Le proposte ANCE sul Piano Mattei: focus sui fondi per studi di fattibilità, equity e gare internazionali

Foto di Christian ReinkeDurante la sua recente audizione in Commissione esteri della Camera, l’ANCE ha presentato le proprie proposte per potenziare il Piano Mattei per quanto concerne la filiera delle infrastrutture. Al centro, l'istituzione di un Fondo ad hoc per gli studi di fattibilità, un Fondo di investimento in equity per finanziare le infrastrutture e la maggiore promozione delle gare finanziate dalle banche multilaterali.

Il primo anno di vita del Piano Mattei: cosa dice la relazione del governo?

Tre proposte che guardano alla presenza delle imprese italiane nel mercato delle infrastrutture africane, a cui si accompagnano quelle relative ai flussi migratori e alla formazione in loco delle maestranze del settore costruzioni.

Una visione sull’Africa, quella dell’ANCE, che prende in considerazione alcuni degli aspetti più salienti delle relazioni tra il nostro paese e quelli africani. Da un lato, la partecipazione italiana nella realizzazione di quegli investimenti infrastrutturali così cruciali per lo sviluppo del continente: aspetti per i quali la proposta di ANCE punta i fari sulle risorse economiche. Dall’altro, una gestione dei flussi migratori per motivi di lavoro che permetta di intercettare anche il bisogno di carenza di personale nel settore edile e che fa perno sulla formazione professionale.

Cosa prevede il Piano Mattei?

Piano Mattei: il ruolo dell’Italia nel settore delle infrastrutture africane

Per quanto concerne il primo aspetto, la base di partenza dell’analisi è costituito anzitutto dalla maturità del settore italiano delle infrastrutture, che da tempo ormai gioca un ruolo da protagonista nella realizzazione di opere infrastrutturali in tutto il mondo, con un valore del fatturato che si aggira sui 10 miliardi di euro (erano 8,3 nel 2021) a fronte della realizzazione di centinaia di opere (640, per l’esattezza) che hanno un valore complessivo di circa 104 miliardi. Numeri che danno il polso della capacità delle imprese italiane di operare all’estero, inclusa l’Africa in cui le aziende italiane sono impegnate in 14 paesi per la realizzazione di 95 opere, per un valore di circa 12 miliardi di euro.

A questi numeri si affiancano poi quelli relativi al fabbisogno di infrastrutture del continente africano. Anche solo per garantire l'accesso all’energia di tutta la popolazione sarebbero necessari, infatti, 500 miliardi di dollari.

Piano Mattei: il Fondo per gli studi di fattibilità

In tale contesto il Piano Mattei può rappresentare la giusta cornice in cui inserire strumenti per sostenere ed incrementare la presenza italiana nel mercato delle infrastrutture africano. Per fare ciò, l’ANCE accoglie con molto favore la decisione della Cabina di regia del Piano di finanziare studi di fattibilità per opere infrastrutturali offerti dal sistema Italia ai paesi partner, in particolare africani.

“Per poter cogliere al meglio le opportunità esistenti, occorre che le imprese si inseriscano nel processo sin dalla fase iniziale di impostazione e preparazione dei progetti”, si legge infatti nella memoria ANCE, che aggiunge: “inserirsi nella fase a monte dei progetti consente infatti di fornire alla committenza indicazioni chiave su come sviluppare l’opera e quali tecnologie adottare, seguendo le best practices e gli opportuni standard tecnici, operativi e di sostenibilità”.

Per far ciò il Fondo su cui è al lavoro la Farnesina - anche insieme ai tecnici ANCE -  ha l’obiettivo di finanziare la realizzazione di studi di fattibilità, alla stregua di quanto già fatto da altri paesi europei (come la Spagna o la Francia, solo per citarne alcuni) che hanno investito, in questa forma di strumento, ingenti risorse dei rispettivi PNRR.

L’ANCE e il primAfricaClimate Fund

Oltre che puntare sull’inserimento a monte delle imprese italiane nell’iter di progettazione e realizzazione delle infrastrutture africane, l’ANCE focalizza l’attenzione anche sul primAfricaClimate Fund, un Fondo di Investimento in equity per finanziare infrastrutture verdi nel continente africano. Si tratta, più nello specifico, di uno strumento promosso da ANCE insieme a Confindustria e Oice - in fase di creazione - volto a ridurre il rischio di costruzione di infrastrutture in Africa realizzate da Joint Venture Italo-africane. 

Su tale fronte la richiesta di ANCE è il rapido sblocco del co-finanziamento richiesto a valere sul Fondo Italiano per il Clima gestito da CDP, in modo da aggregare gli altri investitori istituzionali e privati, italiani, europei ed africani ed iniziare a investire nel secondo semestre 2025.

La presenza delle imprese italiane nelle gare delle banche multilaterali di sviluppo

Infine per favorire la presenza del made in Italy nel mercato delle infrastrutture e degli appalti africani, l’ANCE è tornata a sottolineare l’importanza di favorire una maggiore conoscenza e partecipazione delle imprese italiane sulle gare delle Banche Multilaterali di Sviluppo

Un settore - quello degli appalti internazionali gestiti dalle banche multilaterali - in cui l’Italia è sottorappresentata rispetto al suo potenziale.

In tale contesto, l’Associazione ha ricordato la strategia messa in campo da ANCE insieme a Confindustria ed OICE, che prevede la creazione di una struttura di assistenza “tailor made” per le imprese, grandi e PMI, supportata dalla Farnesina e da ICE Agenzia, al fine di favorire la penetrazione dei mercati africani da parte delle nostre imprese

Piano Mattei, ANCE, formazione e immigrazione

Come già accennato, oltre a focalizzarsi sugli strumenti necessari a sostenere la presenza delle imprese italiane nei mercati africani, nella memoria ANCE sul Piano Mattei trovano spazio anche i temi dell’immigrazione, della formazione e della forza lavoro.

Su questi fronti l'obiettivo dell’ANCE è di far dialogare i flussi migratori per motivi di lavoro con il problema della carenza di personale nel settore edile. Per far ciò, l'Associazione punta sulla realizzazione di una serie di iniziative formative da realizzarsi nei paesi africani che possano favorire l'ingresso legale dei migranti in Italia.

Tra queste iniziative si citano, in particolare, il Programma di formazione professionale e civico-linguistica “Académie Internationale de la Construction”, il Progetto THAMM plus e l’Intesa Ance-ATCT. Tre iniziative di formazione professionale delle maestranze tunisine, promosse da ANCE, a cui si affiancano la richiesta dell'Associazione di una procedura di ingresso più snella e celere dal punto di vista burocratico (che preveda tempistiche più rapide), nonché l’adozione di un’adeguata politica abitativa volta a favorire la sistemazione alloggiativa dei lavoratori stranieri per la quale si riscontrano notevoli difficoltà di soluzione.

Per maggiori informazioni, consulta la memoria ANCE sul Piano Mattei

Foto di Christian Reinke

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