Dumping - OMC, illegali dazi russi su veicoli commerciali italiani
Se la decisione dell'OMC sarà confermata, la Russia dovrà immediatamente rimuovere le misure antidumping sui veicoli provenienti dall'Italia.
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L'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) ha dichiarato illegali i dazi antidumping imposti dalla Federazione russa sulle esportazioni di veicoli commerciali leggeri (light commercial vehicles, LCV) italiani e tedeschi.
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I dazi antidumping russi
Le misure oggetto dell'esame da parte della giuria dell'OMC sono state introdotte a maggio 2013 su tutti i veicoli commerciali, provenienti da Germania, Italia e Turchia, tipo furgone, che hanno un peso tra 2,8 e 3,5 tonnellate e motore diesel di cilindrata non superiore a 3.000 cm3, progettati per il trasporto di merci fino a due tonnellate o per il trasporto combinato di merci e passeggeri.
I dazi, è bene ricordarlo, vanno dal 23% a quasi il 30% e vigono tuttora non solo nella Federazione russa, ma anche negli altri membri dell'Unione Economica Eurasiatica, vale a dire: Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan.
Il caso specifico dell'OMC riguarda però solo Mosca, perchè quando l'Unione europea ha portato il caso all'Organizzazione Mondiale del Commercio, nel 2014, la Russia era l'unico membro dell'Unione Economica Eurasiatica vincolato dalle norme dell'OMC.
Quella sui veicoli commerciali leggeri è solo una delle quattro controversie che l'UE ha dovuto presentare all'Organizzazione contro la Russia, dal momento della sua adesione. Gli altri casi riguardano:
- il divieto di importazione di prodotti di carne di suino,
- le tariffe in eccesso sulle importazioni di carta e di altri prodotti,
- la tassa di riciclaggio sulle automobili.
Anche nel caso delle tariffe in eccesso e del divieto di carne di maiale, spiega l'UE in una sua nota, le due giurie dell'OMC incaricate di deliberare hanno rilevato, nel 2016, violazioni delle norme dell'Organizzazione.
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Nell'indagine appena conclusa dall'OMC, la giuria ha stabilito che Mosca, nell'imporre i dazi sulle esportazioni di veicoli commerciali leggeri italiani e tedeschi, non ha rispettato una serie di norme dell'OMC.
Il panel ha dato ragione all'UE su tutti i reclami procedurali e ha riconosciuto diversi problemi con l'analisi della Russia che ha portato all'introduzione di dazi. Escludendo alcuni produttori nazionali dai calcoli, le autorità russe hanno basato la loro analisi del "danno teoricamente causato" all'industria nazionale su cifre irrealistiche.
Valutando gli effetti del presunto dumping, spiega l'UE, il Cremlino ha ignorato un altro fattore: l'eccesso di capacità nel settore dei veicoli commerciali russo. Mosca, si legge nella nota della Commissione, all'epoca dei fatti aveva una produzione di veicoli pari a sette volte il volume della merce effettivamente venduta sul mercato interno.
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A questo punto le parti in causa hanno 60 giorni di tempo per impugnare la decisione. In caso contrario, la Russia dovrà immediatamente rimuovere i suoi dazi sull'export UE dei prodotti coinvolti.
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