Il Decreto sisma è legge
Con 160 voti favorevoli e 119 contrari, il Senato ha approvato oggi in via definitiva il ddl di conversione in legge del decreto sisma (DL 123-2019). Dopo aver respinto ieri tutti gli emendamenti al testo, nella votazione di oggi il Governo ha posto la fiducia.
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Non c’era più tempo per un eventuale nuovo passaggio alla Camera. E’ stata questa la motivazione che ha portato ieri il Governo a blindare il testo di conversione del decreto sisma, respingendo tutti gli emendamenti presentati, e a porre oggi la fiducia nel corso della votazione al Senato.
L’ok dall’aula è arrivato con 160 voti favorevoli, mantenendo intatto il testo uscito dalla Camera. Scettiche le opposizioni che lamentano la logica emergenziale della misura e, più in generale, i tempi troppo lunghi per la realizzazione degli interventi.
Composto originariamente da 10 articoli, il provvedimento sul terremoto approvato il 28 novembre dalla Camera dei Deputati e oggi dal Senato si ritrova, invece, ben 49 articoli che integrano e dettagliano le disposizioni previste dal Governo per la ricostruzione del Centro Italia.
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I principali contenuti del decreto
Non cambia il cuore del provvedimento voluto dal Governo per completare la ricostruzione e dare nuovo slancio alla ripresa socio-economica dei territori del Centro Italia colpiti dal sisma di oltre tre anni fa. Il provvedimento, infatti, oltre alla proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2020, continua a prevedere una serie di misure tra cui figurano:
- La semplificazione delle procedure per la ricostruzione degli immobili;
- L’accelerazione della rimozione delle macerie;
- L’adozione di nuovi incentivi per lo sviluppo delle imprese e per la ripresa economica di territori colpiti dal sisma.
La ricostruzione
Sul primo punto, l’obiettivo primario del Governo resta quello di sostenere e accelerare la ricostruzione sia degli edifici pubblici che di quelli privati.
Tra i primi - gli immobili pubblici - sarà data priorità alle scuole che, nel caso in cui erano ubicate nei centri storici, dovranno essere ricostruite nello stesso luogo, salvo impedimenti oggettivi. La destinazione urbanistica di quelle aree, in ogni caso, non potrà essere modificata.
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Per quanto riguarda, invece, il sostegno alla ricostruzione degli immobili privati, il Governo intende accelerare la chiusura dei cantieri, puntando sulla semplificazione delle procedure. D’ora in avanti, infatti, per l’avvio dei lavori sarà adottata una procedura basata sulla certificazione redatta dai professionisti, che contemplerà solo controlli a campione mensili sul 20% delle pratiche.
In buona sostanza da adesso in poi “la concessione (del contributo) avviene sulla base del progetto e della documentazione presentata dal professionista, nonchè sulla base dell'importo del contributo concedibile determinato dallo stesso professionista. Rispetto al testo pubblicato in GURI a fine ottobre, però, i deputati hanno semplificato ulteriormente la procedura di concessione del contributo prevedendo che la certificazione rilasciata dal professionista possa limitarsi ad attestare la mera conformità dell'intervento proposto all'edificio preesistente il sisma, e non più anche la conformità edilizia e urbanistica (che diventa quindi facoltativa).
Se poi gli interventi necessitassero anche dell'acquisizione di ulteriori pareri (ambientali, paesaggistici, di tutela dei beni culturale, etc.), l’Ufficio Speciale per la ricostruzione - su richiesta del professionista - convocherà direttamente la Conferenza regionale per il completamento della pratica.
Stop, quindi, ai controlli a monte effettuati su tutti i richiedenti, così come è stato fino ad oggi. Nulla cambia invece, rispetto al passato, per quanto riguarda le modalità dei controlli a valle che continueranno ad essere realizzati a campione.
Per quanto concerne le tempistiche di rilascio dei contributi, il decreto stabilisce una serie di criteri. Verrà infatti data priorità, nel seguente ordine, alle richieste di contributo relative a:
- Immobili adibiti ad abitazione principale e per le quali i soggetti che vi abitano, al momento del sisma, beneficiano della provvidenza dell'autonoma sistemazione;
- Unità immobiliari destinate ad abitazione principale (anche se adibite a residenza anagrafica del conduttore, del comodatario o dell'assegnatario) diverse da quelle precedenti;
- Attività produttive in esercizio al momento del sisma che non hanno presentato la domanda di delocalizzazione temporanea;
- Unità strutturali in cui sono ricompresi immobili destinati ad abitazione o ad attività produttive in esercizio, diverse da quelle indicate prima.
Il Decreto adotta, infine, nuove misure per agevolare l’approvazione dei progetti per la ricostruzione, regolando le modalità e le procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia.
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La rimozione delle macerie
Sul versante della rimozione delle macerie, d’ora in avanti le Regioni avranno l’obbligo di aggiornare, entro il 31 dicembre 2019, il piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, individuando entro quella data i siti di stoccaggio temporaneo.
In caso di inadempienza da parte delle Regioni, l’aggiornamento sarà realizzato direttamente dal Commissario straordinario.
Gli incentivi per la ripresa economica
Sul fronte della ripresa economica dei territori colpiti dal sisma, il Decreto adotta una serie di misure antispopolamento, volte a favorire la permanenza delle imprese in quelle aree.
Tra queste figura anzitutto la decisione del Governo di estendere ai Comuni del Cratere il set di incentivi previsto dal Programma “Resto al Sud” in deroga ai limiti di età stabiliti ai fini dell'accesso alla stessa. “Resto al Sud” è una misura - già in vigore per le regioni meridionali - che prevede la copertura del 100% dei costi di avvio delle nuove aziende delle nuove aziende da parte di imprenditori under 46, per il 35% sotto forma di contributo a fondo perduto e per il restante 65% tramite un finanziamento bancario agevolato.
Tra le altre misure previste c’è anche la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla c.d. "busta paga pesante”. In altri termini, sul fronte degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali dovuti - e che erano stati sospesi dall’agosto del 2016 a tutto il 2017 - il Governo ha deciso che essi non dovranno più essere restituiti integralmente, bensì solo in misura limitata al 40%.
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Sul versante della ripresa economica, il passaggio alla Camera ha comportato una serie di novità introdotte tra cui:
- L'estensione da tre a sei anni della durata dell'intervento del Fondo di garanzia in favore delle micro, piccole e medie imprese, ivi comprese quelle del settore agroalimentare, con sede o unità locali ubicate nei Comuni che hanno subito danni;
- L’introduzione di incentivi finanziari e premi di insediamento a favore di chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale (con l'impegno di non modificarla per un decennio) nei comuni con meno di 3mila abitanti colpiti dagli eventi sismici;
- La possibilità, per le imprese agricole e boschive dei comuni terremotati, di richiedere mutui agevolati per investimenti, a un tasso pari a zero, della durata massima di 10 anni;
- L’estensione, ai comuni terremotati con meno di 3mila abitanti, del regime opzionale previsto originariamente solo per i Comuni del Mezzogiorno (con meno di 20 abitanti) e che mira a favorire il trasferimento della residenza da parte dei pensionati;
- L’applicazione, ai territori terremotati, delle misure per l'utilizzo delle terre abbandonate o incolte previste dall’art. 3 del DL 91-2017 e che erano state originariamente pensate solo per l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia, la Sardegna e la Sicilia.
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E’ prevista infine:
- La proroga, dal 2018 al 2020, dei termini per pagare le rate dei mutui erogati da Cassa depositi e prestiti (CDP) ai Comuni, in scadenza negli esercizi 2018, 2019 e 2020;
- L’autorizzazione, anche per il 2020, della spesa di 2 milioni di euro a favore di attività culturali nei territori delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria;
- L’estensione del contributo di 5 milioni per il 2019 previsto per i comuni con più di 30mila abitanti per interventi urgenti di manutenzione straordinaria o di messa in sicurezza su strade ed infrastrutture comunali.
Le novità decise dalla Camera
Oltre a quelle già citate e relative agli incentivi per la ripresa economica, il DDL licenziato dalla Camera prevede anche novità per l’affidamento degli incarichi progettazione. Su questo punto, infatti, i deputati hanno previsto che, per importi sotto la soglia di rilevanza europea ma superiori a 40mila euro, l'aggiudicazione avvenga utilizzando il criterio del prezzo più basso.
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Sul fronte degli interventi delle Regioni per la ricostruzione, il nuovo testo prevede poi:
- “La possibilità per l'Ufficio speciale per la ricostruzione di avvalersi di personale di società in house della regione, per acquisire supporto specialistico all'esecuzione delle attività tecniche e amministrative, tramite convenzioni non onerose”;
- L’adozione, da parte delle Regioni, di uno o più programmi straordinari di ricostruzione nei territori dei Comuni maggiormente colpiti dagli eventi sismici, prevedendo la possibilità di derogare ai vigenti strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, per quegli interventi di ricostruzione di edifici pubblici o privati in tutto o in parte crollati o demoliti od oggetto di ordinanza di demolizione per pericolo di crollo. In ogni caso tali interventi dovranno prevedere la realizzazione di edifici che siano comunque conformi a quelli preesistenti in termini di collocazione, ingombro planivolumetrico e configurazione degli esterni.
Con l'articolo 9-duodetricies, inoltre, i deputati hanno deciso che, dal 2021, il Commissario straordinario può destinare - a valere sulle risorse della contabilità speciale ad esso intestata - una quota non superiore al 4% degli stanziamenti annuali di bilancio, a:
- Interventi di adeguamento, riqualificazione e sviluppo delle aree di localizzazione produttiva;
- Attività e programmi di promozione turistica e culturale;
- Attività di ricerca, innovazione tecnologica e alta formazione;
- Interventi per il sostegno delle attività imprenditoriali;
- Interventi per sostenere l'accesso al credito da parte delle imprese, comprese le piccole e le micro imprese;
- Interventi e servizi di connettività, anche attraverso la banda larga, per i cittadini e le imprese.
Nel DDL trovano spazio anche disposizioni relative al terremoto dell'Aquila del 2009 e a quello che ha colpito Ischia nel 2017.
In particolare, per quanto riguarda il terremoto dell’Aquila, la Camera:
- Ha previsto, per il 2020, lo stanziamento di 1,5 milioni di euro in favore dei comuni colpiti dal sisma del 6 aprile 2009 diversi dall'Aquila, nonché un contributo di 500mila euro destinato all'Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere relativo allo stesso evento sismico;
- Ha riconosciuto anche per il 2020 al Comune de L'Aquila la facoltà di avvalersi di personale a tempo determinato in deroga a quanto disposto in materia dalla normativa vigente;
- E’ intervenuto in merito ai lavori di riparazione o ricostruzione degli edifici privati colpiti dal sisma del 2009, al fine di precisare i soggetti deputati alla certificazione prevista nel caso di migliorie o altri interventi difformi.
Per quanto riguarda invece, il terremoto del 27 agosto 2019 che ha colpito i comuni dell’isola di Ischia, i deputati hanno:
- Stabilito la conclusione dell'assistenza alberghiera, prevedendo al suo posto la concessione del contributo di autonoma sistemazione (CAS) e la riduzione al 50% dei contributi CAS precedentemente concessi in favore dei nuclei familiari residenti in abitazioni non di proprietà;
- Previsto l'approvazione di un piano di ricostruzione, redatto dalla Regione Campania, per la riparazione e la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma;
- Stabilito che i contributi per le imprese ubicate nei Comuni dell'Isola di Ischia interessati dal sisma, siano estesi anche alle imprese che hanno totalmente sospeso la propria attività a seguito della dichiarazione di inagibilità dell'immobile.
Photocredit: Marcello Migliosi da Pixabay