Edilizia - Rapporto CRESME, tra incertezze e ripresa degli investimenti
Il futuro dell'edilizia nel breve e nel medio termine all'interno di uno scenario politico-economico incerto, sul piano nazionale, europeo e globale. Arriva il XXVI Rapporto CRESME sul mercato delle costruzioni.
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Quali sono le prospettive del settore edile per il 2019? Quali i trend del comparto a medio termine? Che rischi presenta l'attuale scenario politico-economico nazionale, europeo e internazionale? A queste domande risponde il XXVI Rapporto CRESME, che analizza i rischi di una fase globale fatta anche di incertezze. Nel rapporto dello scorso anno, CRESME - Centro di ricerche di mercato, servizi per chi opera nel mondo delle costruzioni e dell'edilizia - disegnava un quadro economico positivo, seppur già segnato dai alcuni rischi politici. Rischi, che oggi sono diventati realtà, aprendo la strada per una trasformazione delle politiche economiche.
L’implementazione della cosiddetta 'Trumpnomics', si legge nell’introduzione al rapporto di quest’anno, sta generando una guerra commerciale Cina-USA e, potenzialmente, anche USA-Europa, segnando l’avvio di una 'stagione burrascosa' per le esportazioni e il commercio mondiale.
Le elezioni europee del 2019, poi, saranno caratterizzate da "una delle campagne elettorali più impegnative della sua storia, con spinte nazionaliste in molti Paesi". Inoltre, continua CRESME, la politica dei tassi della FED (Federal Reserve, ovvero la Banca centrale degli Stati Uniti) fa invertire i trend di crescita della borsa americana, innescando, al tempo stesso, l’inversione dei flussi di capitali dalle economie emergenti "verso il più sicuro (e nuovamente redditizio) mercato obbligazionario americano", con conseguenti impatti negativi su Turchia e Argentina.
Anche i mercati, spiega ancora CRESME, mostrano i primi segnali critici. Per molti analisti gli indici del mercato immobiliare degli Stati Uniti hanno raggiunto livelli comparabili a quelli della crisi 2005-2007 e i timori dell’esplosione di una nuova bolla non sono infondati. Il settore delle costruzioni si trova, dunque, inserito in una fase nuovamente incerta e difficile "proprio mentre i nuovi dati andavano confermando una ripresa degli investimenti", non solo per la riqualificazione del patrimonio esistente ma anche per le nuove costruzioni.
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In questo scenario si colloca, dunque, il XXVI Rapporto CRESME, che sarà presentato a Milano il 27 novembre 2018. L’evento sarà organizzato in una serie di panel con diversi focus:
- Lo scenario economico mondiale: Un quadro economico più positivo, ma non privo di rischi;
- Il mercato mondiale delle costruzioni 2018-2023: 150 Paesi a confronto;
- Le costruzioni in Italia: congiuntura 2007-2017 e previsioni a medio termine 2018-2022;
- Il mercato immobiliare residenziale e non residenziale;
- L’analisi territoriale e tipologica della produzione edilizia;
- Le opere pubbliche: Stima e previsioni della spesa, analisi dei bandi di gara; stato di attuazione delle opere, partenariato pubblico-privato (PPP) e facility management;
- Il "bilancio" delle costruzioni.
Inoltre, sono previsti tavoli tematici specifici su:
- Un futuro di crolli? Cicli di investimento storici, degrado, obsolescenza e innovazione tecnologica;
- Sud: la crisi socio-economica del 36% del Paese e la risorsa turismo;
- La rivoluzione tecnologica delle costruzioni;
- Connected cities e blockchain, la rivoluzione della gestione urbana;
- Ma quanti sono i cantieri in Italia?;
- Il mercato dell’acqua in Italia;
- Grandi Opere: a che punto siamo?.
Infine, nel pomeriggio si terrà un convegno sul tema tecnico dei nuovi modelli di rigenerazione urbana.