Riforma PA – decreti su CCIAA, dirigenti, enti ricerca, SCIA, servizi pubblici
Il Consiglio dei Ministri ha approvato gli ultimi cinque decreti legislativi in attuazione della riforma della PA
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Via libera definitivo in Consiglio dei Ministri all'ultimo pacchetto di decreti attuativi della legge n. 124-2015 relativa alla riforma della pubblica amministrazione, in vista della scadenza della delega prevista per il 27 novembre. Per tutti i cinque decreti legislativi si tratta dell'ok definitivo, dopo il recepimento dei pareri del Consiglio di Stato e della Conferenza unificata, che hanno suggerito modifiche ai testi varati in via provvisoria dal Governo.
Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura
Il decreto legislativo per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura prevede l'attuazione di un piano di razionalizzazione delle CCIAA, con l'obiettivo di aumentarne efficienza ed efficacia. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore del testo, il numero complessivo delle Camere di commercio dovrà scendere dalle attuali 105 a un massimo di 60, attraverso l'accorpamento di quelle con meno di 75mila imprese iscritte, assicurando che vi sia almeno una CCIAA per ciascuna Regione.
Sul fronte dei costi, il decreto prevede:
- la riduzione del diritto annuale a carico delle imprese del 50%;
- la riduzione del 30% del numero dei consiglieri;
- la gratuità per tutti gli incarichi degli organi diversi dai collegi dei revisori;
- la razionalizzazione complessiva del sistema attraverso l’accorpamento di tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili, la limitazione del numero delle Unioni regionali e una nuova disciplina delle partecipazioni in portafoglio.
Infine, il dlgs rafforza la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, che valuterà le performance delle Camere di commercio mediante un comitato indipendente di esperti.
Dirigenza della Repubblica
Il decreto legislativo che disciplina la dirigenza della Repubblica stabilisce che il sistema è costituito dal ruolo dei dirigenti statali, dei dirigenti regionali e dei dirigenti locali.
Ogni dirigente può ricoprire qualsiasi ruolo dirigenziale, in quanto la qualifica, cui si accede per corso-concorso o per concorso, è unica.
Enti pubblici di ricerca
Per semplificare le attività dei 21 Enti pubblici di ricerca (Epr), di cui 14 vigilati dal MIUR, il decreto prevede un quadro normativo comune, più leggero e adeguato alle esigenze delle settore, che esonera queste strutture da molti dei vincoli gestionali previsti per la pubbliche amministrazioni.
Tra le novità, maggiore autonomia gestionale e statutaria e nell'assunzione dei ricercatori (entro il limite dell’80% del proprio bilancio), l'esonero dal ricorso obbligatorio al mercato elettronico per gli acquisti di attrezzature scientifiche, la cancellazione dei controlli preventivi sui contratti per esperti e collaboratori professionali, regole più flessibili per le spese di missione e il recepimento della Carta europea dei ricercatori. Si tratta di un vero e proprio Sblocca-Enti, che li equipara alle Università, ha sottolineato il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini.
SCIA 2
Al centro del quarto decreto legislativo c'è una mappatura che classifica i procedimenti individuando quelli che sono oggetto di mera comunicazione, di Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), di silenzio assenso e quelli per cui si richiede un'espressa autorizzazione. Nel testo anche misure per la semplificazione dei regimi amministrativi in materia edilizia.
Si tratta del secondo provvedimento in materia di SCIA, dopo quello, pubblicato in Gazzetta ufficiale a luglio, che ha introdotto la possibilità di presentare un solo modulo per la Segnalazione certificata di inizio attività valido in tutto il Paese, cui corrisponde una ricevuta, rilasciata a seguito della presentazione di istanze, segnalazioni o comunicazioni, che determina l'avvio del procedimento e indica i tempi di risposta da parte dell’amministrazione o del silenzio-assenso.
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Servizi pubblici locali di interesse economico generale
Il Testo unico sui servizi pubblici locali di interesse economico generale, infine, mira a garantire qualità e efficienza agli utenti, modalità competitive per l’affidamento, costi standard e livelli dimensionali almeno provinciali degli ambiti di erogazione dei servizi.
Photo credit: Palazzo Chigi