogni anno l'Agenzia per l'Italia digitale pubblicherà una sollecitazione a manifestare interesse, da parte delle amministrazione locali, relativa alla segnalazione di problemi non soddisfatti dal mercato. Il Miur curerà la graduatoria delle manifestazioni presentate e avvierà la procedura di aggiudicazione degli appalti precommerciali volti a risolvere tali problemi.

Le amministrazioni locali che hanno aggiudicato gli appalti potranno utilizzare gratuitamente, per almeno 3 anni dalla loro conclusione, i prodotti, i servizi e le tecnologie sviluppate dalle imprese aggiudicatarie. Tali imprese dovranno inoltre garantire quegli stessi prodotti, servizi e tecnologie, a condizioni di vantaggio per almeno 3 anni dall'avvio della commercializzazione, anche ad altre amministrazioni locali interessate.

Comunità intelligenti

All'Agenzia per l'Italia digitale spetterà anche il compito di predisporre annualmente il Piano nazionale delle Comunità intelligenti (Pnci), contenente anche l'indicazione di strumenti finanziari innovativi per il loro sviluppo, e di gestire la Piattaforma nazionale delle Comunità intelligenti.

Finanza di impatto sociale

Gli ultimi compiti assegnati all'Agenzia per l'Italia digitale riguardano la finanza sociale, in particolare promuovendo l'emissione di obbligazioni di impatto sociale, per lo sviluppo di iniziative di interesse delle comunità locali. Entro 10 giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge, l'Agenzia dovrà infatti emanare un regolamento con disposizioni relative a:

  • individuazione dei soggetti emittenti;
  • tipologie di iniziative finanziabili;
  • modalità di determinazione del rendimento e degli indicatori di impatto.

Per quanto riguarda infine il crowfunding, l'attività di gestione dei portali per la raccolta di risorse finanziarie per start-up innovative o per azioni di innovazione sociale è riservata a soggetti iscritti in un apposito registro tenuto dalla Consob. Sarà la stessa Consob a stabilire i criteri per l'iscrizione al registro e a vigilare sui gestori.

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