Energia, Renael: "Così aiuteremo la diffusione capillare delle CER"
Nella giungla normativa e burocratica che sta caratterizzando la “fase adulta” della vita delle Comunità energetiche, arriva un punto di luce. Sono gli OSS, acronimo che sta per One Stop Shop, sportelli informativi dedicati alle CER che saranno aperti uno in ogni regione grazie all’accordo tra il Mase e Renael, la Rete nazionale delle agenzie energetiche locali. Elisabetta Brighenti, presidente dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo sostenibile, Ambasciatrice del Patto europeo per il clima e direttrice generale Renael, sentita da Fasi, spiega come avverrà il «processo di comunicazione capillare», anzi, come sta già avvenendo.
Guida operativa alle CER e ai bandi regionali aperti
Renael è la rete nazionale che riunisce le Agenzie, le autorità energetiche locali e le società in house nate con lo scopo di accompagnare gli enti della Pubblica amministrazione nei processi di sicurezza energetica e ambientale.
«Siamo nati nel 1999 e ci siamo dati il compito di favorire e promuovere la partecipazione di tutti gli attori, istituzionali e non, ai processi di gestione della transizione energetica a livello comunitario, nazionale e locale»: Benedetta Brighenti, laurea in ingegneria edile\architettura all’Alma Mater di Bologna e una lunga carriera tutta direzionata nel campo della transizione energetica, è la donna che sta organizzando quella rete informativa sui territori che dovrà bypassare le problematiche burocratiche e mettere in contatto gli enti con lo scopo di ampliare e diffondere realmente le Comunità energetiche rinnovabili (CER). «È una straordinaria opportunità – dice a Fasi – perché non si tratta di aprire semplici sportelli informativi verso l’utente finale ma di coordinare l’azione amministrativa e far parlare tra di loro i soggetti protagonisti».
Direttrice Brighenti, in alcuni territori, come il Trentino, le CER stanno velocemente sviluppandosi, ma in molte parti del Paese non hanno ancora quell’appeal verso l’utente finale e le comunità di cittadini tale da renderle un’opzione alla portata davvero di tutti. È qui che vi inserite voi?
In un certo senso sì. Per nostra stessa costituzione dialoghiamo costantemente con la rete delle agenzie energetiche locali, e quindi saremo l’accompagnatore pubblico locale dei processi energetici e di conseguenza il dialogo consiste nella facilitazione di tali processi.
Gli OSS in molte città già esistono. In cosa consisteranno i punti informativi per le CER?
Ci sarà un OSS dedicato in ogni regione e ci poniamo come l’ultimo miglio del percorso. Quando interveniamo noi, la mappatura degli enti coinvolti è già disegnata, ma essi devono essere messi in relazione e fatti funzionare. Quindi è un lavoro di coordinamento, oltre che di informazione. Ci rivolgiamo al cittadino o all’impresa o all’associazione che hanno avviato o intendono avviare la CER e a un certo punto rilevano dei rallentamenti o delle problematiche. Testeremo tante diverse modalità di relazione con i cittadini con strumentazioni digitali, online, formule di comunicazione specifica implementate affinché diventino con il tempo il più efficace possibile. Customizzate per rispondere alle esigenze delle realtà locali e a tutti i target.
Spesso sono proprio gli enti locali che brancolano nel buio e a volte si rileva una mancanza di comunicazione con chi scrive le normative.
Anche su questo interverranno gli OSS: non saranno solo sportelli rivolti al pubblico ma ci sarà una regia centrale che dialogherà direttamente con il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica (MASE), l'ente capofila che gestisce tutto il processo insieme con Renael. In molti comuni ci sono dipendenti davvero esperti della normativa CER ma che da soli fanno fatica a dare risposte e affiancare l’utente finale. Gli sportelli saranno uno strumento utile anche per loro. Qui non si tratta di fare chiarezza sui singoli passaggi, già implementati anche dal GSE, ma di dipanare la complessità del processo.
Le CER sono presentate come una rivoluzione ma nel frattempo la normativa fatica a rispondere alle esigenze. Il termine per presentare le domande per i fondi del PNRR scade il 31 marzo. Come vede il futuro?
C'è un superlavoro da fare e siamo solo all'inizio. Le CER rappresentano un nuovo modo di concepire l’energia, e l’utilizzo in autoconsumo contribuirà alla decarbonizzazione e l’elettrificazione del Paese, che non può passare da un’unica rete di distribuzione, perché non è fisicamente possibile. Se non si realizza una connessione attiva con i territori, tutto il lavoro che viene fatto in Europa e nei governi centrali non trova poi una effettiva realizzazione. Questo sforzo e questo percorso rappresentano la concreata realizzazione di un’efficace multilevel governance con l’attivazione 'a terra' di tutte le direttive che escono dalla Commissione europea.
Quale sarà il primo step misurabile di questo percorso?
Attraverso una valutazione nazionale di queste esperienze locali si potrà avere dopo qualche mese un check importante dell’efficacia di varie metodologie di comunicazione per comprendere quali hanno funzionato meglio e come correggere il tiro. Il nostro obiettivo è l’aumento del numero delle CER. È fondamentale per la decarbonizzazione del Paese.
Per approfondire: CER, incentivi promossi ma ancora troppe regole