Catania: battaglia per la filiera corta. Il ministro appoggia Campagna amica
Dal produttore al consumatore. Senza passaggi intermedi. Così si potrebbe descrivere Campagna amica, fondazione che sostiene l'agricoltura made in Italy attraverso una rete di aziende, mercati e botteghe per la vendita diretta dei prodotti agricoli. Il circuito più grande d'Europa, con 6mila punti vendita e oltre 20mila produttori coinvolti. Una realtà in crescita e una battaglia contro la filiera lunga, sostenuta con forza dal ministro delle politiche agricole e forestali Mario Catania e Coldiretti, che in un convegno hanno fatto il punto della situazione.
La sfida lanciata da Campagna amica per abbattere i passaggi intermedi nella filiera agro-alimentare è fondamentale. Così l'ha definita Catania, intervenendo al convegno organizzato a Roma per analizzare l'andamento di questo tipo di commercio al dettaglio. Una sfida “culturale ed economica, che avvicina il consumatore a un corretto rapporto con il cibo, la terra e l'ambiente e insieme tenta di far uscire i produttori agricoli italiani da uno stato di estrema sofferenza”, ha spiegato il ministro.
Anche Coldiretti sostiene la rete Campagna amica, fatta di mercati sparsi in tutta Italia. Mercati che, fra il 2008 e il 2011, sono passati da 109 a 885. Una crescita esponenziale, destinata ad aumentare con le botteghe, punti vendita che offrono prodotti a chilometro zero. Ad oggi sono 163, ma anche questo numero è destinato a crescere.
I danni apportati da una filiera lunga non equilibrata sono enormi. “La politica deve aiutare i produttori, le vere vittime di questo meccanismo”, ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sergio Marini, che ha incalzato il ministro Catania facendogli notare che i suoi colleghi hanno una concezione dell'economia "di stampo estero", che mal si accorda alle esigenze italiane, soprattutto nel settore agricolo.
La risposta del ministro non si è fatta attendere. “Quella che state portando avanti”, ha dichiarato Catania con voce rotta prima di salutare la platea di agricoltori presenti, “è anche la mia battaglia e mi auguro che Campagna amica riesca a raggiungere una massa critica tale da incidere sull'intero assetto della filiera. Solo allora le cose in Italia potranno davvero cambiare”.
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