UE-Singapore - luce verde dal PE su libero scambio e investimenti
E’ arrivato dalla plenaria del Parlamento europeo l’ok su tre accordi che promettono l'intensificarsi dei rapporti tra UE e Sudest asiatico. Le intese riguardano il libero scambio, la protezione degli investimenti, il partenariato e la cooperazione con Singapore.
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Il PE ha approvato in seduta plenaria gli accordi di libero scambio, di protezione degli investimenti e di partenariato tra l'UE e Singapore.
Liberalizzazione di scambi di merci e servizi
L'accordo di libero scambio è stato approvato a Strasburgo con 425 voti favorevoli, 186 contrari e 41 astensioni.
L’intesa prevede, per l'UE:
- l’eliminazione, entro cinque anni, di tutte le tariffe doganali fino a oggi in vigore per accedere al mercato singaporiano,
- la liberalizzazione degli scambi di servizi, inclusi quelli bancari al dettaglio,
- la protezione dei prodotti unici europei,
- l’apertura del mercato degli appalti di Singapore alle imprese dell'UE in diversi settori, tra cui quello ferroviario.
Per quanto riguarda il terzo punto - quello della protezione dei prodotti tradizionali europei - l’accordo tutelerà circa 190 indicazioni geografiche dell'UE, il 25% delle quali italiane. Tra i prodotti del settore alimentare made in Italy che saranno protetti appaiono:
- l’Aceto balsamico di Modena,
- la Mortadella di Bologna,
- il Prosciutto di Parma
- il Prosciutto di S. Daniele,
- il Gorgonzola,
- il Grana Padano,
- la Mozzarella di Bufala Campana,
- il Pecorino Romano,
- l’Arancia Rossa di Sicilia,
- la Lenticchia di Castelluccio di Norcia;
- il Pomodoro di Pachino.
Tra le etichette del settore beverage da tutelare spiccano, tra le altre:
- la Grappa,
- il Chianti,
- il Prosecco,
- il Montepulciano d’Abruzzo.
L'intesa comprende, inoltre, capitoli sul rafforzamento dei diritti dei lavoratori e sulla tutela ambientale, temi particolarmente cari al Parlamento UE.
Quello con Singapore, lo ricordiamo, è il primo accordo commerciale bilaterale tra l'UE e un paese membro dell'ASEAN (Association of South-East Asian Nations). L’auspicio degli europarlamentari è, dunque, che l'intesa possa essere un trampolino di lancio per sviluppare la cooperazione tra Unione e Sudest asiatico.
Una volta finalizzato da entrambe le parti, l'accordo commerciale entrerà in vigore il primo giorno del secondo mese che segue la conclusione.
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Protezione degli investimenti e cooperazione
Parallelamente all'accordo di libero scambio, il Parlamento ha approvato in plenaria altri due dossier sui rapporti tra Unione europea e Singapore.
Un accordo, che ha ricevuto nella riunione di Strasburgo 436 voti favorevoli, 203 contrari e 30 astensioni, riguarda la protezione degli investimenti e prevede un tribunale con giudici indipendenti per risolvere le controversie tra investitori e Stato.
L'altra intesa, approvata con 537 voti favorevoli, 85 contrari e 50 astensioni, riguarda i rapporti di cooperazione tra le due regioni ed è volto a estendere il partenariato bilaterale al di là del settore del commercio, in ambiti quali la lotta al cambiamento climatico e al terrorismo.
Per l’entrata in vigore di questi due accordi sarà necessaria la ratifica da parte di tutti gli Stati membri.
I commenti degli europarlamentari
Con l'approvazione dei dossier, il Parlamento ha dimostrato il proprio impegno a favore di un sistema commerciale regolato, ha commentato il relatore sugli accordi sul libero scambio e la protezione degli investimenti, David Martin (S&D, Regno Unito). L'accordo commerciale, ha proseguito il deputato, "non solo migliorerà l'accesso dell'UE al mercato di Singapore, ma ancor più alla regione in crescita dell’ASEAN, garantendo nel contempo una buona protezione dei lavoratori e dell'ambiente. L'accordo di protezione degli investimenti incorpora l'approccio rinnovato dell'UE e sostituirà gli attuali accordi tra gli Stati membri e Singapore che includono il nocivo meccanismo per la risoluzione delle controversie investitore-Stato".
Di parere più cauto l'europarlamentare Tiziana Beghin (EFDD, Italia). Sebbene l'accordo commerciale con Singapore significhi "aprire una porta per le nostre esportazioni su tutte le economie in rapida crescita del Sudest asiatico", ha dichiarato l'eurodeputata pentastellata, "abbiamo deciso di astenerci per inviare un segnale politico alla Commissione europea, che aveva promesso la protezione di alcune indicazioni geografiche e non ha mantenuto la parola data. Nutriamo, inoltre, delle preoccupazioni sui controlli di provenienza, visto che in alcuni casi potrebbero permettere a merce contraffatta di altri Paesi di entrare in Europa tramite l’accordo". Fermamente contraria, invece, la posizione sulla protezione degli investimenti. "Con questo accordo - ha commentato Beghin - la Commissione europea mira a istituire un tribunale internazionale dove le corporation straniere potranno fare causa ai nostri governi".
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