Appalti - Anac, nuove regole per i piccoli appalti
L’Anac procede alla revisione delle linee guida sui contratti sotto la soglia comunitaria.
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L’Autorità anticorruzione ha appena pubblicato la nuova versione del provvedimento che dovrà guidare amministrazioni e piccole imprese nell’aggiudicazione degli appalti di importo più basso. Il testo contiene soprattutto due novità, sui meccanismi di verifica dei requisiti per gli affidamenti diretti e sulle rotazioni di affidamenti e inviti.
La storia delle linee guida
Il testo, va ricordato, era già stato pubblicato diversi mesi fa e aveva l’obiettivo di dare indicazioni agli operatori di mercato su come tenere un livello minimo di trasparenza in tutte le procedure, anche in quelle dal valore molto basso. Il problema, però, è che il decreto correttivo al Codice appalti ha modificato molte regole in materia, costringendo l’Anac a procedere a una revisione complessiva dei contenuti delle linee guida.
E’ partita così una consultazione su un nuovo testo, secondo uno schema di lavoro ormai consolidato in questi anni dagli uffici di Raffaele Cantone. Gli operatori avranno tempo fino al prossimo 25 settembre per rispondere, segnalando all’Authority eventuali integrazioni da portare alla bozza di testo.
La verifica dei requisiti
I temi nuovi affrontati dal provvedimento sono diversi. Si parte dalla verifica dei requisiti delle imprese in caso di affidamento diretto. Quando, cioè, non c’è una procedura di gara e non viene superata la soglia critica dei 40mila euro. In queste situazioni l’Anac pensa a controlli più leggeri, per evitare di gravare troppo su imprese e stazioni appaltanti.
In alcuni casi, addirittura, sarebbe possibile non effettuare il controllo dei requisiti. Potrebbe avvenire per gli acquisti fatti sul mercato elettronico, come quello gestito da Consip, “considerando in quest'ultimo caso che controlli, seppure a campione, sono stati effettuati per l'ammissione e la permanenza nello stesso”. In altre parole, dal momento che già esistono dei controlli non è necessario effettuarne altri.
Esecuzione tempestiva dei contratti
Ci sono, poi, osservazioni sui casi di tempestiva esecuzione del contratto, che non consentano di rispettare la scansione consueta delle procedure. In queste ipotesi l’amministrazione chiede “all’operatore economico selezionato di dichiarare il possesso dei requisiti mediante autocertificazione”. La Pa andrà ad effettuare i controlli in un momento successivo. Non pagando le prestazioni prima del completamento di queste verifiche.
La rotazione degli inviti
Altro capitolo che viene affrontato è quello sulle rotazioni degli affidamenti e degli inviti. Proprio il correttivo attribuisce all’Autorità il compito di fissare indicazioni su questa materia con le linee guida. “Escludere dalla possibilità di partecipare ad una procedura negoziata o, al limite, ad un affidamento diretto il precedente affidatario potrebbe essere controproducente per la stazione appaltante”, spiega l’Autorità.
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L’idea, quindi, è di dividere l’elenco di operatori economici per tipologia di affidamento e per fasce di importo. Ogni sezione funzionerà come un elenco separato. Così, l’alternanza dovrà essere esercitata solo nell’ambito di un elenco. E l’amministrazione non sarà costretta a escludere da tutte le procedure un’impresa che ha lavorato in maniera corretta in un precedente appalto.