Digital tax: l'UE sostiene i negoziati OCSE, ma lavora a una sua proposta
Durante la riunione del 16 marzo dell'Ecofin, i ministri europei hanno ribadito il proprio sostegno ai negoziati in sede OCSE per raggiungere entro giugno un accordo globale sulla digital tax. Intanto la Commissione UE ha confermato i lavori in corso per introdurre, entro il 2023, una propria tassa sulla digital economy, che interesserà soprattutto le big del web.
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Nell'ambito del dibattito internazionale sulla digital tax ricordiamo che il passaggio dall'amministrazione Trump a quella Biden ha segnato una svolta, dove la temuta guerra commerciale dovrebbe lasciare il passo ad nuovo approccio, basato sulla cooperazione.
I negoziati OCSE sulla digital tax
- Giugno 2020: gli USA sospendono le trattative OCSE
- Luglio 2020: l'invito dell'IBM a riprendere i negoziati
- Settembre 2020: l'UE preme per un accordo entro la fine dell'anno
- Ottobre 2020: l'accordo OCSE slitta al 2021
- Marzo 2021: Ecofin, intesa globale entro giugno 2021
USA, trattative OCSE sospese a giugno
Dopo la minaccia di dazi all'Italia per la digital tax prevista dalla Manovra 2020, gli Stati Uniti a fine giugno 2020 hanno deciso di sospendere i colloqui OCSE per la definizione di un sistema normativo condiviso sulla tassazione digitale.
Il portavoce del Tesoro, Monica Crowley, ha spiegato che questa decisione è stata dettata dall’emergenza sanitaria che gli USA stanno vivendo a causa del Coronavirus. “I governi di tutto il mondo si concentrano sulla risposta alla pandemia di Covid-19 e sulla riapertura sicura delle loro economie”, ha dichiarato la Crowley.
“Accelerare le negoziazioni ci distrarrebbe dall’affrontare questioni ben più importanti, come la ripresa economica”, ha scritto il segretario di Stato, Steve Mnuchin, in una lettera inviata ai ministri dell’Economia di Italia, Francia, Spagna e Regno Unito.
IBM, è vitale riprendere i negoziati OCSE
A luglio 2020 l'IBM ha chiesto al presidente Donald Trump di non reagire con misure avverse all'iniziativa europea di definire un sistema comune per la tassazione dell'economia digitale. Il rischio è che si inneschi una reazione a catena che porterebbe all'innalzamento della pressione fiscale, con forti ripercussioni per l'economia statunitense.
Di conseguenza IBM ha invitato il Governo americano a riprendere i negoziati - sospesi a giugno - in sede OCSE per trovare un accordo.
Ecofin: serve un'intesa globale sulla web tax entro l'anno
L'UE è pronta più che mai a raggiungere un'intesa globale sulla web tax entro la fine dell'anno. Lo hanno ricordato i ministri europei durante la riunione informale dell'Ecofin che si è svolta a metà settembre 2020 a Berlino.
Secondo il ministro francese dell'economia, Bruno Le Maire, "è importante avere un sistema di tassazione digitale equo ed efficiente il prima possibile, quindi dobbiamo accelerare il lavoro all'OCSE anche sul fronte della tassazione minima comune. Se non è possibile avere un consenso all'OCSE alla fine di quest'anno, dovremmo proporre una soluzione europea all'inizio del 2021".
"Se nel medio-lungo periodo l'UE sarà la sola ad avere messo in piedi una digital tax, sarebbe un detrimento per la competitività dell'Unione", ha dichiarato il ministro dell'economia lussemburghese, Pierre Gramegna, sottolineando che per il proprio paese è favorevole ad "una tassa a livello OCSE, cioè globale. Siamo pronti a pensare ad una tassa a livello europeo se ci sarà una 'clausola di decadenza' (sunset clause)".
Anche il commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni ha ribadito l'importanza per l'UE di cercare una soluzione insieme all'OCSE, sottolineando che l'esigenza di definire una tassazione comune per il digitale non è mai stata così urgente come ora in Europa.
L'accordo OCSE slitta al 2021
Durante una riunione del 8-9 ottobre 2020, l'OCSE ha approvato uno 'statement' in cui comunica che a causa dell'emergenza Covid-19 i negoziati sulla digital tax subiranno un ritardo, facendo slittare l'intesa a livello globale a metà del 2021.
Per il raggiungimento di un accordo internazionale l'Organizzazione propone un approccio basato su due pilastri:
- 1) la definizione di nuove regole su dove le tasse dovrebbero essere pagate, insieme ad un sistema per condividere i diritti di tassazione tra i paesi. L'obiettivo è garantire che le multinazionali paghino le tasse laddove conducono affari sostenuti e significativi, anche quando non hanno una presenza fisica, come è attualmente richiesto dalle norme fiscali esistenti;
- 2) l'introduzione di una tassa minima a livello globale per aiutare i paesi di tutto il mondo ad affrontare le questioni rimanenti legate al trasferimento degli utili da parte delle multinazionali.
L'assenza di una soluzione basata sul consenso, sottolinea l'OCSE, potrebbe portare ad una proliferazione di tasse unilaterali sui servizi digitali e ad un aumento delle controversie fiscali e commerciali dannose, che minerebbero la certezza fiscale e gli investimenti. Nello scenario peggiore potrebbe scoppiare una guerra commerciale che andrebbe a ridurre il PIL globale di oltre l'1% all'anno.
Ecofin, intesa globale entro giugno 2021
Nel corso della riunione dell'Ecofin del 16 marzo i ministri dell'Economia e delle Finanze europei hanno sottolineato il loro costante sostegno ai negoziati in corso in sede di OCSE, che mirano a raggiungere entro la metà del 2021 una soluzione globale sulla digital tax. Dall'Ecofin è arrivata anche la disponibilità a valutare soluzioni che consentano all'UE di affrontare le sfide fiscali connesse alla digitalizzazione, nel caso in cui non si registrino progressi in sede G20/OCSE.
Nel frattempo la Commissione europea sta lavorando ad una proposta legislativa relativa a un "prelievo sul digitale", che sarà concepito quale fonte di risorse proprie supplementari per l'UE. Si tratterebbe di uno strumento distinto, non connesso alle norme in materia di tassazione delle imprese attualmente in fase di negoziazione in sede di G20/OCSE.
Entro il mese di giugno la Commissione UE presenterà la sua proposta sulla digital tax europea, che - insieme ad altri interventi - contribuirà a ripagare il debito contratto per finanziare il pacchetto per la ripresa Next Generation EU, più noto come Recovery fund. L'imposta europea sul digitale dovrebbe essere introdotta entro il 2023.
In vista di giugno, il Collegio dei commissari ha lanciato intanto una consultazione pubblica sulla digital tax, aperta fino al 12 aprile 2021.