MISE - in aumento incentivi per Contratti sviluppo e ZFU
Nel 2014, fa sapere il Ministero dello Sviluppo economico, sono state concesse agevolazioni per quasi 5 miliardi di euro, il 20% in più rispetto al 2013
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A fare il punto sulla spesa pubblica a sostegno delle attività economiche e produttive è la Relazione 2015 della Direzione Generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello Sviluppo economico.
Agevolazioni in aumento nel 2014
Dopo la flessione nei volumi delle agevolazioni registrata a partire dal 2009, nel 2014 sono stati rilevati segnali di una graduale inversione di tendenza nella spesa: nel corso dell'anno sono stati concessi incentivi per quasi 5 miliardi, che hanno trainato investimenti per circa 10 miliardi di euro, in aumento del 20% rispetto al 2013. Le agevolazioni effettivamente erogate sono state pari a circa 3,4 miliardi di euro.
Questa inversione di tendenza va letta alla luce della necessità di spendere le risorse Ue della programmazione 2007-2013, in scadenza a fine 2015, e si accompagna a una maggiore concentrazione delle agevolazioni concesse nel Mezzogiorno (52% del totale).
Tra il 2009 e il 2014, invece, complessivamente sono state concessi incentivi per 27 miliardi di euro, a fronte di 91 miliardi di investimenti attivati, con una maggiore capacità di assorbire gli aiuti da parte del Centro-Nord.
Trend positivo per R&S, Contratti sviluppo e ZFU
Nel 2014, si legge nel rapporto, gli obiettivi di politica industriale che hanno ottenuto maggiore attenzione sono 'Ricerca, sviluppo e innovazione' (R&S&I) e 'Sviluppo produttivo e territoriale', sia sul dal punto di vista delle agevolazioni concesse (70,9%) che di quelle erogate (77,9%).
A pesare sono stati soprattutto gli strumenti nazionali, con un aumento degli incentivi concessi dell'82% rispetto all'anno precedente e un incremento delle erogazioni del 21,89%, sempre su base annua.
In particolare, spiccano i Contratti di sviluppo (circa 771 milioni di euro nel solo 2014) e gli interventi nelle Zone Franche Urbane (518 milioni di euro).
Fondo di Garanzia PMI traina investimenti
Fondamentale per la propensione a investire dei privati risulta poi il Fondo di garanzia per le PMI, secondo il rapporto un vero e proprio perno per l’intero sistema italiano di sostegno al tessuto economico e produttivo.
Tra il 2008 e il 2014 il Fondo ha accolto complessivamente 368.692 operazioni finanziarie, per un importo garantito superiore ai 32 miliardi di euro e un volume di finanziamenti attivati di oltre 56 miliardi di euro.
Quanto al dettaglio del 2014, le domande accolte sono state 86.236, in aumento rispetto alle 77.227 del 2013, le garanzie concesse sono state pari a circa 8,3 miliardi di euro (+29,3% rispetto al 2013) per un valore dei finanziamenti garantiti di quasi 12,9 miliardi di euro (+19% rispetto al 2013).
Nuova Sabatini: poco interesse al Sud
La principale novità del 2014 è stata invece la “Nuova Legge Sabatini”. In base ai dati aggiornati al 30 giugno 2015, si legge nel rapporto, sono pervenute 5.934 domande da micro imprese e PMI, per un ammontare dei finanziamenti approvati pari a circa 1,7 miliardi e un impegno di risorse complessive per la concessione dei contributi di oltre 125 milioni di euro.
Nonostante il peso delle piccole imprese in termini di domande (46%), sono state le medie imprese ad assorbire la quota maggiore delle risorse deliberate (49%), grazie ad un importo finanziato mediamente più alto di quello delle altre categorie.
Ancora debole l'interesse del Mezzogiorno verso lo strumento: le imprese del Sud hanno presentato l'11% delle domande, contro l'89% di quelle del Centro-Nord.
Link
Relazione sugli interventi di sostegno alle attività economiche e produttive (2015)