Mobilita’ elettrica: ACEA, crescita lenta e pochi punti di ricarica
Malgrado un aumento dei veicoli elettrici negli ultimi anni, i punti di ricarica in Europa sono fermi a quota 144mila, decisamente indietro sulla tabella di marcia che l’Unione europea si è data al 2030.
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A dirlo, il nuovo rapporto realizzato dall’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), che cerca di rispondere a due domande fondamentali: quali progressi sta facendo in Europa la decarbonizzazione della mobilità? Quanto sta crescendo il mercato dei veicoli ecologici e quanto è diffusa la rete di ricarica auto elettriche? Le risposte, in entrambi i casi, sono insoddisfacenti.
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Ecco perchè la mobilità elettrica arranca in Europa
In primis, i trend di crescita sono ancora troppo lenti in prospettiva dell’obiettivo dei 2,8 milioni di punti di ricarica necessari per il 2030. Il secondo motivo è che la maggior parte delle colonnine è concentrata in solo quattro Paesi europei: Paesi Bassi, Germania, Francia e Regno Unito, che rappresentano attualmente il 76% di tutti i punti di ricarica auto elettriche nell’UE.
Come sottolinea il rapporto, esiste un chiaro legame tra la diffusione sul mercato dei veicoli “con la spina” e l’estensione della relativa infrastruttura: quasi tutti gli Stati membri con meno di un punto di ricarica per 100 km di strada hanno anche una quota di mercato auto elettriche inferiore all’1%.
Un altro grosso problema evidenziato dall’Associazione è l’accessibilità economica dei nuovi veicoli ecologici. I dati ACEA mostrano che la diffusione sul mercato di veicoli elettrici è direttamente correlata al tenore di vita del Paese. E attualmente solo 12 Stati Membri offrono bonus o incentivi ai nuovi acquisti ecologici.
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Va ovviamente ancor peggio sul fronte dell’idrogeno. Nel 2018 c’erano solo 47 stazioni di rifornimento in appena 11 Paesi dell’UE. La relazione riporta anche il dato della mobilità a gas, che conta oggi circa 3.400 stazioni di rifornimento (in aumento del 17,5% dal 2014), due terzi delle quali sono concentrate in Italia e Germania.
"Il nostro settore è impaziente di spostarsi il più rapidamente possibile verso la mobilità a emissioni zero. Ma questa transizione è una responsabilità condivisa", ha sottolineato Carlos Tavares, Presidente ACEA e del Consiglio di Amministrazione del Gruppo PSA. “Richiede un approccio a 360 gradi. Dobbiamo salvaguardare il diritto alla mobilità delle persone, indipendentemente da dove vivono o dai loro mezzi finanziari. La mobilità deve essere pulita, sicura ed economica”.
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