PNRR, università, ricerca: più borse di studio, dottorati e dipartimenti di eccellenza
Sono alcune delle priorità delineate nelle linee programmatiche del Ministero dell'Università e della Ricerca, il documento che fa il punto sugli interventi da mettere in atto per sostenere il sistema italiano della ricerca, con il supporto del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Le mappe sui fondi PNRR per la ricerca e l'innovazione
Le linee programmatiche del MUR sono state presentate nei giorni scorsi dal ministro Anna Maria Bernini al Parlamento.
Diritto allo studio, ricerca e PNRR: le priorità d'investimento secondo il MUR
Si parte dall'accesso alla formazione per arrivare all'ecosistema italiano della ricerca, individuando interventi e proposte per garantire la sostenibilità nel post-2026 delle linee di investimento del Recovery plan.
Borse di studio e housing universitario
Il principale strumento a supporto del diritto allo studio universale sono le borse di studio, che (per gli anni accademici 2022-2023 e 2023-2024) avranno a disposizione risorse nazionali, investimenti del PNRR e del REACT-EU, per ampliare la platea dei beneficiari e aumentare il valore unitario della borsa. Previsti anche stanziamenti ad hoc nella legge di Bilancio 2023, da incrementare con le prossime finanziarie.
Per quanto riguarda l'aumento dei posti letto nelle residenze universitarie, il MUR ha lanciato nel corso dell'anno un primo bando PNRR per 7.500 posti, cui seguirà a breve un secondo bando per ulteriori 52.500 posti. Risorse aggiuntive arriveranno anche dalla Manovra 2023 per realizzare gli obiettivi del Recovery plan in tema di housing universitario.
PNRR: cos'è il Fondo per l'housing universitario?
Dottorati di ricerca, sistema universitario e riforme
Il MUR proseguirà il suo impegno a sostegno del rientro dei cervelli, dei progetti presentati dai giovani ricercatori e della mobilità di figure di alto profilo tra università, infrastrutture di ricerca e aziende, grazie alle iniziative sostenute dal PNRR. Inoltre, è previsto l'aumento (di oltre 20mila unità) delle borse di dottorato entro il 2026, anche attraverso l’istituzione di tipologie innovative di dottorato.
A tal proposito, il ministro sottolinea che: "bisogna coinvolgere più imprese per far sì che i giovani ricercatori possano essere impiegati diffusamente, aumentando il potenziale di qualificazione e innovazione del nostro sistema industriale, anche dando piena attuazione alla misura che prevede un incentivo per le imprese che assumono ricercatori formati con borse PNRR".
Per rafforzare il sistema universitario, l'obiettivo del MUR è aumentare da un lato il numero dei docenti, favorendo l’ingresso di nuovi ricercatori e professori; dall'altro, si impegnerà a finanziare nel periodo 2023-2027 i migliori 180 dipartimenti (dipartimenti di eccellenza) del sistema universitario statale e non statale per oltre 1,3 miliardi di euro.
Lato riforme, invece, il prossimo anno l’attenzione sarà posta su:
- i decreti attuativi della riforma dei titoli di abilitazione
- la riforma degli ordinamenti didattici dei corsi di laurea, incrementando la flessibilità e le competenze multidisciplinari con una speciale attenzione alle tecnologie digitali, ai temi ambientali e alla costruzione di soft skill
Fondo italiano per la scienza e Fondo italiano per le scienze applicate
Nelle linee programmatiche il MUR ricorda due strumenti - istituiti con le ultime due leggi di Bilancio - che finanziano:
- la ricerca fondamentale, sostenendola secondo il modello dell'European Research Council, con una valutazione improntata all’eccellenza del curriculum del ricercatore. A chiusura del primo bando sono state ricevute oltre 1.900 proposte per una dotazione di 50 milioni; i progetti selezionati riceveranno un contributo medio di circa 1-1,5 milioni.
Fondo italiano per le scienze applicate
- i progetti di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in qualsiasi ambito, dalla pesca ai trasporti, con ricadute socio-economiche e industriali.
Ecosistema della ricerca: monitorare gli interventi del PNRR
I bandi del PNRR per la ricerca e l'innovazione hanno posto le basi per un nuovo ecosistema nazionale, che vede oltre 500 soggetti impegnati nella realizzazione di interventi per oltre 6 miliardi di euro.
Il MUR intende seguire "da subito con attenzione la realizzazione di questi progetti per ragionare sui loro punti di forza, sulle loro lezioni per il sistema italiano, e su ciò che va migliorato". L'obiettivo è massimizzare lo sforzo del Recovery plan, attraverso attività di monitoraggio e valutazione, dando rilievo "alla sostenibilità e all’imprenditorialità, affinché i nuovi soggetti creati con le risorse del PNRR possano realmente proseguire le attività".
Secondo il MUR, infatti, "il PNRR deve diventare sempre più la sperimentazione di un nuovo metodo, che riguarda il monitoraggio e la rapidità dell’attuazione, e la necessaria valutazione di quanto fatto".
Sarà quindi necessario instaurare sinergie tra le linee di intervento del PNRR, del futuro Programma Nazionale (PN) Innovazione, ricerca e competitività per la transizione verde e digitale e gli altri strumenti della politica di coesione nazionale.
Il PNRR, inoltre, deve essere la leva per potenziare in termini strutturali e coerenti le politiche per l’università e per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM).
Di conseguenza è necessario programmare per tempo “l’uscita dal PNRR” e trovare spazio nel bilancio ordinario per dare continuità a politiche di investimento sul capitale umano.
Consulta le linee programmatiche del MUR
Photo Credit Chokniti Khongchum via Pexels