Ocse: Scoreboard 2013 su scienza, tecnologia e industria
L'andamento degli investimenti in innovazione, le dinamiche dell'occupazione e delle relazioni commerciali e la mobilità dei ricercatori sono alcuni dei temi affrontati dal Science, Technology and Industry Scoreboard 2013 dell'Ocse.
Investimenti in innovazione
Ricerca e sviluppo sono stati al centro degli sforzi dei paesi Ocse per promuovere l'innovazione sia nel 2011 che nel 2012: lo scorso anno, ad esempio, i governi hanno destinato in media l’equivalente dello 0,8% del Pil ai finanziamenti per R&S, con punte dell'1% in Corea e in Finlandia, mentre 27 paesi del gruppo hanno sostenuto il settore con incentivi fiscali.
Il mondo della ricerca e dell'innovazione è caratterizzato dal protagonismo dei paesi emergenti, a cominciare dalla Cina che nel 2011 ha scalzato la Germania al secondo posto della classifica dei risultati nella campo della R&S, piazzandosi subito dietro agli Usa. La Cina è seconda in classifica anche in termini di produzione di pubblicazioni scientifiche, anche se qualitativamente le performance sono al di sotto della media dei paesi Ocse.
Centri universitari e mobilità dei ricercatori
Nel periodo 2007-2011 le 50 università con un impatto più elevato nel campo della ricerca risultano concentrate geograficamente tra Europa e Stati Uniti. Il Regno Unito emerge nel campo della medicina e delle scienze sociali, gli Usa nella biochimica, nell'informatica, nella neuroscienza e nella psicologia, mentre le università delle economie non Ocse, in particolare quelle asiatiche, si distinguono nel campo dell’ingegneria chimica, dell’energia e della ricerca veterinaria.
Il rapporto registra un aumento della mobilità dei ricercatori e della collaborazione tra i soggetti della ricerca, con flussi che vanno, soprattutto, dagli Stati Uniti verso la la Cina e la Corea.
Occupazione
Tra il 2008 e il 2011 nell'area Ocse si è assistito a un calo dell'occupazione pari al 2%, riconducibile per i due terzi agli Stati Uniti, con numeri particolarmente significativi nei settori del manifatturiero, dell’edilizia e dei settori dell'informazione e comunicazione. La crisi, però, ha colpito soprattutto le imprese mature, mentre la crescita netta dell’occupazione nelle aziende con cinque anni o meno di attività è rimasta positiva.
A sostenere l'occupazione ha molto contribuito negli ultimi anni la domanda estera: nel 2008 negli Usa, ad esempio, oltre dieci milioni di posti di lavoro nel settore privato sono stati sostenuti dai consumi esteri.
Relazioni commerciali
Il rapporto evidenzia come l'interdipendenza generata dagli scambi commerciali stia diventando negli anni più complessa, con i paesi Ocse che importano da un maggior numero di economie rispetto al passato, anche per migliorare i propri risultati in termini di esportazioni.