Garanzia Giovani – prevalgono i tirocini, poche le assunzioni
Circa 61mila giovani assunti a seguito del Bonus occupazionale, su oltre 800mila presi in carico dai servizi per l'impiego. L'analisi della Corte dei Conti sui primi due anni di attuazione del Programma Garanzia Giovani.
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Pieno utilizzo del tirocinio extracurriculare, della formazione mirata all'inserimento lavorativo e all’accompagnamento al lavoro, più a rilento l'avvio dei contratti di apprendistato e l'accesso al Fondo SELFIEmployment per l'avvio di nuove imprese. E' quanto emerge da una relazione della Corte dei Conti sui primi due anni di attuazione del Programma Garanzia Giovani.
Come funziona Garanzia Giovani
Avviato il 1° maggio 2014, il Programma Garanzia Giovani si rivolge a giovani di età compresa tra 15 e 29 anni disoccupati e non impegnati in percorsi di studio o formazione (Neet - Not in Education, Employment or Training).
Il finanziamento del Programma è stato reso possibile inizialmente da uno stanziamento di 1,513 miliardi, di cui 567,5 milioni provenienti dall'Iniziativa per l’occupazione giovanile (IOG), 567,5 milioni dal Fondo sociale europeo (FSE) e 378 milioni da cofinanziamento nazionale. A questi si sono aggiunti ulteriori finanziamenti, tra cui quelli delle Regioni che operano in qualità di organismi intermedi delegati all'attuazione del Programma.
L'attuazione di Garanzia Giovani passa per nove misure:
- accoglienza, presa in carico, orientamento;
- formazione finalizzata all’inserimento lavorativo e per i giovani di 15-18 anni finalizzata al conseguimento di una qualifica;
- accompagnamento al lavoro;
- apprendistato;
- tirocini;
- servizio civile;
- sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità;
- mobilità professionale transazionale e territoriale;
- bonus occupazionale.
Il percorso inizia con la registrazione sul portale nazionale o sui portali regionali e con l’adesione al Programma da parte del giovane e termina dopo la partecipazione a una delle politiche attive previste o dopo aver ricevuto una proposta di lavoro.
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Presi in carico otto giovani su dieci
L'indagine della Corte si concentra sui primi due anni di attuazione del Programma, che hanno visto 1.057.593 giovani registrati, di cui il 79,43% presi in carico dagli operatori dei servizi per il lavoro.
Di questi, rileva la Corte, soltanto il 45,27% ha ricevuto un’offerta entro quattro mesi dalla registrazione, come da obiettivi del Programma, e poco più di un terzo ha ottenuto una proposta di attività, in maggioranza 19-24enni ed in possesso di titoli di studio di istruzione secondaria superiore. Il numero più rilevante di offerte è stato osservato in Sicilia, in Lombardia e nel Lazio. Di contro, la Provincia autonoma di Trento, il Molise e la Valle d’Aosta hanno offerto, rispettivamente, misure di politica attiva ad un minore numero di giovani.
Tirocinio extracurriculare, bonus occupazionale e della formazione sono i percorsi attivati in via prevalente, mentre la proposta dell’apprendistato nell’ambito della misura dell’accompagnamento al lavoro è il tipo di intervento che ha avuto più difficoltà di avvio, in particolare nei percorsi finalizzati all’acquisizione dei titoli di studio (qualifica-diploma e istruzione terziaria).
Più assunzioni al Nord
Modesto il dato sugli occupati a seguito dell’incentivo bonus occupazionale: su 840 mila giovani presi in carico si tratta di circa 61mila giovani, impiegati soprattutto in aziende del manifatturiero e del commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Le istanze ammesse all'incentivo rappresentano il 61% del totale, al di sopra delle risorse programmate in quasi tutte le Regioni. Il 41,93% degli occupati si registra al Nord, che supera di circa 21 punti percentuali il Centro, mentre il Sud tocca quota 37,5%.
Quanto alla distribuzione per genere, gli incentivi alle imprese si concentrano prevalentemente sulla componente maschile (55,4%), mentre a livello anagrafico prevalgono i benefici offerti per l'assunzione di giovani nella fascia di età 19-24enni (57,9%) e considerando il titolo di studio emergono i Neet con diploma di scuola secondaria superiore (62,48%).
Partenza lenta per il sostegno all'autoimprenditorialità
Deludenti anche i dati sull'accesso al Fondo rotativo nazionale SELFIEmployment, che sostiene la nascita di nuove imprese giovanili attraverso piccoli prestiti a tasso zero di importo compreso tra 5 e 50mila euro.
Su oltre 600 domande di finanziamento presentate, circa 75 sono state valutate positivamente dal soggetto gestore Invitalia e solo 15 hanno completato l’iter di costituzione dell’attività di impresa ricevendo il finanziamento.
Questi dati sono tuttavia superati dagli sviluppi successivi: nel settembre 2016 la platea dei potenziali beneficiari del Fondo è stata infatti allargata anche ai Neet che, pur avendo aderito al Programma Garanzia Giovani, non hanno partecipato al percorso di accompagnamento finalizzato all’autoimprenditorialità. Come conseguenza, in base ai dati pubblicati dall'Anpal, al 31 dicembre 2017 sono state accolte 624 domande di finanziamento.
> Lo stato di attuazione delle misure per l'attivazione del programma Garanzia Giovani