Difesa commerciale - 2017 anno di svolta per TDI e norme antidumping
A dicembre 2017 in UE risultavano in vigore 97 misure antidumping definitive e 13 misure compensative, con un aumento del 4% rispetto al 2016. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto della Commissione sull'utilizzo degli strumenti di difesa commerciale.
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La Commissione ha pubblicato l’ultimo rapporto sugli strumenti di difesa commerciale. Il report illustra, con cadenza annuale, il modo in cui l'UE utilizza le sue misure antidumping e antisovvenzioni per garantire parità di condizioni per le imprese europee, in linea con i principi dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
I numeri del report
Alla fine del 2017, nell’Unione europea erano in vigore 97 misure antidumping definitive (che sono state estese in 29 casi) e 13 misure compensative (estese in tre casi), con un trend del +4% rispetto all’anno precedente. Sempre a dicembre 2017 erano in corso complessivamente 46 indagini.
L’anno scorso il numero di nuove inchieste si è mantenuto a un livello elevato, simile a quello del 2016, mentre è aumentato notevolmente - con un dato del +75% - il volume delle indagini avviate per verificare se le misure esistenti dovessero essere prorogate per un nuovo periodo (note come “riesami in previsione della scadenza”).
Sebbene non siano disponibili dati completi, spiega Bruxellea, le inchieste di riesame in previsione della scadenza mostrano, in molti casi, che l’istituzione delle misure determina una considerevole riduzione delle importazioni del prodotto in oggetto.
Le attività svolte per dare seguito alle misure in vigore hanno riguardato quattro aspetti principali:
- prevenzione delle frodi;
- monitoraggio dei flussi commerciali e degli sviluppi del mercato;
- accrescimento dell’efficacia;
- contrasto alle pratiche irregolari.
Pur proteggendo le sue imprese da pratiche commerciali sleali da parte dei Paesi esteri, specifica la Commissione, l’UE rimane in ogni caso un mercato aperto. A riprova di ciò, le misure antidumping e antisovvenzioni hanno riguardato appena lo 0,31% delle importazioni totali in arrivo nell’Unione.
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Cambiano le normative su antidumping e TDI
Il 2017, si legge sulla nota di Bruxelles, si è distinto anche in termini di attività legislativa, poichè ha portato all'introduzione di una nuova metodologia antidumping per i Paesi in cui si verificano gravi distorsioni di mercato, in vigore dal 20 dicembre 2017.
Si tratta, lo ricordiamo, di un metodo neutrale rispetto al Paese (Country-neutral) e applicabile a tutti i membri dell’OMC, introdotto nell’urgenza di difendere il mercato europeo dalle distorsioni commerciali operate dalla Cina, dopo la decadenza, a dicembre 2016, del regime provvisorio imposto dall’OMC a Pechino.
Il 2017 ha, infine, aperto la strada a un ammodernamento della normativa sugli strumenti di difesa commerciale (Trade Defence Instruments - TDI) dell’UE, in vigore dall’8 giugno 2018. Tra i principali elementi di novità introdotti nella nuova regolamentazione, segnaliamo:
- un metodo migliorato di calcolo del margine di pregiudizio,
- una ricostruzione del calcolo del prezzo non pregiudizievole, che comprenderà un profitto minimo del 6%,
- un termine più breve per l’istituzione di misure provvisorie,
- un preallarme relativo all’istituzione di misure provvisorie antidumping e antisovvenzioni,
- un sostegno supplementare per le PMI,
- un adeguamento della regola sul dazio minore perchè tenga conto dell’esistenza di distorsioni dei prezzi delle materie prime,
- un nuovo ruolo degli aspetti sociali e ambientali nei procedimenti relativi alla difesa commerciale.