Dissesto idrogeologico: ecco il Piano stralcio 2019 da oltre 300 milioni
La Corte dei Conti ha registrato il decreto attuativo che trasferisce alle Regioni i fondi del Piano Stralcio 2019 da 315 milioni di euro relativo agli interventi immediatamente cantierabili individuati dal Ministero dell’Ambiente nell'ambito del Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico.
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L'ok della Corte arriva a solo venti giorni di distanza dalla firma del decreto da parte del ministro dell’Ambiente Sergio Costa e prelude al trasferimento del primo blocco di risorse alle amministrazioni. Ben 189 milioni di euro, ovvero il 60% dell’intero importo, saranno infatti erogati alle Regioni immediatamente dopo l’emanazione dei decreti direttoriali di trasferimento delle risorse da parte della Direzione competente del Ministero.
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Il Piano nazionale contro il dissesto
Il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, il ripristino e la tutela della risorsa ambientale, noto anche come Piano ProteggItalia, è stato adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 febbraio 2019 e si articola in vari ambiti di intervento, ciascuno con relative misure ed azioni attuative.
Tra queste vi è l'Azione 1 che, per accelerare l'avvio degli interventi, prevede la predisposizione di un Piano stralcio 2019 costituito da elenchi di progetti e interventi infrastrutturali immediatamente eseguibili già nel corso dell’anno con risorse per un ammontare massimo di 3 miliardi di euro. Si tratta di opere urgenti e indifferibili, selezionate in deroga ai criteri del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 maggio 2015 e definite, per liste regionali, mediante apposite Conferenze di servizi.
In continuità con quanto sperimentato per il Piano stralcio 2019, a luglio la Cabina di regia Strategia Italia ha stabilito che il Ministero dell’Ambiente potesse ricorrere al sistema di individuazione e programmazione degli interventi a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) mediante Conferenza di servizi, senza la stipula di accordi di programma, anche per un'ulteriore iniziativa “a stralcio 2019” dedicata a fronteggiare i fabbisogni connessi al dissesto idrogeologico ancora residui.
L’opera di mappatura è stata realizzata tramite una serie di Conferenze di servizi a cui hanno preso parte i Commissari per l’emergenza, i Commissari per il dissesto e le Autorità di bacino distrettuali.
L'elenco di interventi urgenti stilato dal Ministero e approvato il 3 luglio dalla Cabina di regia, per un fabbisogno finanziario di 315,1 milioni di euro, è stato quindi sottoposto al CIPE, che lo ha approvato con la Delibera n. 35 del 24 luglio 2019 pubblicata il 12 agosto in Gazzetta ufficiale.
"Un miglioramento netto nella performance della macchina burocratica, che ci ha consentito di velocizzare notevolmente tutto il procedimento amministrativo. Basti pensare che in passato erano necessari fino a due anni per ottenere lo stesso risultato", ha commentato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Quali sono gli interventi
Con la firma del decreto attuativo che dispone il trasferimento delle risorse e l'ok della Corte dei Conti, le Regioni possono ora avviare la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico.
Si tratta complessivamente di 263 interventi, finanziati con un totale di 320,3 milioni.
In testa per numero di progetti da realizzare figurano Lazio e Veneto, rispettivamente con 35 e 34 interventi, seguiti dalla Toscana e dalla Campania a quota 25 e 22. E' invece il Piemonte a ottenere la quota maggiore di risorse (34,8 milioni di euro) seguito dalle regioni Veneto e Lombardia, entrambe destinatarie di circa 29 milioni.
Questa la ripartizione in dettaglio:
- In Abruzzo sono previsti 12 interventi per un totale di 9,8 milioni di euro;
- In Basilicata, si prevede la realizzazione di 12 opere, per un totale di 8,2 milioni;
- La Calabria vedrà la realizzazione di 6 interventi per un totale di 11,9 milioni;
- In Campania saranno realizzate 22 opere per un ammontare di 16,3 milioni;
- In Emilia Romagna saranno 18 gli interventi per un totale di 21,6 milioni;
- In Friuli Venezia Giulia sono stati individuati 5 interventi per una spesa che si attesta sui 7,6 milioni;
- Nel Lazio saranno 35 le opere per un totale di 22,7 milioni;
- La Liguria vedrà la realizzazione di 5 interventi per una spesa di 10,1 milioni;
- In Lombardia sono 23 le opere identificate, per 29 milioni di euro;
- Le Marche vedranno la messa in cantiere di 13 opere per un importo di 9,4 milioni;
- In Molise gli interventi saranno 6 per un totale di 4,4 milioni;
- Il Piemonte ospiterà 13 interventi per un complessivo ammontare di 34,8 milioni;
- Nella provincia autonoma di Bolzano sono stati identificati 2 interventi per un importo di 5,6 milioni, mentre con successiva delibera CIPE si provvederà sulla proposta della provincia autonoma di Trento;
- La Puglia si è aggiudicata la realizzazione di 8 interventi per una spesa di 16,5 milioni;
- In Sardegna saranno 5 gli interventi da realizzarsi, per un importo pari a 16,1 milioni;
- In Sicilia sono 12 le opere in cantiere, che generano un fabbisogno di 20,7 milioni di euro;
- La Toscana vedrà la realizzazione di 25 interventi per un totale di 28,3 milioni;
- In Umbria si faranno 3 interventi che cubano un investimento da 7,5 milioni;
- La Valle d’Aosta godrà della realizzazione di 4 interventi per un totale di 3,9 milioni di investimenti;
- Infine in Veneto saranno realizzati 34 interventi per un importo di 29,6 milioni.
> Rischio idrogeologico - risorse in arrivo per le Regioni
> Consulta il Piano stralcio 2019
> La Delibera CIPE n. 35 del 24 luglio 2019
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