Bilancio UE 2018 – al via negoziato tra Parlamento e Consiglio
Il Consiglio dell'Unione ha respinto gli emendamenti del Parlamento al bilancio UE 2018. Le due istituzioni hanno tempo fino al 20 novembre per trovare un accordo.
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Il Consiglio boccia la posizione sul budget UE 2018 approvata mercoledì dalla plenaria del Parlamento europeo con 414 voti a favore, 163 contrari e 90 astensioni. Gli emendamenti con cui gli eurodeputati avevano respinto i tagli richiesti dagli Stati membri e proposto aumenti anche rispetto al testo iniziale della Commissione europea non possono essere accettati, si legge in una nota del Consiglio.
La prossima settimana si aprirà quindi la fase di conciliazione, che vedrà le due istituzioni impegnate, insieme alla Commissione europea, nella ricerca di un compromesso.
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Il PE chiede più risorse
La posizione degli Stati membri sul bilancio 2018 prevede 158,9 miliardi di euro in impegni e 144,4 miliardi di euro in pagamenti, con un aumento, rispettivamente, dello 0,6% e del 7% rispetto al bilancio per il 2017.
Il Parlamento europeo, invece, chiede impegni per 162,6 miliardi (l'1,2% in più rispetto alla proposta della Commissione) e pagamenti per 146,7 miliardi (+0,9%).
L'obiettivo è garantire risorse adeguate alle politiche UE per la crescita in tutte le regioni dell'Unione, attraverso il sostegno agli investimenti in ricerca, formazione e infrastrutture, il supporto alle PMI e lo stimolo all'occupazione, in particolare dei giovani.
Da qui la richiesta di incrementare la dotazione dell'Iniziativa per l'Occupazione Giovanile (Youth Employment Initiative-YEI) di circa 366,7 milioni di euro, portando il totale a 600 milioni, e il ripristino degli stanziamenti originari del Meccanismo per Collegare l'Europa (Connecting Europe Facility – CEF) e del programma per la ricerca e l'innovazione Horizon 2020, tagliati dal Consiglio per contribuire alle garanzie UE del Fondo europeo per gli investimenti strategici (European Fund for Strategic Investments - EFSI), nell'ambito del Piano Juncker.
Il no del Consiglio
Il Consiglio ha però già chiarito al Parlamento europeo che non può accettare tutti gli emendamenti al bilancio UE 2018 votati dalla plenaria. Il 31 ottobre, quindi, partirà il periodo di conciliazione, tre settimane di negoziato per raggiungere un compromesso.
Il Consiglio è intenzionato a portare avanti un confronto costruttivo per ottenere una decisione sul budget 2018 ragionevole e sostenibile, ha dichiarato Märt Kivine, capo negoziatore sul bilancio e viceministro delle Finanze dell'Estonia, che detiene la presidenza di turno del Consiglio.
“Le due istituzioni condividono le stesse priorità per il 2018, cioè rafforzare crescita e creazione di posti di lavoro, migliorare la sicurezza e affrontare la pressione migratoria”, ha proseguito Kivine. Si tratta di trovare un accordo su un livello adeguato di finanziamento per queste priorità, ha concluso.
Da parte sua, nella risoluzione approvata in plenaria, il Parlamento ha affermato di non capire come si possano raggiungere gli obiettivi dell'Unione con il bilancio prospettato dal Consiglio. E il relatore per il PE Siegfried Mureşan ha dichiarato: “Non accetteremo tagli su programmi importanti per i cittadini europei nei negoziati con il Consiglio”.
Se il 20 novembre, al termine del periodo di conciliazione, le due istituzioni non avranno raggiunto un accordo, la Commissione sarà costretta a presentare una nuova bozza di bilancio per il 2018.