Industria 4.0 - Italia, bene robotica ma poche competenze ICT
Secondo l'ultimo report I-Com, l’Italia è 17esima in Europa per l’adozione di tecnologie digitali in ambito manifatturiero.
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L’Istituto per la Competitività (I-Com) ha presentato a Bruxelles presso la sede del Parlamento europeo il report ‘Thinking the future of the European industry: digitalization, Industry 4.0 and the role of EU and national policies’, dedicato alla trasformazione digitale dell’industria manifatturiera europea.
Produzione manifatturiera e robotica
Nonostante il calo produttivo registrato tra il 2011 e il 2016 (-6,8%), l’Italia è seconda in Europa, dopo la Germania, per la produzione manifatturiera. A livello internazionale, invece, il Paese si colloca al settimo posto, distinguendosi soprattutto nel campo della robotica, dove è prevista una crescita del 35% fino al 2019.
Insieme a Germania e Francia, l'Italia è uno dei Paesi che ha contributo maggiormente a fare dell’Europa il secondo mercato della robotica al mondo, dopo l’Asia, con una quota di vendita di robot industriali del 2,6% a livello globale (rispetto al 7,9% della Germania e all’1,2% della Francia). In Italia, nel 2015, le vendite hanno raggiunto un record di 6.700 unità, con una crescita del 7% che ha permesso di compensare il calo del triennio 2010-2013.
Tuttavia, la produzione italiana a livello globale nel campo della robotica diminuirà nei prossimi due anni - arrivando al 2,2% - a causa dell’aumento della quota di mercato asiatica, con la Cina che dovrebbe crescere dal 27% del 2015 al 38,6% del 2019. Già oggi, il 63,3% delle vendite si concentra in Asia e in Australia, contro il 19,7% dell'Europa.
Digitalizzazione del sistema industriale, indice I-Com 2017
Nell’ambito dello studio l’I-Com ha elaborato un indice per misurare il grado di preparazione dei Paesi europei alla digitalizzazione del sistema industriale, sulla base della diffusione di tecnologie come il cloud computing, l'identificazione a radiofrequenza (Rfid) e i più avanzati sistemi tecnologici.
In cima alla classifica c’è la Finlandia, che si è distinta per l’introduzione di alcune tecnologie digitali (servizi di cloud computing e strumenti di analisi dei big fata) e per l’alto livello di occupazione sia di specialisti in ICT che di data analyst.
L’Italia, invece, si colloca al 17esimo posto, affianco ai Paesi dell’Europa orientale, distanziandosi dai Paesi del Nord Europa che occupano i primi posti della classifica. L’Italia, si legge nel rapporto, mostra da un lato di essere in linea con la media Ue per quanto riguarda l’adozione delle tecnologie legate all’Internet of Things (IoT), dall’altro rimane il divario con il resto d’Europa per lo sviluppo delle infrastrutture e delle competenze ICT della forza lavoro. Una situazione simile è stata riscontrata anche per la Francia, che si trova al 25esimo posto della classifica.
Raccomandazioni
Per favorire la digitalizzazione del sistema industriale europeo, l’I-Com conclude il suo report con una serie di raccomandazioni:
- attrarre i foreign direct investment (FDI) nel campo della manifattura digitale per sostenere la crescita e lo sviluppo di nuove imprese e tecnologie innovative;
- integrare i robot e altre tecnologie digitali nel manifatturiero, attraverso incentivi e appalti pubblici;
- aggiornare le tecnologie e le infrastrutture al fine di ridurre i costi ed aumentare l’efficienza nella produzione;
- investire nel capitale umano con particolare attenzione agli specialisti ICT;
- definire standard e garantire l’interoperabilità per favorire la vendita transfrontaliera dei prodotti;
- definire politiche e sistemi per la cybersicurezza;
- rafforzare la cooperazione internazionale.
Photo credit: Senado Federal