Brevetto europeo: accordo raggiunto, ma l'Italia resta fuori
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno trovato una mediazione sull'introduzione del brevetto unico comunitario. Venticinque i Paesi partecipanti all'accordo, i cui ministri dello Sviluppo economico si riuniranno oggi pomeriggio nel Consiglio Competitività per definire gli ultimi aspetti del nuovo sistema di tutela delle invenzioni. Ma dal governo italiano, rimasto con la Spagna fuori dalla cooperazione rafforzata, potrebbero ancora arrivare segnali di apertura.
Dopo oltre dieci anni di disaccordo su questioni tecniche, legali e linguistiche, è arrivata l'intesa sul sistema di brevetto unico dell'UE.
La procedura della cooperazione rafforzata, cui undici Stati membri hanno fatto ricorso, in mancanza dell'unanimità, per chiedere alla Commissione di formulare una proposta che potesse raggiungere il più ampio consenso possibile – ha sbloccato la situazione.
Il numero di Stati è gradualmente aumentato, fino a raggiungere quota 25 e tagliando fuori solo Spagna e Italia, già contrarie al ricorso alla cooperazione rafforzata e poi alla proposta di Bruxelles di risolvere con il trilinguismo la questione del regime linguistico dei brevetti nel nuovo sistema.
La Commissione ha infatti proposto che le domande possano essere ammesse in qualsiasi lingua, ma tradotte solo in inglese, francese o tedesco, con un rimborso del costo di traduzione. Per gli ex governi di Spagna e Italia, guidati rispettivamente da José Luis Zapatero e Silvio Berlusconi, una soluzione improponibile che andrebbe a vantaggio dei parlanti nativi delle tre lingue ufficiali dell'Unione e a discapito degli altri.
Il dado è però ormai tratto e i 25 membri procederanno per la propria strada. Anche la Commissione Affari legali del Parlamento europeo ha raggiunto un accordo con i negoziatori della presidenza polacca sulla revisione delle bozze dei regolamenti, in modo da rendere il sistema più economico e più facile da utilizzare per le piccole imprese, e l'approvazione definitiva da parte della Plenaria è attesa per l'inizio del prossimo anno.
Il Consiglio Competitività di oggi pomeriggio sarà l'occasione per definire gli ultimi aspetti in sospeso: le sedi per la corte centrale dei brevetti, per il collegio arbitrale e per il corpo d'appello, i poteri e le risorse da assegnare al sistema comunitario e la transizione al brevetto unico a partire dai regimi attuali.
Italia e Spagna presenzieranno al meeting, ma come partecipanti non attivi. Secondo alcuni funzionari europei, l'isolamento in cui sono rimaste e l'insediamento dei governi di Mariano Rajoy e Mario Monti potrebbe riservare delle sorprese.
Per i presidenti delle Commissioni Industria e Giuridica del Parlamento europeo, Patrizia Toia e Luigi Berlinguer, non ci sono dubbi: il governo deve abbandonare "le polemiche sul trilinguismo e la mancata inclusione dell’italiano tra le lingue ufficiali" e modificare la precedente posizione, che "ha escluso l’Italia dalla cooperazione rafforzata esponendo a gravi rischi le nostre imprese e in generale l’intero settore dell’innovazione".
Links
Proposta sul regime di traduzione del brevetto dell'Unione europea
Regolamento relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore dell’istituzione di una tutela brevettuale unitaria