Banche: Parlamento Ue approva le regole di Basilea 3
Il Parlamento europeo dà via libera a Basilea 3. Il regolamento e la direttiva che compongono il pacchetto di riforma adesso attendono solo il passaggio formale davanti al Consiglio dei ministri Ue. Nonostante le perplessità di Londra, dal 2014 la normativa diventerà vincolante per tutti: contiene nuovi tetti per i compensi dei manager, nuovi requisiti patrimoniali e un allentamento dei cordoni della borsa, per facilitare i prestiti all’economia reale.
Compensi dei manager
Viene così approvata anche la parte più controversa della normativa, che è stato oggetto nelle scorse settimane di una spaccatura tra Bruxelles e Londra: il tetto ai compensi dei manager bancari. La parte variabile del loro stipendio dovrà, dal 2015, essere equivalente alla remunerazione fissa e potrà arrivare al doppio solo laddove ci sia l’approvazione degli azionisti, che dovranno esprimere il loro voto secondo un sistema di “maggioranze qualificate”, puntualmente indicato da Bruxelles. L’accordo prevede, come unico ammorbidimento, che la quota fino al 25% della retribuzione variabile potrà godere di una sorta di “sconto”, a patto che si tratti di pagamenti a lungo termine (almeno cinque anni).
Patrimonializzazione delle banche
Accanto a questo, l’altro elemento di grande impatto riguarda i nuovi requisiti di patrimonializzazione degli istituti di credito. Le banche europee saranno tenute a mettere da parte almeno l’8% del capitale (in contanti, obbligazioni, azioni o prestiti), come “cuscinetto” per i momenti difficili. Almeno la metà di questo dovrà essere il cosiddetto “Tier 1”, il tipo di capitale di più alta qualità e minor rischio (il doppio di oggi).
Alle banche sarà inoltre richiesto di prevedere una “riserva di conservazione del capitale”, per assorbire le perdite, e una “riserva di capitale anticiclica”, per garantire che in tempi di crescita economica si possa accumulare una base di capitale sufficiente per consentire una fornitura stabile di credito in periodo di crisi. Quello dei prestiti è un altro tema comune alla regolamentazione. Per incoraggiare le banche a concedere credito alle Pmi, le nuove norme ridurranno il rischio nominale che si deve assegnare a questa categoria di prestiti.
Verso l'unione bancaria
Soddisfazione arriva da parte relatore del provvedimento Othmar Karas, che lo vede come possibile trampolino di lancio per la futura integrazione bancaria: “L'insieme di regole valide per tutte le sue 8.200 banche è il fondamento su cui l’Ue deve costruire l'unione bancaria. Il meccanismo unico di supervisione ne sarà il tetto. Dobbiamo ora aggiungere le pareti: un quadro di regole per le banche e i sistemi di garanzia dei depositi. Le norme sui bonus dei banchieri sapranno iniettare correttezza e trasparenza e contribuire a un cambiamento della cultura bancaria”.