Ricerca - Moedas, Horizon 2020 strumento per cooperazione Mediterraneo
Per il commissario alla Ricerca Moedas, Horizon 2020 è il miglior strumento per affrontare le sfide comuni nel Mediterraneo
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In occasione del Forum economico dei Paesi del Mediterraneo occidentale, il commissario europeo per la ricerca Carlos Moedas ha ricordato l'importanza del programma europeo Horizon 2020 per rafforzare la cooperazione nel campo della ricerca e dell'innovazione.
Forum economico Mediterraneo occidentale
Il Forum economico dei Paesi del Mediterraneo occidentale, noto anche come Dialogo 5+5, è stato lanciato ufficialmente nel 1990 a Roma come evento informale a livello subregionale per incoraggiare le relazioni tra i Paesi europei e l'Unione del Maghreb arabo. Al Forum partecipano: Algeria, Francia, Italia, Libia, Malta, Mauritania, Morocco, Portogallo, Spagna e Tunisia.
Il Forum è successivamente diventanto un momento di incontro dove gli Stati partecipanti possono condividere problemi e trovare soluzioni per una migliore integrazione nel bacino del Mediterraneo.
Il commissario europeo per la ricerca, Carlos Moedas, ha preso parte al Dialogo 5+5 in Tunisia, insieme a ministri e rappresentanti di alto livello dei Paesi partecipanti, per rafforzare la cooperazione nel campo della ricerca e dell'innovazione. Durante il Forum il commissario ha invitato gli Stati che aderiscono al Dialogo ad utilizzare al meglio il programma Horizon 2020, "lo strumento migliore per affrontare le sfide comuni che abbiamo di fronte, come l'approvvigionamento idrico, i sistemi agroalimentari, i flussi migratori e i cambiamenti climatici".
Moedas ha poi partecipato anche ad incontri bilaterali di alto livello con il ministro tunisino per la ricerca scientifica, Slim Khalbous, e il segretario generale dell'Unione per il Mediterraneo, Fatallah Sijilmassi.
Tra gli interventi già avviati dall'Ue per rafforzare la cooperazione euromediterranea con riferimento a sfide comuni c'è il partenariato per la ricerca e l'innovazione nell'area del Mediterraneo (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area – PRIMA). Presentato lo scorso autunno dalla Commissione Ue, il partenariato intende sviluppare nuove soluzioni per la gestione sostenibile delle risorse idriche e per la produzione alimentare, grazie alla partecipazione di Paesi europei e non, tra cui alcuni membri del Dialogo 5+5 (Francia, Italia, Malta, Marocco, Portogallo, Spagna e Tunisia).
Attualmente il partenariato, sempre aperto a nuove adesioni, può contare su risorse per circa 400 milioni di euro, di cui 200 milioni messi a disposizione dai Paesi partecipanti e 200 milioni di fondi europei del programma quadro di ricerca Horizon 2020.
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