Airbus-Boeing: al via i dazi UE sulle merci USA
Scattano oggi i 4 miliardi di dazi europei sui prodotti USA importati nel mercato comunitario, anche se Bruxelles continua a premere per il dialogo. Oltre all’aviazione, a venire colpiti sono diversi prodotti agricoli, alimentari e industriali, sulla falsariga dei dazi imposti l’anno scorso dagli Stati uniti ai danni delle esportazioni europee (inclusi molti prodotti italiani) e che sono ancora in vigore.
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Non si ferma l’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione europea. Dal 10 novembre, infatti, l’UE ha attivato 4 miliardi di dazi su numerosi prodotti statunitensi importati nel mercato europeo, dopo il via libera da parte del WTO dello scorso 13 ottobre.
Di questi, la quota maggiore interessa il settore dell'aviazione. Ma a venir colpiti sono anche diversi prodotti agricoli, alimentari e industrial, replicando in modo diretto il paniere di prodotti europei colpiti dai dazi americani stabilito l’anno scorso da Washington. In tale contesto, quindi, i nuovi dazi europei sulle merci a stelle e strisce interessano:
- Per 1,8 miliardi di dollari aerei e componenti di aerei;
- Per oltre 720 milioni, i prodotti agricoli come grano, formaggi e frutta;
- Per circa 365 milioni, alcolici, salse e prodotti a base di cacao;
- Per 1,5 miliardi, i beni industriali come trattori, plastiche, borse e cosmetici.
Dura la replica da parte del Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Robert E. Lighthizer, che mette in dubbio il fondamento legale dai dazi europei.
La disputa Airbus-Boeing e quei 7,5 miliardi di dazi che colpiscono anche l’Italia
I 4 miliardi di dazi europei sui prodotti a statunitensi hanno un’origine lontana, che trova fondamento nella disputa in corso ormai da 16 anni presso il WTO. Da quasi due decenni, infatti, Washington e Bruxelles si accusano reciprocamente di aver foraggiato i rispettivi colossi del cielo, Boeing e Airbus, con sussidi pubblici illeciti.
Il primo verdetto del WTO è arrivato nel 2019 ed è stato a favore degli USA a cui l’Organizzazione per il commercio ha accordato la possibilità di imporre 7,5 miliardi di sanzioni. Opportunità prontamente colta dall’allora Amministrazione Trump che ha infatti imposto 7,5 miliardi di dazi a molte merci UE esportate negli Stati Uniti, inclusi diversi prodotti bandiera del Made in Italy, anche se il nostro Paese non fa parte del Consorzio Airbus.
I dazi americani sono ancora in vigore, nonostante i passi decisivi compiuti dai paesi europei membri del consorzio: Francia, Spagna, Germania e Regno Unito.
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La sentenza del WTO contro gli USA
Il 13 ottobre 2020 è stata, invece, la volta dell’Unione europea. A ottobre di quest’anno, infatti, il WTO si espresso a favore del ricorso fatto da Bruxelles, accordando all’UE la possibilità di imporre 4 miliardi di ritorsioni contro gli Stati Uniti. Il via libera si basa sulla constatazione del 2019 dell'Organizzazione mondiale del commercio che conferma come gli USA non avevano intrapreso azioni adeguate per conformarsi alle norme del WTO sulle sovvenzioni, nonostante le precedenti sentenze.
Nella sua sentenza l'Organo d'Appello del WTO ha pertanto:
- confermato che il programma fiscale dello Stato di Washington continua ad essere una parte centrale delle sovvenzioni illegali statunitensi alla Boeing;
- scoperto che una serie di strumenti in corso, inclusi alcuni contratti di appalto della NASA e del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, costituiscono sussidi che possono causare danni economici ad Airbus;
- confermato che Boeing continua a beneficiare di una concessione fiscale illegale degli Stati Uniti che supporta le esportazioni (la Foreign Sales Corporation e l'esclusione dal reddito extraterritoriale).
L'UE entra in azione, ma vorrebbe il dialogo
Il 10 novembre, quindi, l'UE è passata ai fatti e ha dato il via libera ai 4 miliardi di dazi sui prodotti americani. Nonostante ciò, nel commentare i nuovi dazi, il commissario UE al commercio Valdis Dombrovskis ha affermato: "abbiamo sempre chiarito che vogliamo risolvere questa questione di lunga data".
"Purtroppo - ha proseguito Dombrovskis - a causa della mancanza di progressi con gli Stati Uniti, non abbiamo avuto altra scelta che imporre queste contromisure. Di conseguenza, l'UE esercita i suoi diritti legali ai sensi della recente decisione del WTO. Chiediamo agli Stati Uniti di accettare che entrambe le parti abbandonino le contromisure esistenti con effetto immediato, in modo che possiamo rapidamente lasciarci questo alle spalle. La rimozione di queste tariffe è vantaggiosa per entrambe le parti, soprattutto con la pandemia che sta devastando le nostre economie. Ora abbiamo l'opportunità di riavviare la nostra cooperazione transatlantica e lavorare insieme verso i nostri obiettivi condivisi ".
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Gli USA respingono il verdetto del WTO
Duro il commento rilasciato dal Rappresentante per il commercio degli Stati Uniti Robert E. Lighthizer davanti all'avvio dei dazi sui prodotti americani. "Gli Stati Uniti sono delusi dall'azione intrapresa oggi dall'UE", ha infatti affermato l'ambasciatore Lighthizer. “Il presunto sussidio alla Boeing è stato abrogato sette mesi fa. L'UE ha da tempo proclamato il suo impegno a seguire le regole dell'OMC, ma l'annuncio di oggi mostra che lo fa solo quando è conveniente per loro".
Del resto, già all’indomani della sentenza del WTO di ottobre, gli Stati Uniti ne avevano rigettato in buona sostanza le basi legali. “L'UE ha chiesto il diritto di imporre contromisure relative alle sovvenzioni di ricerca e sviluppo della NASA e del Dipartimento della difesa, ma l'arbitro del WTO ha respinto la richiesta”, affermava infatti il comunicato del rappresentante per il commercio degli Stati Uniti.
“L'UE - proseguiva quindi il testo - ha inoltre chiesto il diritto di imporre contromisure relative alla riduzione dell'aliquota fiscale dello Stato di Washington su attività e occupazione. L'arbitro del WTO non ha esplicitamente preso in considerazione l'abrogazione da parte dello Stato di Washington di tale disposizione fiscale il 1° aprile di quest'anno, limitando la sua revisione all'impatto durante il periodo 2012-15, a cui ha assegnato un valore di circa 4 miliardi di dollari all'anno”.
"Sebbene non siamo d'accordo con alcuni aspetti della sua valutazione, il punto più importante è che l'arbitro non ha autorizzato alcuna ritorsione per sussidi diversi dall'agevolazione fiscale dello Stato di Washington", aveva affermato in quell’occasione Robert E. Lighthizer. “Poiché lo Stato di Washington ha abrogato tale agevolazione fiscale all'inizio di quest'anno, l'UE non ha basi valide per ritorsioni contro i prodotti statunitensi. Qualsiasi imposizione di tariffe basata su una misura che è stata eliminata è chiaramente contraria ai principi del WTO e determinerà una risposta degli Stati Uniti".