Scuole - solo una su venti puo’ resistere a un terremoto
Un crollo ogni quattro giorni, tre scuole su quattro senza agibilità statica. Sono dati allarmanti quelli che arrivano dal rapporto realizzato da Cittadinanzattiva, resi noti in concomitanza con la pubblicazione, da parte dei MIUR, dei dati aggiornati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica.
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Se da un lato crescono gli investimenti per la manutenzione degli edifici scolastici, dall’altro i dati sulla sicurezza delle scuole italiane diffusi XVI Rapporto di Cittadinanzattiva destano una certa preoccupazione: solo una su venti, infatti, è in grado di resistere ad un terremoto.
Sicurezza strutturale: Italia a tre velocità
Solo un quarto delle scuole ha l’agibilità/abitabilità, poco più della metà (53%) il collaudo, un terzo è in possesso della certificazione di prevenzione incendi, poco più (36%) di quella igienico-sanitaria.
In generale emergono notevoli disomogeneità tra le varie aree del Paese in merito a questi adempimenti. Il Sud arranca, poiché solo il 17% delle scuole ha il certificato di prevenzione incendi, il 15% quella igienico-sanitaria, il 15% quello di agibilità, il 18% il collaudo statico; un po' meglio al Centro, dove il 19% ha il certificato di prevenzione incendi, il 18% quella igienico-sanitaria, il 22% quella di agibilità e il 21% il collaudo statico; decisamente più positivi i dati al Nord, con il 64% delle scuole in possesso del certificato di prevenzione incendi, il 67% quello di agibilità igienico-sanitario, il 63% ha l’agibilità e il 61% ha effettuato il collaudo statico.
Manutenzione: si investe di più, ma con grandi differenze regionali
Sul campione di scuole esaminate, sono stati realizzati nel 27% dei casi interventi di manutenzione ordinaria e nel 19% di manutenzione straordinaria. Gli enti locali sono intervenuti tempestivamente, in media, nell’86% dei casi, sulla base delle richieste avanzate dai Dirigenti scolastici per la manutenzione ordinaria e nel 49% per quella straordinaria.
A livello di risorse investite, si parla in media di oltre 50mila euro per gli interventi di manutenzione ordinaria e di oltre 228mila euro per quelli straordinari, con grandi differenze regionali: nel primo caso, ad investire di più è la Lombardia (quasi 119mila euro), meno la Puglia (2.943 euro) e la Calabria (2.440 euro); nel secondo caso ad investire di più è stato l’Abruzzo (1 milione e 316mila euro), meno il Trentino Alto Adige (31.687 euro).
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50 crolli nell’ultimo anno scolastico, record degli ultimi 5 anni
Ben cinquanta gli episodi di crolli e di distacchi di intonaco registrati da Cittadinanzattiva, tramite la stampa locale, tra settembre 2017 e settembre 2018. Parliamo di più di un episodio ogni 4 giorni di scuola. Ad essere interessate in particolare scuole della Campania (8 casi), del Lazio (7) e della Lombardia (6). Tali casi hanno provocato il ferimento, per fortuna lieve, di 10 bambini e bambine, di 2 docenti e di 1 addetta alle pulizie.
Questi si aggiungono ai 156 censiti nei precedenti anni scolastici (36 nel 2013/14, 45 nel 2014/15, 31 nel 2015/16, 44 nel 2016/17), per un totale di 206 episodi in cinque anni.
Anche grazie a queste segnalazioni e alle conseguenti proposte presentate alle Istituzioni nazionali, ha preso avvio nel 2016 uno specifico filone di finanziamento riguardante le indagini diagnostiche di soffitti e solai. Dai dati del rapporto emerge che tali indagini siano state richieste da un quarto delle scuole, con punte del 45% in Sardegna e del 43% in Piemonte. Assai indietro su questa verifica le scuole del Lazio (solo il 3% l’ha richiesta) e della Campania (5%).
Sicurezza sismica: più di due scuole su cinque in zona a rischio sismico elevato
Ben 18.665 gli edifici scolastici che si trovano in zone ad elevato rischio sismico (zona sismica 1 e 2), in particolare in Sicilia (3.832), Campania (3.458) e Calabria (2.399).
Nonostante ciò, solo per il 29% delle scuole è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica (che sarà obbligatoria entro fine dicembre); fanalino di coda Calabria (solo 2% con verifica), Campania (4%) e Sicilia (7%), regioni in cui insistono un maggior numero di scuole in zone ad elevata sismicità.
Solo il 9% delle scuole è stato migliorato dal punto di vista sismico e ancor meno (5%) è stato adeguato sismicamente. Sul miglioramento sismico, va meglio per le scuole del Molise (dove l’intervento è stato effettuato nel 41% delle scuole) e la Valle D’Aosta (40%), molto male per quelle del Lazio e della Sicilia (3%).
Emergenze: pronto un Comune su quattro
Ben pochi i Comuni che si dichiarano pronti a gestire eventuali emergenze. A livello nazionale, si dice pronto del tutto il 24% del nostro campione, in parte l’11%. Ma la percentuale sale al 60% per il FVG e scende al 7% in Campania, 3% in Basilicata e 1% in Calabria.
Diffusissime e frequenti nella maggioranza delle scuole le prove di evacuazione, secondo la rilevazione di Cittadinanzattiva dello scorso anno, anche se in percentuale molto diversa a seconda dei vari tipi di rischio: l’88% le svolge sul rischio sismico, l’80% sul rischio incendio, l’8% su quello idrogeologico e il 2% su quello vulcanico.
Difficile ottenere informazioni
Il rapporto fa il punto sulla sicurezza delle scuole italiane, attraverso i dati ricavati da tre tipologie prevalenti di fonti: ufficiali e/o istituzionali, ad esempio del ministero dell’Istruzione, del Governo, dell’Inail e, per quanto riguarda gli episodi di crolli nelle scuole, le rassegne stampe locali e nazionali.
“La nostra indagine dimostra quanto sia ancora molto, troppo, difficile per i cittadini e le associazioni/comitati ottenere informazioni certe sullo stato degli edifici frequentati dai propri figli. Eppure la trasparenza dei dati è un diritto che va assolutamente garantito”.
> Cittadinanzattiva: XVI Rapporto sulla sicurezza delle scuole
Online i dati aggiornati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica
Proprio in concomitanza con l’allarme lanciato dal rapporto di Cittadinanzattiva, il MIUR ha lanciato un’operazione trasparenza sui dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, ora disponibili in chiaro, per singolo istituto scolastico, attraverso il portale dedicato.
Da oggi, dichiara il ministro Marco Bussetti, “abbiamo un quadro ancora più chiaro per poterci muovere rapidamente nell’individuare le priorità di intervento. Lavoreremo in stretta collaborazione con gli Enti locali per velocizzare le opere di manutenzione. Rispetto al passato si registra qualche miglioramento nei dati, ma molto resta da fare. Dobbiamo correre. Si è perso purtroppo troppo tempo”.
E conclude: “Abbiamo risorse da spendere che erano rimaste ferme. Oltre 7 miliardi. Abbiamo già sbloccato oltre 1 miliardo per l’antisismica e 1,7 miliardi per interventi di messa in sicurezza. Abbiamo semplificato le procedure di spesa grazie all’accordo in Conferenza Unificata che ci consente di attribuire le risorse direttamente agli Enti locali, senza passaggi intermedi. L'Anagrafe da ora in poi, sempre grazie a questo Accordo, sarà aggiornata in tempo reale: non dovremo più attendere mesi o anche anni per sapere come stanno le nostre scuole. E sarà anche migliorata con una quantità maggiore di dati che consentiranno di lavorare al meglio per capire dove c’è maggior bisogno di intervento”.