Commercio - Italia con 7 Paesi UE per difendere riso
L'Italia guida l'appello a Bruxelles per la salvaguardia del riso europeo dalla concorrenza dei Paesi EBA.
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Per affrontare l’attuale situazione del settore risicolo, l’Italia - insieme a Francia, Spagna, Bulgaria, Grecia, Ungheria, Portogallo e Romania - ha sollecitato un intervento urgente della Commissione europea per rendere operative misure adeguate a sostegno del comparto. A comunicarlo è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MiPAAF) con una nota delle scorse ore.
I ministri dell'Agricoltura degli otto Paesi UE hanno sottoscritto questa mattina a Bruxelles, in occasione del Consiglio dell'Unione europea, un documento strategico con quattro richieste fondamentali:
- attivare la clausola di salvaguardia per le importazioni dai Paesi EBA (acronimo di Everything But Arm, ovvero il regime che garantisce l'accesso in esenzione da dazi e contingenti per tutti i prodotti, ad eccezione di armi e munizioni) e valutare la possibilità di rimuovere i vincoli che impediscono l’efficace applicazione delle misure di salvaguardia per le importazioni dai Paesi meno avanzati e da altre origini nel Sistema delle Preferenze Generalizzate;
- riconoscere la specificità del settore risicolo nella nuova Politica Agricola Comune;
- potenziare modelli di etichettatura attraverso adeguate iniziative per aumentare il consumo del riso prodotto nell’Unione europea;
- approfondire gli studi per valutare gli effetti che questi sistemi riguardanti i Paesi meno sviluppati e i Sistemi di Preferenze Generalizzate hanno avuto sui diritti sociali e dei lavoratori, come anche le conseguenze ambientali dei sistemi di produzione locali.
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“La crisi del settore è a livello europeo - ha affermato il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina - e come tale va affrontata. La salvaguardia del reddito dei nostri produttori è una priorità e per questo continuiamo la nostra battaglia, insieme ad altri sette Paesi dell’Ue che rappresentano praticamente tutta la produzione risicola europea, chiedendo alla Commissione un intervento concreto e immediato. Non possiamo più permetterci uno squilibrio di mercato come questo, frutto di accordi che mettono in difficoltà i nostri agricoltori oggi e che in prospettiva rischiano di azzerare la produzione europea. È il momento delle risposte per invertire la tendenza, tutelando le produzioni, i paesaggi coinvolti nelle produzioni e garantendo allo stesso tempo sicurezza e trasparenza ai consumatori”.
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