Manovra 2018 – la decontribuzione per assunzioni sara' portabile
Prime anticipazioni sulla misura forse più attesa della Legge di Bilancio 2018: gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni saranno “portabili”. E le imprese non correranno il rischio di doverli restituire.
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Gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni saranno portabili. E' quanto scrive il Sole 24 Ore, anticipando i chiarimenti del Governo sull'incentivo strutturale che da quest'anno mirerà a promuovere l'occupazione dei giovani in modo stabile, evitando l'effetto “mordi e fuggi”.
Sgravi permanenti per chi assume giovani
In base alla Manovra 2018 (legge n. 205-2017), i datori di lavoro privati che, a decorrere dal 1° gennaio 2018, assumono giovani lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti hanno diritto, per un periodo massimo di 36 mesi, all’esonero dal versamento del 50% dei contributi previdenziali a loro carico, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di 3mila euro all'anno.
Il target delle assunzioni saranno per il solo 2018 gli under 35, mentre a partire dal 2019 lo sgravio del 50% spetterà solo ai datori di lavoro che assumano giovani fino a 29 anni.
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L'agevolazione si applica, per un periodo massimo di dodici mesi ed entro il limite massimo di 3mila euro annui, anche nei casi di prosecuzione di un contratto di apprendistato in rapporto a tempo indeterminato o di conversione di un contratto a termine in lavoro stabile.
Sono esclusi dall’esonero contributivo i datori di lavoro che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, abbiano proceduto a licenziamenti individuali o licenziamenticollettivi nella stessa unità produttiva e i datori di lavoro domestico.
La decontribuzione sarà portabile
La novità sullo sgravio del 50% è che sarà “portabile”. In altre parole, eventuali risorse residue potranno essere fruite anche da altri datori privati che assumano a tempo indeterminato la medesima persona.
Il Governo starebbe inoltre pensando a una procedura semplificata per capire da subito se il giovane che l'azienda intende assumere rispetta i requisiti richiesti dalla legge, in particolare quello dell’assenza di “precedenti rapporti stabili”. Attraverso il codice fiscale del lavoratore, l'INPS comunicherà immediatamente all’azienda se l’interessato ha avuto o meno precedenti contratti a tempo indeterminato e, in caso di risposta negativa, si potrà ottenere l’agevolazione.
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Un sistema che, sostanzialmente, vuole evitare il ripetersi delle problematiche sorte nel 2015 e nel 2016: in quei casi il rispetto del requisito che la persona assunta non avesse avuto precedenti rapporti d’impiego nei sei mesi precedenti l’assunzione poteva essere certificato anche dal diretto interessato. Ma a seguito delle verifiche Inps, molte imprese si sono viste chiedere indietro l’esonero ottenuto, perché ritenuto illegittimo.
Il codice fiscale del lavoratore permette di evitare il ripetersi di situazioni del genere, facilitando al contempo la portabilità dello sgravio: sempre presso l'INPS ci sarà una sorta di “contatore” che indicherà i mesi di bonus goduti.
Nei prossimi giorni l'Istituto dovrebbe pubblicare la circolare che fornirà indicazioni operative per fruire della decontribuzione.
“Se un’azienda per esempio - dichiara al Sole 24 Ore Marco Leonardi, a capo del team economico di Palazzo Chigi - avrà fruito di due mesi, un’altra impresa potrà ottenere i restanti 34 mesi”.
E aggiunge: “Si utilizzerà il sistema Uniemens, e lo sgravio sarà fruito nelle singole denunce mensili. Non ci saranno problemi di tempi: l’esonero è in vigore dal 2 gennaio, e quindi ne beneficeranno anche i datori che hanno già assunto a tempo indeterminato da quella data. In questi casi, una volta che si aprirà la procedura online all’INPS si recupereranno le somme pregresse con le denunce contributive successive”.
La circolare dovrebbe inoltre chiarire le regole in caso di stabilizzazione di apprendisti. “Se si assume un giovane con l’apprendistato professionalizzante – prosegue Leonardi – scatterà il tre più due. Oltre ai tre anni decontribuiti al 10% per le imprese sopra i nove dipendenti, attualmente previsti, l’impresa, in caso di prosecuzione a tempo indeterminato, avrà diritto a un ulteriore anno di sgravio, e poi a un successivo anno al 50%, in base all’esonero in vigore da gennaio”.
L’incentivo, al 50%, resta invece di 36 mesi se si converte un contratto a termine (fermo restando il possesso del requisito anagrafico al momento della stabilizzazione).
In caso di apprendistato formativo e alternanza scuola-lavoro il bonus di durata triennale (con tetto annuo a 3mila euro) è del 100% per l’imprenditore che stabilizza ragazzi che hanno svolto formazione “on the job” per almeno il 30% del totale delle ore previste, o periodi di apprendistato di primo e di terzo livello.
Per tutti, infine, varrà la norma contro i licenziamenti facili: per beneficiare dell’incentivo infatti l’azienda non deve aver effettuato licenziamenti nella medesima unità produttiva sei mesi prima, e non deve licenziare il neoassunto sei mesi dopo (o un lavoratore impiegato con la medesima qualifica nella stessa unità produttiva).