Piemonte: approvata la nuova legge urbanistica
Procedure burocratiche più semplici, recupero del patrimonio edilizio esistente e stretta collaborazione con i comuni piemontesi. Sono queste le novità della nuova legge urbanistica approvata il 19 marzo dal Consiglio regionale. La norma sostituirà la legge n. 56-1977 introducendo riforme importanti e stimolando la ripresa economica sul territorio, con particolare attenzione alla digitalizzazione delle pratiche amministrative.
Obiettivo portante della nuova legge urbanistica – si legge nel comunicato della Regione – è limitare i ritardi amministrativi, ampliando le libertà dei Comuni, soprattutto nella gestione delle tempistiche per le “conferenze di pianificazione”, la costruzione e l'approvazione dei piani.
Tra i punti principali della riforma figurano:
- l’aggiornamento del quadro di riferimento della pianificazione territoriale e paesaggistica;
- l'affermazione dell’istituto della co-pianificazione quale strumento “ordinario”, da applicare all’intero sistema della pianificazione urbanistica;
- la conferma del ruolo centrale del Piano regolatore generale come strumento unitario di governo del territorio alla scala locale;
- l'apertura a proposte anche innovative in materia di pianificazione locale;
- norme più precise ed operative per le varianti ai Piano regolatore generale comunale;
- una nuova e più chiara regolamentazione delle “varianti parziali”;
- il riconoscimento dei processi di variante “semplificata” agli strumenti urbanistici derivanti da norme e discipline statali o regionali speciali (accordi di programma, fondi europei, sportelli unici, interventi di recupero urbano);
- l'introduzione di nuovi strumenti, definiti come “accordi territoriali” e “accordi di pianificazione”, per la condivisione e concertazione delle scelte delle politiche territoriali;
- l'introduzione dei principi della perequazione territoriale e urbanistica, quali strumenti dell’operatività della pianificazione;
- la regolamentazione di istituti da tempo operativi presso i Comuni piemontesi (monetizzazione di opere ed aree a vantaggio dei Comuni, presentazione di proposte urbanistiche da parte di soggetti privati);
- il coordinamento della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nelle procedure di pianificazione e delle procedure per la tutela idrogeologica e sismica del territorio;
- l'eliminazione dei riferimenti relativi al regime attuativo delle trasformazioni edilizie.
"La legge – ha ricordato il vicepresidente ed assessore all’urbanistica, Ugo Cavallera - ha preso le mosse dalle proposte presentate, oltre due anni fa, dall’Anci e dal coordinamento delle associazioni imprenditoriali del Piemonte. E’ stata sviluppata attraverso decine di incontri, dibattiti e consultazioni con amministratori, esperti, tecnici e cittadini; negli incontri sono stati raccolti i suggerimenti e chiariti i dubbi di oltre 5000 piemontesi profondamente interessati alla materia".
Per sostenere i Comuni nella gestione delle procedure tecniche - ha concluso l’assessore - a breve sarà predisposta una prima bozza online del Codice dell’urbanistica piemontese, che raccoglierà i “principali testi di legge nella loro versione aggiornata che diffonderemo capillarmente, anche tramite associazioni ed Ordini, utilizzando esclusivamente l’informatica”.