FEI, 30 milioni di euro investiti nel fondo Magellano
Il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) mette a segno nuova operazione nel mondo fintech, investendo 30 milioni di euro nel fondo Magellano, gestito da Opyn.
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Il contributo del FEI è sostenuto dal programma "Credito privato su misura per le PMI" del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), a sua volta strumento operativo del Piano Juncker che ha finora mobilitato 546,5 miliardi di euro di investimenti, a beneficio di oltre 1,4 milioni di piccole e medie imprese.
Nonostante il FEIS sia stato superato dalla nascita del programma InvestEU, è proprio attraverso questo strumento che il Fondo Europeo per gli Investimenti ha fatto il suo esordio nel fintech investendo 30 milioni di euro nel nuovo fondo Magellano, al fine di facilitare la raccolta di ulteriori risorse tra gli investitori privati.
"Siamo lieti di sostenere il fondo Magellano. Si tratta di una grande opportunità per facilitare l'accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese italiane, fortemente colpite dalla crisi economica generata dalla pandemia. L'impegno del FEI è stato determinante per diversificare e ampliare la base di investitori del Fondo, attirare nuovi investitori e attivare ulteriori risorse di terzi" ha dichiarato Alain Godard, Chief Executive di FEI.
Cos'è il fondo Magellano?
Magellano è un fondo di investimento alternativo, chiuso, dedicato agli investitori istituzionali e opera in prestiti diretti alle piccole e medie imprese italiane. Il collocamento ha raggiunto la soglia di 75 milioni di euro, e le prossime fasi di raccolta del fondo, che ha un target complessivo pari a 200 milioni di euro.
Il fondo è gestito da Opyn, attraverso ART SGR - la controllata della holding Business Innovation Lab Spa a cui fa capo il marchio Opyn - assistita dalla Markets Division di Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A. per l'attività di collocamento delle quote del fondo e dallo Studio Legale Alpeggiani & Associati per gli aspetti legali e regolamentari. CACEIS Bank, inoltre, agirà nel ruolo di banca depositaria del nuovo fondo.
Il sostegno del Fondo alle PMI italiane
La nascita di Magellano è la prova che il fintech può essere un utile strumento di finanziamento alternativo per le imprese, in particolare nel contesto della crisi Covid-19 che si innesta su un credit crunch ormai decennale.
Banca d'Italia ha calcolato che tra la fine del 2011 e il marzo 2019 lo stock di credito bancario alle imprese fosse diminuito di circa 250 miliardi, oltre un quarto del totale. Oggi si osserva un nuovo irrigidimento, che dipende ancora una volta dalla maggiore percezione del rischio da parte delle banche e non ad un peggioramento delle condizioni finanziarie delle imprese.
Considerando queste premesse, è evidente che un fondo di direct lending come Magellano sia una valida alternativa ai canali tradizionali per portare liquidità al tessuto imprenditoriale.
I prestiti diretti alle PMI rappresentano, inoltre, un asset class particolarmente interessante per gli investitori professionali perché può offrire un rendimento elevato in un contesto di mercato permanentemente a tassi zero.