CIP-Eco-Innovation: Italia, seconda in Europa per numero di progetti presentati
Sono Spagna ed Italia i due Stati membri ad aver presentato il maggior numero di progetti nell’edizione 2012 del programma europeo CIP-Eco-innovation. Su 284 progetti presentati, infatti, 125 sono spagnoli e 91 italiani. Tra i progetti italiani i settori della ceramica, tessile e riciclaggio la fanno da padrona. Al momento tutto tace sulle possibili iniziative da finanziare, che saranno annunciate nel corso dell’estate.
Alcune anticipazioni sui progetti in gara per l’edizione 2012 e 2013 del programma CIP-Eco-innovation – il nuovo bando è stato lanciato lo scorso maggio con un budget di 31,5 milioni di euro - sono state rese note durante l'info-day 2013 di Bruxelles.
Fra i nuovi concorrenti in gara, ad esempio, c’è una cooperativa di Arezzo - La Fabbrica del Sole – impegnata in attività di R&S nel campo dell'ecologia applicata, delle energie rinnovabili e nella progettazione e produzione di impianti.
''La nostra idea è quella di presentare un progetto nel settore acqua che sia totalmente off-grid", ha dichiarato Annalisa Puleo, responsabile dei bandi europei. La cooperativa ha infatti realizzato “un box che permette di raccogliere e purificare l'acqua piovana attraverso tecnologie innovative''.
Il prodotto, brevettato qualche mese fa, si presta ad un’applicazione su larga scala. Il costo per la realizzazione del prodotto e la sua commercializzazione ammonta “orientativamente fra gli 800mila euro e un milione'', ha spiegato Puleo.
Presenti all'info-day 2013 anche alcuni vincitori delle scorse edizioni, come Cosimo Bruni, ingegnere del laboratorio Spin-Pet, un'azienda spinoff dell'Universita' di Pisa, con il progetto Supertex.
Il progetto – ha spiegato Bruni – “riunisce otto imprese europee (quattro italiane, tre spagnole e due belghe) e il nostro ruolo è stato quello di formulare modifiche al materiale da riciclo Pet, un poliestere da cui si traggono filati per il tessile, con un processo meno costoso di quello tradizionale e che puà impiegare non solo bottiglie ma anche rifiuti post-industriali''.
“Le pmi italiane continuano ad essere molto dinamiche e con buone proposte, con idee diverse e tanti processi e prodotti'' ha spiegato Beatriz Yordi, a capo dell'agenzia esecutiva per competizione e innovazione (Eaci) della Commissione Ue.
Non rimane quindi che sperare di mantenere la posizione anche per numero di progetti finanziati.