Lavoro: linee guida per sviluppare le competenze digitali in Europa
Come sviluppare le competenze digitali dei lavoratori? La Commissione UE ha pubblicato una serie di linee guida per aiutare formatori e datori di lavoro ad accrescere le digital skill dei cittadini europei.
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L'emergenza coronavirus ha reso ancora più lampante la necessità di accrescere le competenze digitali in Europa, come testimonia anche la recente adozione da parte della Commissione europea dell'agenda per le competenze UE sulla competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza.
Linee guida per sviluppare digital skill nell'UE
Riprendendo il Digital Competence Framework for Citizens (DigComp) - lo strumento lanciato nel 2013 per la catalogazione delle competenze digitali - il Collegio dei commissari ha pubblicato delle nuove linee guida per ampliare ulteriormente il potenziale della forza lavoro europea nel campo delle digital skill.
Le linee guida, che accompagnano un report con una serie di case study sull'applicazione del DigComp, intendono aiutare datori di lavoro, formatori e reclutatori ad utilizzare al meglio lo strumento UE per la catalogazione delle competenze digitali.
Il documento contiene diversi consigli da tenere a mente durante le fasi di realizzazione del progetto per lo sviluppo delle digital skill. In particolare, si raccomanda di utilizzare il DigComp come punto di riferimento, partendo dagli interventi già portati a termine da altri soggetti e adeguandoli al proprio contesto.
Inoltre, si invitano i promotori del progetto a condividere le rispettive esperienze una volta terminate le attività programmate.
> Consulta le linee guida
> Consulta il report
In Italia cresce la richiesta di competenze digitali nelle aziende
In Italia il digitale ha evitato la paralisi dell’economia durante l'emergenza coronavirus anche perché nel 2019 il 70,3% delle imprese ha investito nella trasformazione digitale. Di queste oltre il 40% ha posto attenzione a investimenti nel “capitale umano”. È quanto emerge dall’Indagine 2019 del Sistema Informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere e dall’ANPAL - sulla domanda di competenze digitali di 1.302.180 imprese dell’industria e dei servizi, che nel 2019 hanno programmato 4.615.200 contratti di lavoro.
Gli investimenti dal 2015 al 2019 sono stati effettuati nell’Internet ad alta velocità, cloud, mobile e big data analytics (55,3%) e nella sicurezza informatica (55,3%). Ancora poco diffusi gli investimenti nella robotica avanzata (stampa 3D, robot interconnessi e programmabili) (16,4%).
Le figure digitali relativamente più richieste sono state l’Application Developer (9%), l’ICT Account Manager (8%), il Business Analyst (8%), il Digital Media Specialist (4%) e l’ICT Consultant (4%).
Le imprese hanno domandato circa 2,7 milioni di profili con possesso di competenze digitali di base, 2,3 milioni di profili con competenze nell’utilizzo di linguaggi matematici/informatici per la valorizzazione e l’organizzazione di dati e informazioni; inoltre, sono oltre 1 milione e 670 mila le posizioni lavorative per cui le imprese hanno richiesto la capacità di gestire soluzioni innovative.
Secondo il dossier "La formazione per il digitale richiesta dalle imprese", nel 2019 la capacità di utilizzare linguaggi o metodi matematici è ritenuta necessaria dalle imprese per l’82,5% delle assunzioni programmate di laureati, e per il 46,1% di questi rappresenta un requisito fondamentale per svolgere il lavoro.
Gli indirizzi universitari più adatti ad offrire queste competenze sono ingegneria (elettronica e dell’informazione, industriale e altri), quelli del ramo scientifico, matematico e fisico e l’indirizzo statistico, mentre per quanto riguarda i percorsi di istruzione di livello secondario e post-secondario spicca l’indirizzo informatica e telecomunicazioni.
> Consulta l'Analisi 2019 della domanda di competenze digitali nelle imprese
> Consulta il dossiere La formazione per il digitale richiesta dalle imprese