Arriva il 5G in 5 citta' italiane
Al via le autorizzazioni per la sperimentazione del 5G in 5 città italiane.
> Horizon 2020 - 5G PPP, finanziamenti per le reti avanzate
Conclusa la procedura di selezione avviata dal Ministero dello Sviluppo economico con la pubblicazione del bando relativo alla sperimentazione del 5G in 5 città, è tutto pronto per la concessione delle autorizzazioni per l’assegnazione del diritto d’uso di 100 Mhz nella porzione di spettro 3.6-3.8Ghz.
Il bando: 5G in 5 città
A marzo aveva preso il via il processo di sperimentazione del 5G in 5 città italiane: l’area metropolitana di Milano, Prato, L’Aquila, Bari e Matera.
In quel periodo il Ministero dello Sviluppo economico aveva infatti pubblicato un avviso pubblico relativo ai progetti per la sperimentazione del 5G da un punto di vista sia infrastrutturale che dei servizi. Il bando era rivolto non solo agli operatori TLC ma anche ad altri soggetti di livello nazionale ed internazionale che vogliono sperimentare servizi con la tecnologia 5G, ad università, enti e centri di ricerca. Incentivato anche il coinvolgimento di PMI locali, startup ed enti pubblici.
"L’Italia accetta la sfida europea ed anzi rilancia", aveva dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli. "In queste 5 città italiane mettiamo a disposizione le frequenze e chiediamo agli operatori interessati e a quanti vogliono con noi scommettere sul futuro di presentare i loro progetti. Il pubblico fa per intero la sua parte e chiediamo ai protagonisti del mercato di fare la loro creando business e opportunità che concorrano a far crescere l’Italia".
I lotti di gara per i quali era possibile presentare i progetti erano tre: il primo riguardava il territorio della città metropolitana di Milano, il secondo comprendeva le città di Prato e L'Aquila, il terzo Bari e Matera.
Milano, Bari e Prato sono state selezionate sulla base di criteri relativi alla distribuzione geografica, alla capillarità di connettività ultraveloce, alla disponibilità di frequenze nella banda 3,7-3,8, all’appartenenza ai corridoi europei. In aggiunta alle tre realtà selezionate con questi criteri sono state individuate anche L'Aquila e Matera: la prima in quanto nella fase di ricostruzione post-terremoto, la seconda città in quanto capitale europea della cultura 2019 su cui stanno insistendo molti progetti che guardano al digitale.
Il termine per la presentazione delle domande, inizialmente fissato al 15 maggio, era stato poi prorogato al 12 giugno 2017.
> Avviso pubblico per progetti sperimentali sul 5G
5G in 5 città: i progetti migliori
Dopo la pubblicazione ai primi di agosto della graduatoria dei progetti da parte della Commissione esaminatrice, il 6 settembre è stata avviata la procedura negoziata per i progetti selezionati per ciascuna delle aree territoriali scelte per la sperimentazione
Fissata ad oggi, 22 settembre, la concessione delle autorizzazioni per l’assegnazione del diritto d’uso di 100 Mhz nella porzione di spettro 3.6-3.8Ghz per la sperimentazione del 5G in 5 città.
Sulla base del bando Mise per accelerare la fase di sperimentazione della tecnologia 5G e dei servizi ad essa collegati Vodafone Italia opererà a Milano, Wind Tre-Open Fiber a Prato e L’Aquila, Telecom Italia-Fastweb-Huawei Technologies Italia a Bari e Matera.
La sperimentazione andrà avanti fino al 2020.
A che punto è l'UE sul 5G
Gli Stati membri libereranno la banda 700 Mhz entro il 2020, così da renderla utilizzabile per le connessioni 5G da mobile. E' quanto prevede l'accordo informale tra Parlamento europeo e Consiglio, approvato dalla plenaria a marzo scorso con 614 voti favorevoli, 44 contrari e 28 astensioni.
La proposta avanzata dalla Commissione europea in tal senso era stata annunciata a settembre dal presidente Jean-Claude Juncker nel suo discorso sullo Stato dell'Unione, insieme all'iniziativa WiFi4EU, che prevede la possibilità di offrire gratuitamente connessioni wifi ai cittadini che si trovino all’interno e in prossimità di edifici pubblici, centri sanitari, parchi o piazze.
L’accordo informale prevede il passaggio di destinazione, dalla TV alle comunicazioni mobili, delle frequenze della banda da 700 Mhz, candidata naturale ad ospitare il 5G.
“L’accordo raggiunto aiuterà certamente a spingere l’economia europea”, ha dichiarato la relatrice responsabile del dossier per conto del Pe, l’eurodeputata Patrizia Toia (Pd). “Con questa proposta, le istituzioni europee garantiscono un uso giusto ed efficace dello spettro in modo da soddisfare i bisogni sia del mobile che dei servizi di broadcasting internet per il mobile di alta qualità per tutto e per tutti, ovunque”.
L’orizzonte temporale è fissato, come previsto dalla proposta di Palazzo Berlaymont, al 2020. Per la precisione, il 30 giugno 2020. Ma i singoli Stati membri possono prorogare tale scadenza per "motivi debitamente giustificati", come ad esempio:
- problemi irrisolti di coordinamento a livello transfrontaliero;
- migrazione tecnica di una grande quantità di popolazione verso standard di trasmissione avanzata;
- costi finanziari della transizione superiori degli introiti stimati;
- cause di forza maggiore.
I Paesi hanno tempo fino al 30 giugno 2018 per pubblicare i piani e i programmi nazionali.
Fra le azioni europee volte a rendere realtà il 5G in Europa si inquadra anche 5G PPP, uno dei contractual PPP, ossia i partenariati pubblico-privato cofinanziati dalla Commissione Ue nell'ambito dei fondi Horizon 2020 per il campo dell'ICT. Dotato di un budget complessivo di 1,4 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 (700 milioni di euro stanziati dalla Commissione Ue e 700 milioni di euro dal settore privato), il partenariato intende rafforzare la leadership europea nel campo delle reti avanzate 5G.
Il 5G PPP riunisce rappresentanti del settore industriale, delle PMI e del mondo della ricerca, tra cui Telecom Italia, Telespazio e il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, e si articola in tre fasi: ricerca (2014-2015), ottimizzazione del sistema (2016-2017) e prove su larga scala (2019-2020).
Photo credit: portalgda via Foter.com / CC BY-NC-SA