Commercio Internazionale - MISE lancia Task Force su libero scambio
Aprire il dibattito su costi e benefici del libero scambio in vista della creazione di uno strumento che serva a valutare i futuri accordi commerciali e il loro impatto sulla competitività delle imprese italiane. E’ l’obiettivo della Task Force per il commercio internazionale promossa dal MISE.
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Si è tenuta nelle scorse ore presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) la prima riunione operativa della Task Force in materia di commercio internazionale. Promossa dal sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci insieme al vicepremier Luigi Di Maio, la Task Force si è incontrata alla presenza dello stesso Geraci, oltre che del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano e del capo di Gabinetto del MISE Vito Cozzoli.
Obiettivo dell’iniziativa, fa sapere il MISE, è quello di stimolare il dibattito su costi e benefici del libero scambio tra Italia e Paesi esteri, attraverso una prima analisi del contesto regolamentare del commercio internazionale attuale e successive valutazioni economiche sull’impatto - in termini di fattori specifici, quali: occupazione, PIL, distribuzione della ricchezza - delle singole intese in fase di negoziazione da Roma.
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La Task Force dovrebbe contribuire alla realizzazione, entro fine 2018, di un uno strumento di valutazione che serva ad esaminare l’impatto degli accordi attraverso una matrice disaggregata per settori e per regioni. In tal modo, lo strumento dovrebbe servire a valutare il miglior approccio in tema di commercio per promuovere la competitività dell’Italia e a tutelare i cittadini nel contesto internazionale.
Oltre alla senatrice Elena Fattori e a diversi direttori generali competenti in materia del MISE e del Ministero degli Affari Esteri e della Coomperazione Internazionale (MAECI), alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, Lucian Cernat, Chief Trade Economist della Commissione Europea, Claudio Dordi dell'Università Bocconi, e diversi rappresentanti delle categorie del sistema produttivo italiano, quali: Confindustria, Confagricoltura, Coldiretti, Mondo cooperativo, Alleanza cooperative, Legacoop, Confcooperative.
Gli incontri successivi - spiega lo Sviluppo economico - si svolgeranno “a geometria variabile” e saranno aperti a chiunque sia interessato.
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