Fisco: l'Europa contro gli evasori
La Commissione Ue affila le unghie contro la frode fiscale. Con una comunicazione e una serie di proposte concrete per rafforzare le misure attualmente in vigore contro l'evasione. Fra queste, sanzioni minime a livello comunitario, una carta del contribuente europeo, un numero di identificazione fiscale transfrontaliera, azioni contro i paradisi fiscali e le pianificazioni fiscali aggressive.
Gli Stati membri hanno già inasprito le misure 'anti-evasore'. Ma è chiaro che in un'economia globalizzata le singole iniziative nazionali non bastano.
La comunicazione dell'Esecutivo Ue vuole appunto definire un'azione su tre livelli: nazionale, europeo e internazionale.
Piano nazionale. Si parte innanzitutto dal monitoraggio delle iniziative dei singoli stati Ue, di cui la Commissione seguirà con attenzione i progressi nel settore della lotta alle frodi fiscali e all'economia sommersa, fornendo assistenza tecnica, se necessario.
Fra i consigli che vengono da Bruxelles, creare uno sportello unico e un portale internet in materia fiscale, e facilitare la denuncia volontaria attraverso programmi ad hoc, dando così la possibilità – a chi intenda regolarizzare la propria posizione – di farlo.
Piano europeo. Approfondire la cooperazione con gli Stati membri e rafforzare gli strumenti anti-evasione a disposizione. Sono questi i primi passi dell'Unione per debellare il male dell'economia sommersa. E, guardando avanti, la Commissione avanza proposte: a partire da una modifica della direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio – che riguarda unicamente l’imposizione sui redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi su crediti ed esclude le questioni relative alla tassazione delle prestazioni pensionistiche e assicurative -, alla possibilità di dar vita a un numero Ue di identificazione fiscale transfrontaliera, fino alla creazione di un meccanismo di reazione rapida in caso di frode sull'Iva. Passando, ovviamente, per norme e sanzioni comunitarie per la frode e l'evasione.
Piano internazionale. Dalla collaborazione fra Bruxelles e gli Stati membri a quella, più ampia, con i governi delle nazioni extra Ue. In questa prospettiva, di fondamentale importanza sono i mandati chiesti dalla Commissione al fine di negoziare accordi più incisivi in materia di tassazione dei risparmi con i principali paesi limitrofi. E entro la fine del 2012, l'Esecutivo Ue stabilirà un sistema basato su incentivi e penalizzazioni per trattare con i paradisi fiscali, nonché misure per affrontare i responsabili di pianificazioni fiscali aggressive.
"Gli evasori fiscali depredano i comuni cittadini e privano gli stati di risorse preziose", ha dichiarato il commissario per la Fiscalità, l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode Algirdas Šemeta, "questa pratica deve essere eliminata se vogliamo sistemi fiscali equi ed efficaci. La volontà politica di condurre con maggiore energia questa battaglia esiste ed è giunta l’ora di passare all'azione".