Bruxelles aggiorna il de minimis agricolo. Aiuti fino a 50 mila euro
La Commissione europea ha modificato il regolamento che disciplina gli aiuti di Stato di modesta entità a favore del settore agricolo. Dall'aumento del massimale per gli aiuti individuali alla proroga al 2032, ecco come cambia il de minimis agricoltura.
Aiuti di Stato: ok a proroga Quadro temporaneo per sostenere le imprese agricole
Il regolamento sugli aiuti de minimis nel settore agricolo esenta gli aiuti di modesta entità dal controllo degli aiuti di Stato, in quanto si ritiene che gli importi limitati di questi aiuti non incidano sulla concorrenza e sugli scambi nel mercato unico.
Nel quadro attuale, il de minimis agricoltura prevede che gli Stati membri possano concedere aiuti al settore agricolo fino a un massimo di 20 mila euro per singolo beneficiario, o di 25 mila euro qualora lo Stato membro disponga di un registro centrale degli aiuti "de minimis", nell'arco di tre esercizi finanziari, senza notifica preventiva alla Commissione europea. Superati questi massimali per beneficiario, ogni Stato membro dell'UE deve attenersi al cosiddetto massimale nazionale, un importo massimo per tale sostegno, calcolato in base del valore della produzione agricola dello Stato membro, al fine di evitare potenziali distorsioni della concorrenza.
Dopo aver avviato un processo di consultazione per la revisione dell'attuale regolamento agricolo de minimis - modificato da ultimo nel 2019 con scadenza fissata al 31 dicembre 2027 - la Commissione ha ritenuto necessario aumentare sia il massimale individuale che il massimale nazionale, per tenere conto dell'inflazione e degli sviluppi del mercato. Queste modifiche al regolamento de minimis, insieme ad altre, sono state adottate dall'Esecutivo UE il 10 dicembre ed entreranno in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione del testo nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
"Le norme sugli aiuti di modesta entità a favore del settore agricolo aiuteranno gli agricoltori ad affrontare la pressione inflazionistica e i prezzi elevati delle materie prime", ha commentato Teresa Ribera, Vicepresidente esecutiva per una Transizione pulita, giusta e competitiva. "Con l'aumento dei massimali di esenzione, gli Stati membri sono ora in grado di fornire un sostegno maggiore e in modo più rapido e semplice”.
Nuovo de minimis agricolo: sale il massimale per gli aiuti individuali
Con la modifica adottata il 10 dicembre l'Esecutivo UE ha previsto:
- l'aumento del massimale "de minimis" per impresa su un periodo di tre anni. Il massimale passa da 25 mila a 50 mila euro per tenere conto di diversi fattori, tra cui l'esperienza acquisita, gli sviluppi del mercato e l'inflazione eccezionale registrata negli ultimi anni in questo settore, ma anche quella che si prevede nel periodo fino alla scadenza del regolamento;
- l'adeguamento dei "massimali nazionali", che vengono aggiornati, passando dall'1,5% al 2% della produzione agricola nazionale ed estendendo il periodo di riferimento dal 2012-2017 al 2012-2023, così da tenere conto dell'incremento di valore registrato dalla produzione agricola soprattutto negli ultimi anni e aumentare di conseguenza il massimale nazionale per tutti gli Stati membri;
- la soppressione del "limite settoriale", che impediva agli Stati membri di concedere allo stesso settore di prodotti aiuti "de minimis" superiori al 50% del massimale nazionale;
- l'introduzione di un registro centrale obbligatorio degli aiuti "de minimis" a livello nazionale o europeo, che aumenterà la trasparenza e ridurrà gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori, per lo più microimprese, che attualmente utilizzano un sistema di autodichiarazione e che non dovranno più preoccuparsi di controllare la propria conformità alle norme UE;
- la proroga della validità del regolamento agricolo "de minimis" riveduto fino al 31 dicembre 2032.
Maggiore tutela nella filiera e contro pratiche commerciali sleali
Parallelamente alla modifica de minimis, il 10 dicembre la Commissione europea ha adottato anche nuove misure volte a rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare dell'UE. Un pacchetto che comprende modifiche mirate dell'attuale quadro giuridico stabilito dal Regolamento sull'Organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli (OCM) e un nuovo Regolamento relativo all'applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali.