Made in Italy: opportunità per export e investimenti in Medio Oriente e Nord Africa
I Paesi MENA sono tra i mercati di sbocco più promettenti per l'export e gli investimenti italiani.
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L’interscambio tra l’Italia e i Paesi del Medio Oriente e Nord Africa, complessivamente definiti Area MENA (Middle East and North Africa), vale 70 miliardi di euro, con una stima di crescita per il 2018 a 80 miliardi. A dirlo è il settimo rapporto annuale di SRM - Studi e Ricerche per il Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo.
Italia-MENA: interscambio e investimenti in crescita
Per le imprese italiane, i Paesi MENA rappresentano un importante mercato di sbocco, dal valore complessivo di oltre 41,4 miliardi di esportazioni, una fetta pari circa al 10% dell’export complessivo dell’Italia, superiore anche alla quota detenuta dagli Stati Uniti.
L'Area MENA, lo ricordiamo, indica la regione che si estende dal Marocco, ad ovest, attraversa la fascia nord-occidentale dell’Africa e prosegue verso l’Iran nel sud ovest asiatico. I Paesi che ne fanno parte, secondo la Banca Mondiale, sono Algeria, Bahrain, Djibouti, Egitto, Iran, Iraq, Israele, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Malta, Marocco, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Siria, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Cisgiordania e Gaza, Yemen.
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Gli investimenti diretti esteri (IDE) italiani verso l’area hanno oltrepassato la soglia dei 46 miliardi di dollari. In particolare, le destinazione predilette degli investitori nostrani sono:
- Emirati Arabi Uniti (9 miliardi)
- Egitto (8 miliardi).
Internamente all’Italia, il Mezzogiorno ha un ruolo di primo piano per il commercio con l’area MENA. L’interscambio del Sud Italia con questi Paesi vale, infatti, 14 miliardi di euro e rappresenta il 20% circa del totale. La quota delle spedizioni dal Mezzogiorno verso l’area MENA (15%) supera di 5 punti percentuale la media italiana (10%), a conferma della “vocazione geografica di un Sud Italia nel cuore del Mediterraneo”.
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Italia-MENA: il ruolo del nuovo Canale di Suez
Grazie all'opera di raddoppio voluta dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e conclusa ad agosto 2015, il canale di Suez mostra una crescita elevata dei traffici.
Attualmente, Suez prevale su Panama per il “passaggio per navi e merci da e per l’Oriente”, a conferma dell’importanza crescente del Mediterraneo nel commercio mondiale.
Numeri alla mano, nei primi 9 mesi del 2017 sono transitate attraverso il canale 667,8 milioni di tonnellate di merci, con un aumento de 9,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ad aumentare significativamente (+18,9%) è stato il traffico nella direzione nord-sud, cioè dall'Europa all’Asia, ma è in crescita, anche se in misura minore, anche quello nella direzione opposta (+1,4%).
Sempre tra gennaio e settembre 2017 nel canale di Suez sono transitate 12.934 navi (di cui circa un terzo sono portacontainer), con un aumento di oltre 300 unità rispetto alle 12.613 dello stesso periodo dell'anno precedente.
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Photo credit: Balou46