Data governance act: in Gazzetta UE nuove regole per la condivisione dei dati
L'obiettivo è creare un mercato unico dei dati e sostenere lo sviluppo di spazi europei dei dati in settori strategici.
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Il regolamento UE n. 2022/868 sulla governance dei dati - approvato il 16 maggio 2022 dal Consiglio e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'UE all'inizio di giugno -consentirà all'economia e alla società dell'UE di accedere a un maggior numero di dati, conferendo ai cittadini e alle imprese un maggiore controllo sulle informazioni e rafforzando la sovranità digitale dell'Europa.
Fino al 2027 la Commissione UE prevede di investire 2 miliardi di euro - grazie anche al programma Digital Europe - per promuovere lo sviluppo di infrastrutture, strumenti, architetture e meccanismi per la condivisione dei dati.
Perché un regolamento europeo sulla governance dei dati?
Per governance dei dati s'intende una serie di regole e strumenti per l'uso dei dati, ad esempio attraverso meccanismi di condivisione, accordi e norme tecniche.
L'uso dei dati comporta enormi potenzialità economiche e sociali: può consentire l'emergere di nuovi prodotti e servizi basati su tecnologie innovative, rendere la produzione più efficiente e fornire strumenti per affrontare le sfide della società. Nel campo della salute, ad esempio, i dati contribuiscono a migliorare l'assistenza sanitaria, a personalizzare meglio le cure e a curare le malattie rare o croniche.
Per sfruttare queste enormi potenzialità, occorre mettere a disposizione un maggior numero di dati e far sì che questi possano essere condivisi con fiducia e siano facili da riutilizzare dal punto di vista tecnico.
In questo contesto la Commissione UE ha presentato all'inizio del 2020 la strategia europea in materia di dati, in cui si inserisce la proposta di regolamento UE sulla governance di dati.
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Cosa prevede il Data governence act?
Il Data governance act getta le basi per un nuovo modo di gestire i dati a livello europeo che rispetti i valori e principi dell'UE, come la protezione dei dati personali (GDPR), la protezione dei consumatori e le norme sulla concorrenza.
Il regolamento offre infatti un modello alternativo alle pratiche di trattamento dei dati delle grandi piattaforme tecnologiche, che dispongono di un elevato potere di mercato poiché i loro modelli aziendali implicano il controllo di grandi quantità di dati.
Alla base del nuovo approccio ci sarà la neutralità e la trasparenza degli intermediari di dati (i soggetti che organizzano la condivisione o la messa in comune dei dati), che servirà ad aumentare la fiducia degli utenti. Per garantire la neutralità, l'intermediario non potrà trattare i dati per proprio conto (per esempio vendendoli a un'altra società o usando i dati per creare un prodotto basato su di essi) e dovrà rispettare requisiti rigorosi.
Il regolamento comprende:
- una serie di misure volte ad aumentare la fiducia nella condivisione dei dati, poiché la diffidenza è attualmente un grande ostacolo e si traduce in costi elevati;
- nuove norme UE in materia di neutralità per consentire ai nuovi intermediari di dati di diventare organizzatori affidabili della condivisione dei dati;
- misure volte a favorire il riutilizzo di alcuni dati detenuti dal settore pubblico. Per esempio, il riutilizzo dei dati sanitari potrebbe far progredire la ricerca di cure per le malattie rare o croniche;
- soluzioni per dare agli europei il controllo sull'uso dei dati che generano, rendendo più facile e sicuro per le aziende e i singoli cittadini mettere volontariamente a disposizione i propri dati per il bene comune.
Con le nuove regole UE, per i cittadini europei sarà più facile consentire l'uso dei propri dati a vantaggio della società, garantendo nel contempo la massima tutela dei loro dati personali. Ad esempio, persone affette da malattie rare o croniche potranno autorizzare l'utilizzo dei loro dati per migliorare la cura di tali patologie.
Le imprese, invece, potranno beneficiare di nuove opportunità commerciali, di minori costi per l'acquisizione, l'integrazione e il trattamento dei dati, nonché di una riduzione degli ostacoli all'accesso ai mercati e dei tempi di commercializzazione per nuovi prodotti e servizi.
Il regolamento prevede anche la creazione di un comitato europeo per l'innovazione nel campo dei dati per facilitare la condivisione delle migliori pratiche da parte delle amministrazioni nazionali, specie per quanto riguarda l'altruismo nel campo dei dati, gli intermediari dei dati e l'uso di dati pubblici che non possono essere resi disponibili come open data. Il comitato aiuterà la Commissione a definire le priorità in merito alle norme di interoperabilità intersettoriale.
Consulta il regolamento UE n. 2022/868 sulla governance dei dati - Gazzetta UE del 03.06.2022