Agrifood – PE, ok a direttiva contro pratiche commerciali sleali
La commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato l'accordo provvisorio raggiunto con il Consiglio sulla proposta di direttiva in materia di pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare.
> Pratiche commerciali sleali – UE aumenta protezione agricoltori
L'intesa sulla nuova normativa per il contrasto alle pratiche commerciali sleali nel settore agrifood, raggiunta dopo sei triloghi tra le istituzioni UE e approvata nelle scorse setttimane dai rappresentanti degli Stati membri nel Comitato Speciale Agricoltura (CSA), ha ricevuto il via libera della commissione Agricoltura dell'Europarlamento. "Il Consiglio ha votato all'unanimità, una buona notizia che conferma che tutto il Parlamento ha fatto un buon lavoro", ha commentato il relatore Paolo De Castro (S&D), a margine del voto in ComAgri.
> Agroalimentare - stop di Bruxelles alle pratiche commerciali sleali
Stretta sulle pratiche commerciali sleali
La proposta di direttiva, presentata ad aprile dalla Commissione europea, intende migliorare il funzionamento della filiera alimentare e proteggere gli agricoltori sul mercato vietando del tutto alcune pratiche commerciali ritenute sleali – i pagamenti tardivi per i prodotti alimentari deperibili, la cancellazione degli ordini all'ultimo minuto, le modifiche unilaterali o retroattive ai contratti, l'obbligo imposto al fornitore di pagare per gli sprechi e il rifiuto di contratti scritti – e ammettendo altre pratiche solo in presenza di un accordo iniziale tra le parti chiaro e privo di ambiguità.
L'accordo prevede che le nuove norme si applichino a chiunque intervenga nella filiera alimentare - dettaglianti, imprese di trasformazione alimentare, grossisti, cooperative, organizzazioni di produttori o singoli produttori - con un fatturato fino a 350 milioni di euro, con livelli differenziati di protezione per i soggetti che sono al di sotto di tale soglia.
Gli Stati membri potranno introdurre una soglia superiore a 350 milioni di euro nella loro legislazione nazionale o adottare ulteriori misure, se lo ritengono necessario. L'accordo prevede inoltre una clausola di riesame fissata a 4 anni, che permetterà di rivedere e aggiornare le disposizioni del testo legislativo nel corso della prossimo mandato parlamentare.
Inoltre, i Paesi UE dovranno designare le autorità incaricate di applicare le nuove norme, che potranno anche imporre ammende e avviare indagini in seguito a denunce. Un meccanismo di coordinamento tra le autorità, istituito dalla Commissione europea, garantirà l'applicazione delle norme e lo scambio delle migliori prassi.
Il testo sarà approvato definitivamente dalla plenaria nella sessione di marzo e poi adottato definitivamente dal Consiglio.
> La proposta della Commissione per la PAC post 2020
Photo credit: Eric Vidal © European Union 2017 - Source: EP