Acciaio - Cihrf, no misure antidumping su Paesi terzi
I distributori europei dei prodotti d'acciaio provenienti da Brasile, Iran, Russia, Serbia e Ucraina al centro dell'inchiesta Ue si schierano contro le misure antidumping.
> Acciaio – nuova inchiesta antidumping su prodotti da Paesi extra-Ue
> Ue-Cina - Bruxelles apre riesame su dumping ceramica
Il consorzio Cihrf (Consortium for Imports of hot-rolled coils), che raggruppa e rappresenta i trasformatori, distributori e utilizzatori europei di rotoli di lamiere di acciaio, si è schierato contro le misure antidumping attualmente al centro di un'inchiesta della Commissione europea nei confronti di 5 Paesi terzi esportatori sul mercato Ue di tali prodotti: Russia, Ucraina, Brasile, Serbia e Iran.
> Commercio - export Ue, in aumento misure di difesa attivate da Paesi terzi
Le origini dell'inchiesta di Bruxelles
A luglio scorso la Commissione europea ha avviato un'indagine per stabilire se le importazioni di rotoli di lamiere di acciaio a caldo provenienti da Brasile, Iran, Russia, Serbia e Ucraina siano state oggetto di dumping sul mercato Ue e stiano quindi arrecando "grave danno all'industria dell'Unione". Il dumping, è bene ricordarlo, è la pratica con cui un prodotto viene esportato ad un prezzo molto più basso rispetto a quello con cui lo stesso prodotto è venduto nel mercato interno.
L'inchiesta è partita in seguito ad una denuncia presentata il 23 maggio 2016 dall'Associazione europea della siderurgia (Eurofer), in rappresentanza di oltre il 25% della produzione totale dell'Unione di rotoli di lamiere di acciaio, elementi utilizzati sia come parti di altri prodotti siderurgici che direttamente in diverse applicazioni industriali, in ambito edile, navale ed energetico.
Per quanto riguarda Russia, Ucraina, Brasile e Iran, l'accusa di dumping fa leva sul confronto tra il prezzo interno e il prezzo di esportazione dei rotoli di lamiere verso l'Unione europea. Mentre per la Serbia, in assenza di dati affidabili sul prezzo interno del prodotto, la denuncia di dumping si basa sul confronto tra il valore normale costruito, che tiene conto di costi di produzione, vendita, spese generali e amministrative, profitto, etc, e il prezzo all'esportazione dello stesso nell'Ue.
Consorzio Cihrf contro misure antidumping
Se Eurofer ritiene che le pratiche messe in atto dai 5 Paesi terzi oggetto dell'indagine siano motivo di concorrenza sleale e quindi di danno all'industria dell'Unione, del tutto diversa è l'opinione del Cihrf, Consortium for Imports of hot-rolled coils.
Secondo il consorzio che rappresenta i trasformatori, distributori e utilizzatori europei di rotoli di lamiere di acciaio, infatti, eventuali misure antidumping attivate dalla Commissione arrecherebbero più danno che sollievo al mercato europeo.
Provvedimenti in tal senso da parte di Bruxelles, ha specificato Fabrizio Di Gianni, legale e portavoce del consorzio, “determinerebbero un'ulteriore riduzione dell'offerta con una grave perdita di competitività dell'intera filiera europea".
> Acciaio - Bienkowska, no MES a Cina perche' pratica dumping
Photo credit: E-Maxx via Foter.com / CC BY-NC-ND