Cosa prevede il Piano industriale strategico per il rilancio della Lombardia?
Competitività delle filiere, circolarità e internazionalizzazione sono le priorità strategiche individuate dalla Regione per sostenere lo sviluppo economico lombardo, attraverso finanziamenti, incentivi, contributi e bandi pubblici rivolti a imprese e startup, che opereranno in rete con altri soggetti, tra cui università, amministrazioni pubbliche e centri di ricerca.
Cosa finanziano il POR FESR e il POR FSE+ Lombardia 2021-2027?
Il Piano industriale strategico per il rilancio della Lombardia - approvato dalla Giunta regionale a metà gennaio in attuazione della legge regionale n. 26-2015 “Manifattura diffusa creativa e tecnologica 4.0” - individua le aree strategiche, le sfide e gli indicatori per sostenere il rilancio e la trasformazione del sistema produttivo lombardo, in linea con gli obiettivi dei PR FESR e PR FSE+ 2021-2027.
Lombardia: 3 assi per lo sviluppo economico fino al 2050
Per rafforzare il posizionamento competitivo del sistema economico lombardo, la Regione ha individuato tre assi con le priorità strategiche da perseguire nel prossimo futuro per il periodo 2030-2050:
- Asse 1 - La competitività degli ecosistemi e delle filiere produttive
- Asse 2 - La circolarità e la sostenibilità del sistema economico
- Asse 3 - L’internazionalizzazione
Vediamo nel dettaglio cosa prevede ogni asse.
Asse 1 - La competitività degli ecosistemi e delle filiere produttive
Per rafforzare la competitività del sistema produttivo nei prossimi tre decenni la Lombardia è chiamata ad intervenire su diversi fronti, allo scopo di:
- sostenere la nascita di nuove imprese e aumentarne la capacità di sopravvivenza
- consolidare il tessuto industriale lombardo
- sostenere aggregazioni di imprese che realizzano progetti di filiera
Per affrontare queste sfide, la Regione intende garantire l’accesso a sovvenzioni o strumenti finanziari a oltre 4.900 imprese entro il 2029, elaborando anche "nuovi incentivi economici in ottica pluriennale con attenzione alla semplificazione e razionalizzazione dei meccanismi di accesso al credito".
Tra gli interventi che verranno promossi figurano: "l'attuazione di strumenti di finanza complementare, la revisione del gettito IRAP ad aliquote costanti, il rafforzamento delle garanzie sui prestiti concessi alle imprese, la realizzazione di programmi di Industria 4.0 e Microimpresa 4.0 e l’istituzione di Zone Economiche Speciali (territori di confine e montani)".
C'è poi il capitolo della transizione digitale e delle competenze, che vedrà impegnata la Regione nel supporto alla digitalizzazione delle imprese e alla formazione avanzata, attraverso la promozione della cooperazione e di partnership tra aziende, università e centri di ricerca.
In termini di capacità innovativa, le sfide che invece attendono la Regione Lombardia riguardano: l'aumento della spesa in ricerca e sviluppo, sia delle imprese che degli enti pubblici; l’occupazione e lo sviluppo di imprese negli ecosistemi ad alta tecnologia.
In questo caso, il sostegno della Regione all'innovazione si tradurrà:
- nella promozione di accordi per la ricerca e domanda di innovazione, valorizzando le eccellenze del territorio
- nel miglioramento degli strumenti di finanziamento per il trasferimento tecnologico, l’innovazione e la protezione della proprietà intellettuale (inclusi bandi tematici per le MPMI)
- nel sostegno alle imprese specializzate nei settori high tech e social tech
Asse 2 - La circolarità e la sostenibilità del sistema economico
Nell’ambito della transizione ecologica, l'azione regionale si concentrerà:
- sull'aumento dell'uso e della produzione di energie da fonti rinnovabili
- sulla promozione dei processi di riconversione ecologica delle imprese nell’ottica dell’economia circolare
attraverso interventi di vario genere, dalla diffusione di sistemi di gestione ambientale certificata ad iniziative di sensibilizzazione sul territorio, oltre all'intensificazione delle "collaborazioni tra i centri di ricerca e le reti internazionali per lo sviluppo di nuove tecnologie in grado di ridurre l’impronta ambientale e la concentrazione delle emissioni delle attività produttive".
In questo scenario si collocano anche l'agricoltura sostenibile, che la Regione sostiene promuovendo una produzione agricola attenta e resiliente ai cambiamenti climatici, e la smart mobility, con "il rinnovamento del parco veicoli pubblici (bus, metro, tram) verso soluzioni più moderne, confortevoli ed ecologiche, facendo ricorso alle tecnologie più promettenti legate ai biocarburanti, all’alimentazione elettrica e ad idrogeno".
Ci sono poi le sfide connesse al mondo del lavoro (aumento del tasso di occupazione, inclusa quella giovanile, sicurezza sul lavoro, ecc) e alla qualità della vita (sostegno al reddito per le famiglie in difficoltà, accessibilità ai servizi abitativi, sanità regionale, ecc), che la Regione intende affrontare rafforzando le politiche occupazionali, di inclusione sociale, di conciliazione vita-lavoro e di medicina territoriale.
Asse 3 - L’internazionalizzazione
Per accrescere l’attrattività territoriale e l'internazionalizzazione in uscita, la Regione intende:
- promuovere la Lombardia come destinazione di investimenti esteri
- incrementare i flussi di turisti in ingresso
- favorire le esportazioni delle imprese lombarde e consolidarne la presenza sui mercati internazionali
attraverso "la promozione di misure per l'attrazione di investimenti e la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi, favorendo il recupero, la riqualificazione, la messa in sicurezza, la bonifica e la valorizzazione di aree commerciali, artigianali o industriali dismesse, soprattutto se di interesse storico, attivando iniziative di scouting dei potenziali investitori e potenziando i processi di internazionalizzazione e l’export delle imprese", oltre che al ricorso alle nuove tecnologie digitali (e-commerce, show-room virtuali).
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Foto di kalhh da Pixabay