Campania alla conquista della Cina - Intervista a Valeria Fascione, assessore all'Internazionalizzazione
Il sistema regionale campano si propone come hub italiano per promuovere la cooperazione in ambito tecnologico e scientifico con la Cina. A pochi giorni dalla edizione 2017 della China-Italy Innovation Week, ne abbiamo parlato con Valeria Fascione, assessore alle Startup, Innovazione e Internazionalizzazione della Regione Campania.
Perché un'impresa italiana dovrebbe partecipare alla China-Italy Week?
Perché è la più grande piattaforma governativa bilaterale a livello europeo dedicata all’internazionalizzazione e allo scambio scientifico, tecnologico e commerciale con la Cina, alla quale partecipano tutti i player dell’ecosistema italiano della ricerca e dell'innovazione.
La settimana di cooperazione integra le due principali iniziative di scambio tra sistemi innovativi italiani e cinesi: il China Italy Innovation Forum, promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca, e il SIEE - Sino Italian Exchange Event.
Grazie a questo programma è possibile costruire partenariati con alcune delle più importanti realtà cinesi operanti in ambito scientifico e tecnologico, attraverso attività di networking e di business matching in cui scambiarsi informazioni, presentare le proprie tecnologie e promuovere progetti congiunti.
Imponenti i numeri di gestione del programma: oltre tremila operatori italiani e cinesi coinvolti, con la sottoscrizione di circa 150 accordi che hanno consentito di consolidare canali promozionali, partnership e migliorare la reciproca conoscenza delle dinamiche e dei settori di interesse strategico per la cooperazione sino-italiana, nonchè di estendere le aree di cooperazione a diverse regioni e province della Cina.
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Nel contesto della China-Italy Week, cos'è il Sino-Italian Exchange event?
È la giornata che vede protagonista la Campania, l’ecosistema regionale e le sue eccellenze, realizzata in partenariato con il BAST-Beijing Association for Science and Technology, soggetto che opera da anni con numerosi Paesi del mondo (Germania, Australia, USA, Corea, ecc.) sull’internazionalizzazione delle imprese nei settori innovativi.
Lanciato nel 2007, il SIEE si configura come programma pluriennale di cooperazione scientifica e tecnologica con la Repubblica Cinese, in particolare con la Municipalità di Pechino. Nel 2012 il SIEE è stato inserito nel Joint Statement sottoscritto dai ministri alla ricerca italiano e cinese come una delle più significative iniziative di scambio di rilievo nazionale, in Italia e in Cina.
Che ruolo svolge la Città della Scienza nel quadro dell'iniziativa?
Città della Scienza è il soggetto coordinatore del programma di Internazionalizzazione della ricerca e dell’innovazione individuato da MIUR, MiSE, MAECI, Ministero della Salute, Ministero dell’ambiente, AGID e ICE. Il programma ha saputo riunire le priorità del Programma Nazionale della Ricerca Italiana e il Piano Quinquennale cinese, individuando le aree di potenziale collaborazione per i sistemi ricerca e impresa dei due paesi.
Che opportunità può offrire l'apertura alla cooperazione scientifica e tecnologica con la Cina per il sistema regionale campano?
Il programma di cooperazione con la Cina rappresenta un tassello importante della strategia di apertura internazionale che la Giunta De Luca sta portando avanti per favorire la creazione e l’attrazione di imprese e fondi di investimento in Campania. Puntiamo a implementare e consolidare il canale di cooperazione con la Cina, favorendo l’incontro tra università, centri ricerca e imprese innovative dei due Paesi, per realizzare concretamente nuovi business e progetti di attrazione degli investimenti.
Non dimentichiamo che il Governo cinese investe ogni anno l’equivalente di 100 miliardi di euro in ricerca e innovazione e che entro il 2020 gli investimenti in R&D saliranno al 2,4% del PIL, un dato in crescita. Pechino rappresenta il centro mondiale sui temi del business e dell’innovazione tecnologica.
La Cina detiene il primo posto per numero di brevetti depositati e per le attività di trasferimento tecnologico, oltre a quello per i finanziamenti per ricerca e università. Un Paese che sta totalmente modificando il proprio sistema industriale, verso un assetto a maggior valore aggiunto. Con dimensioni ovviamente differenti, è la stessa sfida che dobbiamo compiere sul nostro territorio: attrarre risorse finanziarie per investimenti in ricerca e sviluppo e promuovere la formazione di capitale umano competente.
Il contesto regionale della manifattura, della ricerca pubblica e dell’innovazione è caratterizzato da una ricca offerta di know how e prodotti e di eccellenza. Penso alla creatività e al design, alla blue growth, all’aerospazio, ai beni culturali, fino ai trasporti. Sono aree ad alto potenziale, sulle quali c’è una forte attenzione anche da parte del Governo. In queste aree la Campania può giocare un ruolo da protagonista, anche rispetto a un mercato complesso e qualificato come quello cinese, fungendo da aggregatore per le altre Regioni italiane che vogliono aderire alla piattaforma di collaborazione con la Cina.
Su questo terreno, possiamo giocarci una sfida importante, sfruttando un vantaggio competitivo che possiamo acquisire come valore aggiunto e posizionandoci come hub dell’innovazione per le strategie di sviluppo basate sull’approccio “One belt - One road”.
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Cosa ha fatto e ha intenzione di fare la Regione Campania per promuovere l'internazionalizzazione delle imprese (soprattutto quelle più piccole) e dei giovani talenti/futuri startupper?
Ritengo di fondamentale importanza la creazione di opportunità di internazionalizzazione per le startup, quale conditio sine qua non solo per lo sviluppo competitivo delle realtà nascenti, ma anche per l’innalzamento della competitività dell’intero tessuto imprenditoriale campano.
In tal senso si inserisce il protocollo di intesa tra Regione Campania e Municipalità di Pechino, firmato alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di Xi Jinping, leader del Partito Comunista e Presidente della Repubblica Popolare Cinese. Abbiamo gettato le basi perchè un’intensa attività di scambi tra ricercatori, imprenditori e startupper promuova progetti di sviluppo congiunti, anche attraverso la creazione di laboratori condivisi o centri di ricerca.
Oltre alla proiezione verso la Cina, abbiamo creato un innovativo strumento, Erasmus per startup, che facilita e sostiene le esperienze estere dei giovani imprenditori campani che vogliano acquisire competenze per far crescere il proprio progetto di business in qualsiasi parte del mondo.
A breve saranno lanciate nuove iniziative per incentivare la proiezione internazionale del tessuto imprenditoriale campano con speciale focus su PMI e startup. Mi riferisco al bando per la realizzazione di piani di internazionalizzazione del valore di 15 milioni di euro rivolto alle PMI (e anche alle startup) e ad uno strumento più leggero da 5 milioni di euro sempre rivolto a PMI e startup che consente di ottenere voucher per la partecipazione a fiere ed iniziative di caratura internazionale.
Infine, continua il nostro impegno sulle Azioni di Sistema per la promozione dell’ecosistema regionale campano – composto da centri di ricerca, incubatori, acceleratori, PMI, spin off e startup – come l’iniziativa China Italy Innovation Week e altre manifestazioni che abbiamo in cantiere di realizzare tra fine anno e l’inizio del 2018.
Sempre nell’ambito della piattaforma di cooperazione italo-cinese, lo scorso anno è stata lanciata la Italy-China best Startup Showcase: iniziativa di matching tra le migliori startup market-proven italiane e cinesi, proprio al fine di promuovere l’internazionalizzazione della giovane imprenditoria innovativa italiana e campana, oltre che favorire l’attrazione di investimenti nel nostro territorio. E quest’anno – con la seconda edizione – porteremo ancora altre startup in Cina a confrontarsi con un mercato molto grande e molto competitivo.
Il futuro dipende dalla capacità dell’ecosistema di rispondere alle trasformazioni mondiali, e in tal senso cooperare con “i migliori” è sicuramente una delle leve strategiche su cui puntare.