Molise - Confindustria, priorita' a infrastrutture e sostegno investimenti
Al termine dell'Assemblea di Confindustria Molise un incontro sulla call per la riqualificazione dell'area di crisi di Venafro-Campochiaro-Bojano
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Come consolidare la ripresa in corso in alcuni settori dell'industria molisana ed estenderne i benefici anche alle piccole imprese rimaste indietro e quali misure mettere in campo per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Questi i temi al centro dell'Assemblea annuale di Confindustria Molise, che si è tenuta martedì a Pozzilli, in Provincia di Isernia, ed è stata seguita da un incontro sulla call per la riqualificazione dell'area di crisi industriale complessa di Venafro-Campochiaro-Bojano.
Ad aprire i lavori è stato il presidente di Confindustria Molise Mauro Natale, che ha subito inquadrato il problema del sistema produttivo regionale, un sistema a due velocità, in cui crescono l'industria medio-grande e l'agroalimentare, mentre altri settori e le imprese di piccole dimensioni faticano a tenere il passo.
Per permettere alle tante imprese rimaste indietro di raggiungere quelle che hanno superato con successo la crisi servono risposte in materia di sviluppo infrastrutturale, su cui insiste il Patto per il Sud dedicato al Molise, e di accesso al credito, tema al centro di un imminente accordo tra Confindustria e ABI, ha anticipato il numero uno dell'Associazione degli industriali Vincenzo Boccia.
La Regione intanto mostra i primi segnali positivi. Nel 2016 il Molise ha sperimentato una crescita del Pil del 2,9%, il triplo della performance media del Mezzogiorno, ha sottolineato il governatore Paolo Di Laura Frattura. Mentre secondo il ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti nonostante una situazione di sofferenza nel Paese e nel Mezzogiorno l'occupazione sta crescendo. Per stimolare lo sviluppo al Sud De Vincenti ha annunciato in questi giorni l'intenzione del Governo di modificare il credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali, in modo da renderlo più attraente per le imprese.
Una proposta salutata con favore dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che ha indicato tre priorità per far ripartire il Mezzogiorno: dotazione infrastrutturale, sfruttamento dei fondi europei e capacità di attrazione di capitali privati. Obiettivi che in parte coincidono con quelli individuati da Domenico Arcuri, amministratore di Invitalia, l'Agenzia che gestisce la call per la raccolta di manifestazioni di interesse a investire nella riqualificazione dell'area di crisi complessa di Venafro-Campochiaro-Bojano e delle aree dell'indotto.
Per Arcuri i temi sono quelli del sostegno all'offerta produttiva del Sud, del potenziamento delle dotazioni infrastrutturali e dell'integrazione tra gestione del patrimonio culturale e valorizzazione turistica dei territori. Il modello è in quest'ultimo caso Pompei, dove in un anno l'incremento dei visitatori è stato del 50%.
Il tema dell'area di crisi di Venafro-Campochiaro-Bojano è stato invece al centro di un incontro tra Regione, Invitalia, Comuni, imprenditori e sindacati nel pomeriggio, per fare il punto sui risultati della call lanciata ad agosto e chiusa ad ottobre.
Abbiamo ricevuto 979 manifestazioni di interesse, di cui otto da aziende di grandi dimensioni che potrebbero attivare dei Contratti di Sviluppo, ha spiegato Arcuri nel corso dell'incontro. Le medie imprese possono invece contare sugli incentivi per la riqualificazione delle aree di crisi industriale previsti dalla legge 181-1989, ha ricordato l'ad di Invitalia, auspicando che alle risorse statali si aggiungano anche contributi a valere su fondi regionali.
> Legge 181-89 - novita' su incentivi per crisi industriali
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