Innovation Union sarà l'iniziativa faro di Europa 2020
L'Innovation Union, il programma della Commissione europea presentato questa mattina a Bruxelles dalla Commissaria alla Ricerca, Innovazione e Scienza, Màire Geoghegan-Quinn, e dal Vice Presidente della Commissione europea e Commissario per l'Industria, Antonio Tajani, sarà l'iniziativa portante della strategia Europa 2020. L'obiettivo è affrontare, grazie alla ricerca e all'innovazione, le grandi sfide delle società contemporanee.
I due Commissari hanno tracciato il quadro delle proposte contenute nell'Innovation Union, tra cui innanzitutto la semplificazione delle procedure di accesso ai programmi europei per la ricerca, che farà da principio guida nell'elaborazione dell'Ottavo Programma Quadro della Ricerca attualmente in discussione.
In secondo luogo saranno introdotte misure per favorire l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese e per agevolare la diffusione di forme di finanziamento alternative ai tradizionali aiuti a fondo perduto, come ad esempio il capitale di rischio.
A questo proposito il programma prevede la definizione di un regime transfrontaliero di venture capital per favorire gli investimenti in progetti altamente innovativi, i cui aspetti concreti non sono però ancora noti.
Inoltre si intende potenziare l'intervento pubblico a favore della ricerca, innanzitutto attraverso la costituzione di partenariati pubblico-privati che vedranno la supervisione di un Commissario di volta in volta competente in base al settore coinvolto dallo specifico progetto di ricerca e la più ampia partecipazione possibile da parte degli attori interessati, non solo imprese ed istituzioni pubbliche, ma anche il mondo della formazione e dell'associazionismo.
Il primo di questi partenariati sarà impegnato nell'implementazione di un progetto pilota dedicato al tema dell'invecchiamento della popolazione, che perseguirà l'obiettivo di proporre soluzioni innovative per aumentare di due anni la vita sana.
Tale progetto avrà inizio nel corso del 2011 e genererà, nelle intenzioni della Commissione, un nuovo mercato di prodotti e servizi innovativi per le aziende, oltre a ridurre l'onere che l'invecchiamento della popolazione comporta per le economie nazionali.
Un altro obiettivo chiave dell'Innovation Union riguarda l'aumento degli investimenti in conoscenza, evitando frammentazione e duplicazione dei costi, attraverso l'introduzione di indicatori finalizzati a misurare il grado e la qualità dell'innovazione negli Stati membri.
Un gruppo di lavoro costituito da esperti dell'OCSE ed economisti di fama mondiale ha già creato un panel di indicatori e avrà il compito nei prossimi anni di giungere all'elaborazione di un unico indicatore che racchiuda i diversi aspetti specifici connessi all'innovazione, come richiesto dal Consiglio europeo.
Altri aspetti fondamentali del programma riguardano l'approvazione della proposta di brevetto comunitario, che dovrebbe consentire di ridurre il costo dei brevetti, e la riforma del sistema di standardizzazione, il cui iter legislativo dovrebbe partire all'inizio del 2011.
Nella stessa giornata di oggi, a Roma, la rappresentanza in Italia della Commissione europea ha organizzato una conferenza stampa per contribuire ad illustrare il nuovo progetto, che ha visto la partecipazione di Raffaele Liberali, direttore presso la Direzione generale Ricerca della Commissione europea, e Antonio Conte, Project manager presso la Direzione generale Industria.
Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, i due relatori hanno offerto ulteriori approfondimenti sull'iniziativa, in particolare sull'applicazione del programma a livello dei singoli Stati, che dovrà essere assicurata mediante:
- un forte coordinamento con i gruppi di lavoro attivi presso la Commissione;
- l'utilizzo degli indicatori di output, che dovrebbero essere disponibili nell'arco di un paio di anni;
- l'introduzione di misure specifiche per gli appalti pubblici in attività di ricerca, di cui gli Stati dovranno tenere conto nella predisposizione dei rispettivi bilanci.
Liberali e Conte hanno infine ribadito la vocazione dell'Innovation Union a sostenere progetti che intercettino e rispondano alle esigenze della società, quindi un piano volto non semplicemente a ideare e diffondere innovazioni tecnologiche riferite alle merci, ma in grado di elevare la qualità di vita delle persone e a renderla più sostenibile.