AGCOM - in calo la linea fissa, boom della banda ultralarga
In Italia le nuove tecnologie stanno progressivamente rimpiazzando il rame quando si parla di accessi alla rete fissa. Lo rivela l'ultimo rapporto dell’Osservatorio sulle Comunicazioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM).
> Banda ultralarga: accordo Infratel-TIM per fibra ottica in 600 Comuni
Sebbene gli accessi complessivi della rete fissa si sono ridotti di circa 260mila unità rispetto al trimestre precedente (-660 mila unità rispetto a giugno 2018), i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni dell'AGCOM evidenziano profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio.
> Banda Ultralarga – CoBUL a lavoro su aree grigie e voucher connettivita'
La rete fissa in Italia, spazio alle nuove tecnologie
Se nel giugno del 2015 oltre il 92% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi a meno del 52%, pari ad una flessione di oltre 8,4 milioni di linee. Nello stesso periodo (giugno 2015 – giugno 2019) sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+6,52 milioni di unità), FTTH (+720 mila) e FWA (+ 690 mila).
Il peso delle linee broadband in tecnologia xDSL risulta inferiore al 45%. Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s, infatti, rappresentano a giugno 2019 circa il 22% delle linee broadband e ultrabroadband, rispetto ad oltre il 70% del giugno 2015. Nello stesso periodo, viceversa, il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è passato dal 5,6 al 50,3% delle linee broadband e ultrabroadband.
Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 43,6%, seguito da Vodafone (16,8%), e da Wind Tre e Fastweb (rispettivamente 14,8% e 13,5%).
Cresce il consumo di dati nella rete mobile
Nella rete mobile, si registra su base annua un aumento complessivo di 3 milioni di sim: tale incremento è dovuto alle sim M2M (+4,3 milioni di unità), mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono ridotte di 1,3 milioni di unità. Tim si conferma market leader (30,4%), seguita da Vodafone e Wind Tre con quote intorno al 29%.
Il nuovo entrante Iliad, nel primo anno di attività, rappresenta il 3,7% del mercato. Tuttavia, se si considerano unicamente le sim “human”, escludendo quindi le M2M, il nuovo operatore raggiunge il 4,7%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 3,1 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 31,5%.
Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel primo trimestre dell’anno poco meno del 70% delle linee “human” ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario di dati stimabile in 5,8 GB/mese in crescita del 59% rispetto a giugno 2018.
Tv, editoria, Internet e settore postale
Relativamente al settore televisivo, rispetto a giugno 2018, si riscontra una crescita degli ascolti per la Rai che sfiora il 35%, (+1,5 punti percentuali) mentre Mediaset scende al 31,0% (-2,7%). Nello stesso periodo, Discovery registra una crescita di 1,2 punti percentuali (al 7,7%), Comcast si assesta su di una quota di ascolti del 7,1% (-0,1%) mentre La7 del Gruppo Cairo Communication mostra una contenuta flessione (-0,4 punti percentuali).
Analizzando l’evoluzione delle audience delle edizioni serali dei principali programmi di informazione (i telegiornali), nel giorno medio, Tg1 e Tg5 risultano i più seguiti (complessivamente con circa 6,9 milioni di ascoltatori nel giorno medio). Al terzo posto si colloca l’edizione serale della testata a carattere locale di Rai 3 (TgR) con una share, pari al 10,6%, sostanzialmente in linea su base annua.
Per il settore dell’editoria si conferma il trend negativo già evidenziato nei precedenti Osservatori: nel mese di giugno 2019, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali) è pari a circa 2,6 milioni di copie, in flessione del 9% su base annua. Con riferimento all’intero periodo considerato (giugno 2015 – giugno 2019), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori si sono ridotte di un terzo, passando da 2,34 a 1,58 milioni di unità. Contestualmente, risultano in netta flessione anche le copie digitali (-26% nell’intero periodo, -7% da giugno 2018).
Per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, con riferimento ai principali cinque Paesi europei (Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna), il tempo di navigazione giornaliera per persona nel mese di giugno supera le due ore e mezzo, con una crescita di circa il 3% rispetto a marzo 2018. Ai primi posti per utenti unici si 2 collocano, in tutti i Paesi considerati, Google e Facebook con quote, sul totale dei navigatori, rispettivamente pari al 98% ed 85% circa. Instagram ottiene buone performance in Italia e Spagna. Crescono i minuti di navigazione su Amazon (+34% su base annua).
Riguardo al settore postale, i ricavi complessivi, nella prima metà dell’anno sono aumentati dell’1,8% rispetto al primo semestre dello scorso anno; in particolare, i servizi di corriere espresso risultano in crescita del 3,1%, mentre quelli postali sono in flessione dello 0,2%. Per quanto riguarda i volumi dei servizi ricompresi nel servizio universale, essi risultano in flessione dell’11,9%.
Allo stesso tempo gli invii di pacchi hanno fatto registrare una crescita del 5,9%, con circa 230 milioni di unità movimentate da inizio anno. Il quadro concorrenziale del settore, nel suo complesso, vede il Gruppo Poste Italiane principale operatore con oltre il 44%. I servizi di corriere espresso mostrano invece un maggiore livello di competizione: i tre principali operatori risultano essere GLS Italy con il 24%%, seguita da BRT (18,6%) e UPS (16,6%). Con riguardo ai ricavi unitari medi, su base annua, quelli relativi al complesso dei servizi postali mostrano una crescita del 5,6% mentre quelli relativi ai servizi di corriere espresso si riducono del 2,2%.
> Report dell’Osservatorio sulle Comunicazioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni