Piano Sud 2020: intesa tra ministero e regioni del Mezzogiorno
Il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, e i presidenti di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, hanno siglato, il 3 novembre scorso, un accordo che stabilisce i settori di intervento prioritari nei quali dovranno essere investiti gli 8 miliardi di euro di fondi strutturali europei destinati alle regioni del Mezzogiorno.
L’intesa giunge in seguito all’annuncio dei giorni scorsi del presidente del Comitato delle Regioni, Mercedes Bresso, col quale si anticipava il sì dell’Ue alla riduzione della quota di finanziamento italiana per i programmi del Quadro comunitario di sostegno 2007-2013 e il conseguente sblocco delle risorse.
Il documento d’intesa, che il prossimo 7 novembre, a Roma, verrà presentato dal governo al commissario europeo per la Politica regionale, Johannes Hahn, prevede la destinazione delle risorse a favore di un numero limitato di settori dell’economia del Mezzogiorno. Nello specifico: istruzione, banda larga, infrastrutture e occupazione, individuati come ambiti maggiormente bisognosi di aiuto.
La decisione, si legge nella lettera firmata da ministro e governatori delle regioni, è in linea con l’impegno, preso dal governo italiano in sede europea, “ad attuare una serie di misure di politica economica volte a sostenere la crescita dell'economia, individuando tra queste la revisione strategica dei programmi - nazionali e regionali - cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013 che determini una maggiore concentrazione sugli investimenti''.
Un simile provvedimento si presenta quanto mai necessario in un momento di sofferenza economica come questo. “La crisi finanziaria che investe l’Europa e che rischia di minare alle fondamenta la stessa moneta unica europea – scrivono infatti i firmatari - colpisce l’Italia in modo particolarmente severo a causa di talune condizioni strutturali di debolezza tra le quali il pesante debito pubblico e il dualismo economico tra nord e sud del Paese”.
È dunque in questo contesto che si sottolinea la necessità di proseguire con una politica di sostegno e di crescita nel Mezzogiorno, che si concentri su interventi "in grado di determinare effetti diretti sulla competitività e la crescita del Paese ed un maggior orientamento delle politiche ai risultati”.