In vigore il Critical Raw Materials Act. Prima call per progetti strategici sulle materie prime critiche
Con il Regolamento (UE) 2024/1252, anche noto come il Critical Raw Materials Act, Bruxelles vuole ottenere una maggiore autonomia sul fronte delle materie prime critiche. Il provvedimento prevede incentivi economici per i progetti di estrazione e riciclaggio delle materie prime critiche, procedure di autorizzazione più rapide e semplici e una riduzione della burocrazia per le aziende, in particolare le PMI. Al via la call per sottoporre alla Commissione le proposte di progetti strategici da realizzare nell'UE o in paesi terzi.
STEP, la piattaforma europea per le tecnologie strategiche
Materie prime critiche come cobalto e litio sono diventate un fattore geopolitico. L’Unione Europea, ancora in buona parte dipendente dalle importazioni di critical raw materials da paesi Terzi, in primis la Cina, vuole garantirsi un approvvigionamento sicuro e stabile di tali materiali. E per farlo ha messo a punto una legislazione ad hoc, la legge europea sulle materie prime critiche o critical raw materials act.
Un testo nato a marzo 2023 e oggetto di un serrato negoziato tra Parlamento e Consiglio, giunto a conclusione il 18 marzo 2024. Il Regolamento (UE) 2024/1252 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea del 3 maggio 2024, per entrare in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione, cioè oggi, 23 maggio.
In coincidenza con l'entrata in vigore del regolamento si è tenuta la prima riunione del Comitato per le materie prime critiche, che avrà un ruolo significativo nell'attuazione della nuova normativa UE, e la Commissione ha lanciato il primo invito a presentare candidature per progetti strategici, che rimarrà aperto fino al 22 agosto 2024.
In più, Bruxelles ha deciso di prorogare la consultazione pubblica sull'aggregazione della domanda e il collegamento con l'offerta di materie prime critiche, che rimarrà aperta per i contributi degli stakeholder fino al 31 maggio 2024.
Perché il Critical Raw Materials Act è tanto importante?
Partiamo dall'inizio e inquadriamo innanzitutto il provvedimento in un quadro più ampio: insieme al Net Zero Industry Act, la legge europea sulla materie prime critiche predispone il contesto normativo per favorire investimenti green e sostenibili nell'ambito del Green Deal Industrial Plan, il nuovo piano per la competitività dell'industria europea a zero emissioni.
Ripercorrendo la strada già tracciata per i semiconduttori con l'European Chips Act, il Critical Raw Materials Act o CRMA (articolato in una proposta di regolamento accompagnata da una comunicazione) intende aumentare l'approvvigionamento di materie prime strategiche per i Paesi dell’UE.
La proposta di una legge UE sulle materie prime critiche è stata presentata dalla Commissione europea il 16 marzo 2023. Alla proposta ha fatto seguito il negoziato tra Parlamento e Consiglio, che hanno raggiunto un accordo informale (in prima lettura) il 13 novembre, confermato prima dalla plenaria il 12 dicembre, poi, il 18 marzo 2024, dal Consiglio.
Cosa prevede il CRMA?
Il Regolamento (UE) 2024/1252 introduce scadenze chiare per le procedure di autorizzazione per i progetti di estrazione dell'UE, consente alla Commissione e agli Stati membri di riconoscere un progetto come strategico, richiede valutazioni dei rischi nella catena di approvvigionamento, impone agli Stati membri di avere piani di esplorazione nazionali e garantisce l'accesso dell'UE a risorse critiche e strategiche.
Il Critical Raw Materials Act prevede due elenchi di materiali (critici e strategici) cruciali per le transizioni verde e digitale, ma anche per l'industria della difesa e dello spazio.
L'elenco comprende 34 materie prime critiche, di cui 17 materie prime strategiche (indicate in grassetto)
- Alluminio/bauxite/allumina
- Carbone da coke
- Litio
- Fosforo
- Antimonio
- Feldspato
- Elementi delle terre rare leggere
- Scandio
- Arsenico
- Spatofluore
- Magnesio
- Silicio metallico
- Barite
- Gallio
- Manganese
- Stronzio
- Berillio
- Germanio
- Grafite naturale
- Tantalio
- Bismuto
- Afnio
- Niobio
- Titanio metallico
- Boro
- Elio
- Metalli del gruppo del platino
- Tungsteno
- Cobalto
- Elementi delle terre rare pesanti
- Fosforite
- Vanadio
- Rame
- Nichel
Il CRMA stabilisce tre parametri di riferimento per il consumo annuale di materie prime nell’UE: il 10% da estrazione locale, il 40% verrà lavorato nell'UE e il 25% proverrà da materiali riciclati.
Il Regolamento europeo sulle materie prime critiche prevede inoltre che progetti in grado di produrre materie prime innovative che sostituiscano materie prime strategiche nelle tecnologie rilevanti possano essere candidati a diventare progetti strategici.
Previsti inoltre tempi univoci per le procedure di autorizzazione. La durata totale del permitting non dovrà superare infatti i 27 mesi per i progetti di estrazione e i 15 mesi per i progetti di trasformazione e riciclaggio. Previste limitate eccezioni volte a garantire un impegno significativo con le comunità locali interessate dai progetti e una corretta valutazione di impatto ambientale in casi complessi.
Le grandi aziende esposte a carenze di materie prime strategiche in tecnologie strategiche (come i produttori di batterie, di idrogeno, di energia rinnovabile, le aziende che si occupano di trasmissione e archiviazione di dati o produzione di aeromobili) dovranno effettuare regolarmente una valutazione del rischio della loro catena di approvvigionamento, mappando la provenienza dei materiali, cosa possa influenzare la loro fornitura e quali sono le vulnerabilità alle interruzioni della fornitura stessa.
Il ruolo dei fondi europei nel finanziare l’accesso alle materie prime critiche
Sfogliando il testo del Critical Raw Materials Act si nota che sugli aspetti finanziari è previsto il ricorso solo a fondi europei esistenti e a risorse nazionali.
Si fa riferimento in primis alle regole sugli aiuti di Stato per la transizione green, adottate proprio pochi giorni prima del varo del Critical Raw Materials Act e che, insieme a quest’ultimo, sono parte integrante del Net Zero Industry Act. Non si prevedono quindi nuovi fondi, ma un maggior margine di manovra per i 27: gli aiuti di Stato a livello nazionale sono facilitati in caso di investimenti green dal Quadro temporaneo di crisi e transizione adottato il 9 marzo, che prevede appunto una “corsia preferenziale” per gli investimenti nella produzione e il riciclaggio delle materie prime critiche.
Al di là del riferimento agli aiuti di stato, il Regolamento sulle materie prime critiche fa esplicito riferimento alla possibilità, per i progetti relativi alle materie prime critiche, compresi i progetti strategici, di beneficiare del sostegno dei fondi europei se vengono soddisfatti i requisiti dei rispettivi programmi, ad esempio relativi alla posizione geografica, all’ambiente o al loro contributo all’innovazione. Il ventaglio è ampio, si va dalla Politica di Coesione, in particolare il Fondo europeo di sviluppo regionale, per consentire alle PMI di sviluppare progetti innovativi, ad esempio legati alla riduzione del consumo energetico nella lavorazione delle materie prime, al Just Transition Fund passando per i PNRR che, tramite i capitoli REPowerEU, può essere mobilitato per sostenere progetti coinvolti, ad esempio, nel riciclaggio o nel recupero delle materie prime. Il REPowerEU italiano, diventata la settima mission del PNRR, prevede già un investimento dedicato alle materie prime critiche da 50 milioni di euro.
Nel testo del Critical Raw Materials Act si fa anche riferimento ad altri strumenti europei: l'Innovation Fund, che può fornire sovvenzioni per consentire lo sviluppo della capacità di riciclaggio delle materie prime legate alle tecnologie a basse emissioni di carbonio; ma anche InvestEU, il programma che più di tutti contribuisce all’attrazione di capitali pubblici e privati, per cui il CRMA prevede una collaborazione tra la Commissione e i partner esecutivi di InvestEU per aumentare il sostegno e gli investimenti in progetti pertinenti con la legge europea sulle materie prime critiche.
Al via la prima call per candidare progetti strategici
Una caratteristica fondamentale del CRMA è il riconoscimento e il sostegno di progetti strategici lungo la catena del valore delle materie prime critiche per contribuire a ridurre il rischio di interruzioni dell’approvvigionamento, aumentando le capacità dell’Unione e diversificando le importazioni.
Il primo invito a sottoporre alla Commissione domande per il riconoscimento di un progetto relativo a una materia prima essenziale come progetto strategico è stato lanciato oggi, in coincidenza con l'entrata in vigore del regolamento UE 2024/1252, con deadline al 22 agosto 2024, cui seguiranno ulteriori scadenze periodiche.
I promotori possono candidare progetti, da realizzare sia nell'Unione che in paesi terzi, relativi all'estrazione, la lavorazione, il riciclaggio o la sostituzione di una qualsiasi delle materie prime strategiche elencate nell'Allegato I del CRMA nel rispetto dei criteri stabiliti dal regolamento.
Dopo la prima cut-off date, le domande pervenute verranno valutate e sottoposte al Comitato europeo per le materie prime critiche, del cui parere la Commissione terrà conto nell'adottare la sua decisione.
Consulta la Call for applications: Strategic Projects under the Critical Raw Materials Act