Commercio – UE pronta a colpire USA su dazi ma prima tenta dialogo
Se e quando le misure di restrizione all'export UE di acciaio e alluminio verso gli USA saranno formalizzate, Bruxelles reagirà "in modo proporzionato e pienamente in linea con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio".
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Il Collegio dei Commissari ha discusso nella riunione del 7 marzo la possibile risposta europea alle restrizioni all'importazione da parte degli Stati Uniti su acciaio e alluminio provenienti dall'Unione europea, annunciate il 1° marzo dall'amministrazione Trump.
Parlando dopo la riunione del Collegio, la commissaria al Commercio Cecilia Malmstroem ha spiegato che, in quanto partner in materia di sicurezza degli Stati Uniti, l'UE confida ancora nella possibilità di essere esclusa dal gruppo delle economie cui saranno applicate le misure restrittive.
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Visto che non è stata ancora presa alcuna decisione, ha proseguito la commissaria, "l'Unione europea non ha intrapreso nessuna azione formale". Tuttavia, è stato chiarito che, "se e quando le misure statunitensi saranno formalizzate", incideranno concretamente sugli interessi economici comunitari e metteranno in pericolo migliaia di posti di lavoro europei. A quel punto, quindi, l'Unione sarà pronta ad affrontare i dazi USA con "una risposta ferma e proporzionata".
La commissaria Malmstroem ha annunciato tre possibili piste da seguire per rispondere ai dazi USA, tutte "in linea con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio" (OMC).
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La prima pista è quella della tradizionale procedura presso l'OMC, un "percorso lungo e che richiede tempo". La seconda pista prevede, invece, "misure di salvaguardia" a protezione del mercato UE nel caso in cui vengano deviati flussi di acciaio statunitense a basso costo verso l'Europa.
Infine, la terza pista prevede la creazione di una lista di dazi su una serie di prodotti made in USA nei settori agroalimentare, siderurgico e industriale, di un valore pari a quello dei danni che saranno provocati dalle misure americane sull'economia UE, stimati attualmente a 2,8 miliardi di euro.
Photo credit U.S. MISSION TO THE EUROPEAN UNION