Banda ultralarga, 5G, IA e digital skills: i pilastri dell'agenda digitale di Draghi
Nel suo discorso al Senato il neo-premier, Mario Draghi, ha posto l'accento sulla digital transition dell'Italia, che andrà di pari passo con la transizione ecologica per garantire la ripresa e il rilancio dell'economia del paese.
Il Recovery Plan secondo Draghi: progetti fattibili e riforme
E' un approccio trasversale quello adottato da Draghi nell'illustrare la sua digital agenda, che vede il digitale presente in diversi settori, dalle infrastrutture alla formazione.
Digitale, banda larga e 5G: asset strategici del Recovery plan
Parlando del Piano nazionale di resilienza e ripresa (PNRR), il premier ha annunciato che le missioni "potranno essere rimodulate e riaccorpate, ma resteranno quelle enunciate nei precedenti documenti del governo uscente".
Nella bozza del Recovery plan redatta dal precedente governo Conte, gli interventi per la transizione digitale del paese sono previsti dalla prima missione 'Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura', con interventi ad hoc anche per la Trasformazione 4.0, la digitalizzazione delle PA e le connessioni veloci.
Anticipando le intenzioni del nuovo governo, Draghi ha fatto sapere che nelle prossime settimane verrà rafforzata la "dimensione strategica" del PNRR, e tra gli interventi prioritari rientreranno "la digitalizzazione, la banda larga e le reti di comunicazione 5G".
Investimenti pubblici: il binomio infrastrutture e nuove tecnologie digitali
Le nuove tecnologie digitali giocheranno un ruolo chiave anche nell'indirizzare gli investimenti pubblici per le infrastrutture.
Secondo il premier, infatti, "particolare attenzione va posta agli investimenti in manutenzione delle opere e nella tutela del territorio, incoraggiando l’utilizzo di tecniche predittive basate sui più recenti sviluppi in tema di intelligenza artificiale e tecnologie digitali".
In questo contesto "il settore privato deve essere invitato a partecipare alla realizzazione degli investimenti pubblici apportando più che finanza, competenza, efficienza e innovazione per accelerare la realizzazione dei progetti nel rispetto dei costi previsti".
Competenze digitali: garantire l'accesso alla formazione
La competitività del paese non può prescindere dalla formazione degli italiani, che - ha sottolineato Draghi - devono avere "eguale accesso alla formazione di quelle competenze chiave che sempre più permetteranno di fare carriera: digitali, tecnologiche e ambientali".
Servono quindi investimenti mirati sia per la formazione dei giovani - con particolare attenzione agli ITIS e all'impiego di strumenti digitali nei percorsi formativi - che per la riqualificazione dei lavoratori, puntando sulle politiche attive. A tal proposito Draghi ha specificato che "vanno anche rafforzate le dotazioni di personale e digitali dei centri per l’impiego in accordo con le regioni".