Trasporti: la Corte dei Conti Ue boccia i programmi Marco Polo
I programmi europei Marco Polo, finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali del sistema di trasporto e a creare alternative al trasporto merci su strada, risultano inefficaci e dovrebbero essere soppressi nella loro forma attuale. E' quanto afferma la Corte dei Conti europea in una relazione pubblicata in merito nelle scorse ore. Le strategie, affermano da Lussemburgo, non hanno prodotto risultati misurabili in termini di benefici.
I programmi Marco Polo I (2003-2006) e II (2007-2011) sono nati con l'obiettivo di contribuire alla creazione di un sistema di trasporti efficace e sostenibile, e cioè senza ricadute negative nell'Unione in termini di coesione economica, sociale e territoriale. Alla base dei programmi vi è l'impegno a trasferire parte del traffico merci internazionale su strada verso modalità alternative, quali: trasporto marittimo a corto raggio, trasporto ferroviario e per vie d’acqua interne, combinazione di differenti modalità di trasporto.
Dal report della Corte dei Conti europea emerge, tuttavia, una "insufficienza" nel numero di proposte di progetti pertinenti, poiché, spiegano da Lussemburgo, la situazione di mercato e la normativa del programma hanno scoraggiato gli operatori dall'usufruire del regime di aiuti. Tra le principali critiche della corte, il presunto "effetto inerziale": sono stati finanziati progetti che sarebbero stati avviati anche senza il contributo economico dell'Ue. Dei 16 beneficiari passati in rassegna, 13 hanno ammesso che il proprio servizio sarebbe entrato in funzione anche in assenza di finanziamenti comunitari. Inoltre, secondo la corte non esistono dati certi per la valutazione dei benefici, in termini di tutela ambientale, riduzione del traffico e miglioramento della sicurezza stradale.
Sulla base da quanto rivelato dall'audit, la Corte dei Conti raccomanda di interrompere il finanziamento Ue ai servizi di trasporto merci che seguono lo stesso approccio dei programmi Marco Polo e invita le istituzioni europee a valutare l'impatto dei progetti ex ante e a effettuare un'analisi approfondita della domanda potenziale e delle buone pratiche nei diversi Stati membri.
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Relazione della Corte dei Conti europea